Capitolo 11

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Il giorno dopo, la dottoressa Liliana mi venne a svegliare, erano le 10:45. Dottoressa: ehy Giulia, buongiorno Io: buongiorno Dottoressa: il tuo amico è entrato in sala parto alle 10:00, lo stanno operando, sta andando tutto b... Quando sentii delle urla come "Dottoressa Masci, in sala operatoria, i battiti del ragazzo stanno diminuendo!". La dottoressa mi guardò nervosa e scappò. Senza badare alle mie condizioni, mi misi le ciabatte e le corsi dietro. Solo all'entrata della sala fui ostacolata dal dottor Luciani, che mi indicò una serie di sedie, così mi sedetti, e aspettai ben 35 minuti. Ecco che arrivava la dottoressa Liliana, come quella volta degli esami, avevo più ansia che sangue. Si avvicinò e mi sussurrò all'orecchio sinistro "è..." Scoppiò a piangere. "è andata..." "...benissimo..." Scoppiai a piangere. E poi mia mamma mi disse di tornare in stanza. Quella mattinata la passai, nonostante la buona notizia, in ansia come sempre. Non vedevo l'ora che arrivassero le 16:40, così potevo vedere Riccardo. Erano le 16:30, e così mi feci una doccia super veloce e andai verso la stanza di Riccardo. Entrai, e lo vidi steso sul letto. Mi avvicinai. Riccardo: ehy giú Io: ricky Scoppiai a piangere (quando mai). E anche lui fece lo stesso. Riccardo: dopodomani mi dimettono, e a te? Io: oggi me ne potevo andare, però, esco domani pomeriggio, giusto per stare un po con te.. Riccardo: grazie mille.. Ehi, mi sa che devi uscire Vidi il dottor Luciani alla porta, che mi faceva segno di uscire. Che palle. Io: ci vediamo domani, ciao Riccardo: ciao E uscii.

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