Capitolo 36

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*Giulia's pov*
30 Ottobre
Tornai a casa alle 14:00 distrutta. 6 ore a scuola, 3 di compito e 2 di interrogazione. Sentivo il telefono vibrare in tasca. Messaggio da Fra.
F:"Giù"
G:"Dimmi Frà"
F:"Luca ieri è stato pestato a sangue, l'ho portato in ospedale ma l'hanno appena dimesso, ha un occhio nero e il labbro spaccato, e ha problemi alla schiena"
G:"ODDIO"
G:"Ma come è successo?"
F:"Era fattissimo, si è messo ad urlare il tuo nome, allora un gruppetto de froci j'ha detto de sta zitto e lui ovviamente ha reagito male"
G:"Ma ora è a casa? Sta bene?"
F:"Sì è a casa, ha un po' di dolori però dice che li sopporta, boh"
F:"La mia preoccupazione è che non può venire domani alla festa, cioè ho parlato con la madre e le ho detto che era meglio se non veniva, ma si sa che Luca verrà anche in fin di vita"
G:"Se ci vado che mi dicono?"
F:"Niente Giù, vacci, fai solo bene"
G:"Allora vado fra un po'"

La sera stessa..

Suonai al campanello, mi rispose la madre. "Ciao Valentina" dissi abbracciandola. "Ciao tesoro, io stavo giusto uscendo, se vuoi puoi andare su da Luca, almeno parla con qualcuno" prese la sua borsa e se ne andò. Salii in camera da Luca. "È permesso?" Chiesi scherzando. "Che ci fai qua?" Rispose acido. "Sono venuta a trovarti". "Beh non mi servi". "Ma si può sapere che hai?" "Io? Oh nulla, sono solo incazzato". "Per che cosa!?" "Ammettilo su che adesso frequenti di nuovo Riccardo, non la dai a me, a qualcuno dovrai pur darla, no?" "Ma che cazzo stai dicendo Lù? Ma sei scemo?" "Ma ti sei vista? Menti a te stessa". "Io con Riccardo non ci parlo da quasi 3 mesi. E vuoi sapere la verità? Sì, mi manca. Mi manca eccome! Forse più di quanto mi sei mancato tu. Forse perché ha fatto lo stronzo, ma intanto sa ragionare con il cervello, magari perché non si scopa la prima che passa, magari perché non ruba la verginità alle sorelle degli amici, magari perché non va a farsi pestare da 4 idioti perché urla il nome di una che manco gli manca! Non ti passo manco per l'anticamera del cervello e fai pure la vittima con gli amici che ti manco. 'A Lù, mo statte zitto che so 4 mesi che me tengo ste cose dentro, mo me fai parlà. Io vi odio. Vi odio tutti e due. Vi odio!" Sapevo che non era vero, io di Luca ero pazza. Poi continuai. "Siete due coglioni! C'avete più difetti che pregi. M'avete trattata di merda, io ero sul punto di andarmene in Germania da mio padre a vivere per quanto mi facevate soffrire, entrambi! Siete degli stronzi, e io vi sto ancora appresso. Guarda Lù, me ne vado. Non so manco perché sono venuta a trovar..." poi mi prese e mi baciò, scaraventandomi sul suo letto. Lo sapevo. Ormai non potevo farci più niente, ne ero pazza. Quando non c'è io mi giro a cercarlo. Mi manca come il sole su Londra. Non so come spiegarmi. A volte lo odio, altre lo amo, eravamo rimasti a 'solo amici', e ora sono nel suo letto, per la terza o quarta volta. A volte vorrei solo sgozzarlo, però lo amo, Dio se lo amo. Poi mi chiese:"Posso?" Indicando il reggiseno, come se volesse staccarlo. Annuii. Mi sono ritrovata succhiotti dappertutto, buona dichiarazione di proprietà privata. Quegli occhi. Quei capelli. Quel profumo. Quello sguardo. Quelle labbra. Quelle mani. Lui. Semplicemente lui.

~ Ed ero contentissimo
in ritardo sotto casa ed io che ti aspettavo
Stringimi la mano e poi partiamo...
In fondo eri contentissima
quando guardando Amsterdam non ti importava
della pioggia che cadeva...
solo una candela era bellissima
e il ricordo del ricordo che ci suggeriva
che comunque tardi o prima ti dirò
che ero contentissimo
ma non te l'ho mai detto che chiedevo
Dio ancora
Ancora
Ancora
Ancora~

Purtroppo si fece mezzanotte, e col cavolo che rimanevo a dormire. 36 chiamate perse da mamma. Merda. La richiamai subito:
"Pronto mamma?" Chiesi agitatissima.
"GIULIA DOVE CAVOLO SEI! TI HO CERCATA DAPPERTUTTO! PER TUTTO IL PAESE!" strillò.
"Mamma, tranquilla. Scusa il poco preavviso, sono andata da un amico che è stato male, e sono rimasta a mangiare con altri amici da lui" (sisi sicuro).
"Oh.. E ora sei ancora lì?" Chiese.
"Sì, potresti venirmi a prendere?"
"Certo tesoro, ma dove abita?"
"Mamma è casa di Luca".
"Oh perfetto, 10 minuti e sono lì, baci tesoro".
E riattaccò.
"Non andartene" disse Luca.
"Ci vediamo, ciao.." dissi un po' giù. Non volevo andarmene. Io tra le sue braccia volevo morirci letteralmente. Mi manca e sono solo fuori dalla porta della sua stanza. Che effetto mi fa? Qualche giorno mi troveranno in un ospedale psichiatrico per colpa sua.

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