Capitolo 6 - Obbligo o verità?

1.6K 119 14
                                    

Sono ancora ferma a fissare quella scena, perché lo faccio? Voglio andarmene da qui.

"Scusami, esco a prendere un po' d'aria." dico al ragazzo, che poco fa si era appena presentato.

Non gli lascio neanche il tempo di rispondere, che esco in giardino, e mi appoggio al muretto.

Quanto vorrei tornare indietro, e cambiare il passato. Ma purtroppo la vita non è come un set cinematografico, se la scena non viene bene puoi rifarla, nella vita reale no.

Sento dei passi dietro di me, mi giro, trovando davanti ai miei occhi il ragazzo di prima.

"Non so chi tu sia, e non so neanche chi sia quel ragazzo, ma non devi starci male, non lasciare che il tuo umore dipenda da un'altra persona, divertiti, fa come sta facendo lui." dice.

Sospiro, ha detto tutte cose che dovrei fare, ma che in realtà non sto facendo.

"Hai ragione...oh, non ti ho ancora detto il mio nome, mi chiamo Martina Stoessel, ma tutti mi chiamano Tini." gli porgo la mano, che subito mi stringe.

"Allora ti chiamerò anche io Tini." sorride.

Peter mi sembra una brava persona, è molto gentile.

"Vado a prendere qualcosa da bere, se ti va possiamo parlare e conoscerci meglio." sorride dolcemente.

"Mi farebbe piacere." gli sorrido anche io.

Peter va a prendere da bere, mentre io mi siedo sul muretto.

Chi era quella ragazza? Una come tante, o una in particolare? Cosa avrà provato stavolta con lei?

Tante domande, nessuna risposta.

"Tini?"

La sua voce, oh mio dio è qui davanti a me e io non riesco ad alzare lo sguardo.

Il cuore sembra essersi fermato, gli occhi bruciano e le mie gambe tremano.

Devo smetterla di fare la codarda.

Alzo lo sguardo, i suoi occhi verdi sono una pugnalata dritta al cuore.

Anche se mi fa del male senza saperlo, io mi accorgo di provare un sentimento sempre più grande per lui.

Stupida, sono una stupida.

"Ciao." sussurro quasi.

"Non pensavo che saresti venuta." si mette una mano dietro la nuca.

"Neanche io pensavo che ci saresti stato." abbasso di nuovo lo sguardo.

"Sei sola?" mi domanda.

In quel momento arriva Peter con due bicchieri in mano.

"Eccomi qua." dice, poi si volta verso Jorge.

Mi accorgo che Jorge lo sta guardando veramente molo male, perché lo fa?

"Come non detto, non sei sola a quanto pare. Chi sarebbe questo qui?" dice con uno strano tono.

Peter poggia i bicchieri sul muretto, poi gli porge la mano.

"Sono Peter."

Jorge guarda la sua mano e poi lui con molto disprezzo.

Sta per rispondere, quando arriva una ragazza che lo abbraccia da dietro.

Ma cosa ha addosso?

Indossa una gonna cortissima, che le copre a malapena il sedere, una maglia strettissima che le fa vedere tutto e degli stivali altissimi.

Paradise||JortiniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora