Capitolo 37

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È Halloween finalmente.
Sono le 22:00 e sono in macchina, sto andando in discoteca. Sto sperando di non scontrarmi con Luca o Riccardo. Tirai fuori la prevendita, diedi un bacio a mamma e scesi dalla macchina. C'erano forse 500 persone là fuori, come trovavo Alice? Cercai di chiamarla, irraggiungibile. Rimasi là fuori 20 minuti ad aspettarla, fino a quando non la vidi arrivare da lontano. "Sei arrivata finalmente! Sono 20 minuti che ti aspetto qua!" Dissi. "Scusami tanto, ho avuto un imprevisto.." disse Alice col fiatone. Entrammo, le luci accecavano, la musica sfondava i timpani, e c'era già una fila enorme al bar. Spingendo e scusandomi per la folla insieme ad Alice, vidi Fra. "Oh Giù!" Urlò. "Ehi ciao" risposi semplicemente. "Sai che ce sta pure Luca!?" E sorrise. Io invece non volevo vederlo. Da super maleducata, gli diedi le spalle e me ne andai dall'altro lato del locale. Ma potevo stare tranquilla? C'era Riccardo con gli amici.
E però che cazzo!
Mi fissò per qualche secondo, poi decisi di andare al bar. "2 tequila, per favore" chiesi. Il barman ci mise forse 5-10 secondi a prepararlo, manco Flash. Mi diede i drink e gli diedi 10€. I bicchieri si attaccarono letteralmente alle mie mani per quanto erano ghiacciati. "Alì tieni, ho pagato io" urlai sopra alla musica e sopra alle altre urla. "Grazie mille! Ehi, io sto andando fuori a fumare, vieni pure te?" Ma poi sentii una mano che mi prendeva il braccio. "Lei viene con me a ballare, vero?" Era Riccardo. Non feci manco in tempo a rispondere che mi ritrovai con le sue mani attorno alla mia vita. "Mi sei mancata" disse. "E se ti dicessi che io senza te sono stata bene?" Risposi. "Non ci crederei". "E perché no scusa?" "Si sa, mi amano tutti". "Non fare il modesto eh!" "Non sono modesto, sono realista. Dai, a parte gli scherzi, ti sono mancato? Almeno un pochino?" Non risposi. Sì che mi era mancato. Mi mancava da morire. Stavo iniziando a pensare che avevo sbagliato tutto negli ultimi mesi. Stavo meglio con Riccardo, però cazzo io amo da morire Luca. Riccardo sinceramente mi manca, però Luca è unico. Non lo rimpiazzerei mai. "Forse fa male eppure mi va". Mi sentivo le lacrime, così per distrarmi dissi che era meglio andare a prendere un alto drink. Dopo quello un altro ancora. E un altro. "Questo è l'ultimo", e poi ne presi altri 3. 7 drink ed ero completamente partita. Mi ritrovai abbracciata a Riccardo, che forse era ancora sobrio, a ballare e cantare. Ero proprio stupida. Mi sentivo una cogliona però alla fine mi stavo divertendo anche se, come sarei tornata in queste condizioni a casa? Mi sentivo la bocca di Riccardo a 2cm dalla mia. Vidi Riccardo sparire in un attimo davanti a me. Te pareva. Era Luca. Spinse Riccardo a terra, attirando l'attenzione di tutti. "Stronzo! Bastardo! Non ti devi avvicinare a lei!" Urlava mentre picchiava Riccardo. Ma Riccardo questa volta si rialzò e diede un pugno a Luca, spaccandogli il labbro, e tagliandosi le nocche con i suoi denti. Guardai l'orario, 1:30 di notte. 5 chiamate perse da mamma. Guardai sconvolta Fra che chiamava un'ambulanza. "Fra che cazzo è successo?" Chiesi. "Luca già le ha prese ieri, si sta lamentando per la schiena, devo portarlo in ospedale ora" rispose. Alice mi prese il braccio e mi disse di chiamare mia mamma, forse era meglio se tornavo a casa. "No Alì non posso, voglio andare anch'io in ospedale" urlai singhiozzando. Mandai un messaggio a mia mamma dicendole che l'avrei richiamata tra una mezz'oretta, e che stavo bene. Fra non chiamò più l'ambulanza. "Lo riporto a casa mia per stasera" disse "se la caverà". Vidi Riccardo andarsene tra la gente. Tutti erano indifferenti. "VAFFANCULO EGOISTI DEL CAZZO" si girarono forse 20-30 ragazzi intorno a me. "Scusate" e scappai fuori. Stava diluviando. Chiamai mia mamma, e nel giro di 15 minuti arrivò. Ero zuppa. "Ciao mà, scusa per l'orario, domani ti spiego" dissi in fretta. "Giulia, calmati. Non scusarti affatto, tanto stavo guardando un film, ma l'ho messo in pausa. Tutto ok? Devi dirmi qualcosa?" Chiese. "Nono tranquilla". E appoggiai la testa al finestrino. Corsi verso l'ingresso appena tornata a casa, mi asciugai un po' i piedi, e salii in camera, ignorando Luca che stava con il joystick in mano per le scale mentre tornava al piano di sotto. Aprii la porta di camera mia e mi spogliai. Presi il necessario e andai in bagno a lavarmi. L'acqua era caldissima, finalmente un po' di relax. Uscii dalla doccia, misi il pigiama e mi asciugai i capelli. Tornata in camera mandai un messaggio ad Alice. *Ehi sono a casa già da una mezz'oretta, scusa il poco preavviso, notte*. Sentii mamma che andava in camera sua, scesi al piano di sotto per dare la buonanotte a Luca che stava giocando a FIFA16. "Notte Giù" rispose.
Mi misi sul davanzale della finestra, dove avevo una specie di cuscino che faceva da materasso, e dei cuscini. Lo chiamavo l'angolo del pensiero. Mandai un messaggio a Riccardo, e uno a Fra. Dicevano rispettivamente:
"Tutto apposto?" E "Luca come sta? Dove siete?"
Stavano tutti bene, e Luca era a casa di Fra, pareva che un po' il mal di schiena gli fosse passato.
Sono le 3 del mattino
Il rumore della pioggia mi fa compagnia
Nonostante tutto penso ancora a lui, a noi
Lui era come me, aveva paura dell'amore, ma insieme stavamo bene
Non avevamo paura di niente e di nessuno, riuscivamo a fare tutto
Lui amava il calcio e con i suoi occhi neri oltre che se stesso proteggeva anche me, in quanto io fossi più debole di lui
Io amavo tingermi i capelli e lui questa cosa me l'avrebbe sempre appoggiata, perché gli piacevo in tutti i modi, e gli piacevano i cambiamenti
Non gliel'ho mai detto per orgoglio, ma lo amavo più di me stessa, e lui lo sapeva dopotutto
La gente ci considerava entrambi pazzi, avevamo il coraggio che a loro mancava, al contempo pensavano fossimo una bella coppia e che saremmo durati poco e niente
Passarono un paio d'anni e noi eravamo ancora qui
I genitori di uno diventarono i genitori dell'altra e viceversa
Ma poi, dopo un po', le cose diventarono monotone, e lui sapeva come a me la monotonia non piacesse
"Belli come l'inverno e la neve, ma l'inverno passa e la neve si scioglie" mi dissero all'inizio della nostra relazione
mi appoggiò anche questa scelta, perché anche lui sentiva il bisogno di apportare modifiche alla sua vita
Ci lasciammo
Non so lui che fine abbia fatto, spero sia felice
Io so che a distanza di tempo ci penso ancora, e che quella è stata la monotonia più bella della mia vita in fin dei conti
Ci eravamo dati quasi tutto, ma forse mancava proprio quel quasi
Ovunque tu sia ora, sappi che il mio cuore apparterà sempre a te
Buona vita nuova amore mio

《There's two hearts on the floor
One mine
Both yours》.
Non avevo nemmeno la forza di tornare nel letto che stava a pochissimo da me. 04:55, mi addormentai lì, con il rumore della pioggia.

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