Capitolo 25

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Ci eravamo buttati sul letto quando sentii il telefono vibrare. "Messaggio da Riccardo".
Riccardo: Ehi, mi manchi
-So che sono stato uno stronzo
-Perdonami
-Senza te sto male, anche se non è passata manco una giornata
-Per favore, risolviamo
-Sono sicuro che insieme supereremo tutto
-Ti prego rispondimi
-Giù, non fa la rotta
Dopodiché il telefono squillò, Luca intravide il nome e prese il telefono, rispose.
"Pronto?" Disse. "Sono Luca" "A casa mia, nel letto, magari chiedi scusa per l'intromissione". "Che ti ha detto?" Chiesi. "Niente di che, ha riattaccato pure. Ma vabbè, tornando a noi..." disse. "No, Lù fermati, io..io credo che tornerò a casa, scusami". Chiamai mamma e passò dopo circa 5 minuti. Arrivata a casa mi misi sotto la doccia. La testa mi stava esplodendo. Tutto questo macello, ho 14 anni cazzo. Ripensavo alle serate con Riccardo, ma vedevo Luca. Cavolo, Luca. Mi ha fatto perdere COMPLETAMENTE la testa, Dio. Cosa cazzo avevo combinato? Ieri sera ero finita nel suo letto, oggi hanno fatto a pugni lui e Riccardo, e 15 minuti fa stavo un'altra volta nel letto di Luca. Cercai di calmarmi. Tutto inutile. Mi ripetevo sottovoce piangendo che ero solo un idiota. Una stupida. Cogliona. E chi più ne ha più ne metta. Avevo fatto un errore, un errore che mi è costato la fiducia del mio ragazzo. Solo per un bicchiere in più, sono cascata nella trappola di Luca. Ma aspetta, ci ero cascata pure da sobria. Okay, okay, stop. TROPPI pensieri. Devo calmarmi, mi ripetevo. Salii in camera, e mi misi il pigiama nero. Passai la serata ascoltando i 5 Seconds of Summer, quando mi arrivò un messaggio da Luca. *chat*
Luca: Scusami, sono stato uno stupido. Forse dovrei lasciarti andare, rassegnarmi. Affidarti al TUO ragazzo, però cazzo Giù, ti voglio solo mia. E non ti immagini neanche quanto io possa essere geloso di Riccardo, non mi dilungo. Buonanotte.
Decisi di non rispondere, volevo solo dormire, non volevo stare in ansia per un messaggio. Il giorno dopo mi accorsi che ero una mozzarella, così decisi di chiamare Giorgia per andare un po' all'Acquapark. Quando scesi al piano di sotto in bagno, vidi che era occupato. Bussai forte. "Lù ti vuoi muovere!?" Urlai. Aprì la porta, e vidi Luca. Non mio fratello. "Che cazzo ci fai qua!?" Le parole mi uscirono spontanee. "Se n'è andato l'acqua a casa così ho chiesto a tua mamma se potevo venire qua" rispose. "MA SEI FUORI DI TESTA? Chissà cosa penserà Dio mio." "Oh Giù tranquilla, le ho detto che sono gay." "Sì ma ora và via, devo farmi la doccia!" Si avvicinò cercando di baciarmi. "Ehm no Lù" dissi. "Shh" sussurrò. Così caddi pesantemente su di lui, a terra, baciandolo. Era tutto zuppo. Dopo qualche minuto sentii il campanello. "Vai in cucina e aspettami là" dissi. Andai ad aprire. Era Riccardo. "Ho bisogno di parlarti" disse. E si diresse verso la cucina, oh no cazzo.
*Riccardo's pov*
Entrai e vidi Luca in asciugamano. E sentivo addosso a lui da qualche passo il profumo di Giulia. "VAFFANCULO" guardai entrambi e me ne andai.
*Giulia's pov*
"Riccà no aspetta!" Urlai. "Che 'è!? Non ti bastava tutto, ora te lo sei anche scopata in doccia?" Era su tutte le furie. "Non mi sono proprio scopata nessuno io!" "Tanto vale che ti fai pure Fra, che magari dopo ci mettiamo d'accordo e facciamo una gang bang!" "Ma vaffanculo per favore! Io non sono una puttana!" "Beh una che ha il ragazzo che rischia la vita, che dice di amare e poi finisce nel letto di un altro 3 anni più grande di lei, io non la chiamo suora!" "E allora ti ricordo che tu con questa 'puttana' ti ci sei messo!" Urlai. "Infatti, hai detto bene, mi ci ERO messo. E comunque di te non mi è mai fregato più di tanto, ho fatto tutto per farti stare zitta" Disse. Sentivo le lacrime che mi scorrevano sulle guance. No, di nuovo. "Stai piangendo?" Chiese Riccardo stupito. "No, sto ridendo guarda! Non ti fare più vedere. Mi fai schifo, solo schifo" sputai. "Oh piccola, mi dispiace. Non dicevo sul serio.." rispose tristemente. "Non pararti il culo, vattene". "No, fin quando non risolviamo io rimango qua." "HO DETTO VATTENE!" Urlai talmente fuori che persino la vicina di casa si affacciò. "Nono Teresa, tranquilla, tutto apposto!" Dissi mentendo. Chiusi la porta in faccia a Riccardo, e scappai in camera ignorando Luca. Chiamai Giorgia. "Ehi Giò, non posso venire più, un imprevisto, scusami tanto. Tu divertiti però, baci". Luca entrò completamente nudo. Rimasi scioccata. "Che c'è? Non hai mai visto un pene? Ah giusto, tu sei ancora bimba per certe esperienze. Quando crescerai però" e fece una faccia perversa. E uscì, rientrando qualche minuto dopo, finalmente con qualcosa addosso e si stese affianco a me.

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