Capitolo 20 - Why are you my remedy?

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Point of view of Tini


"Tu non hai davvero intenzione di dormire in un letto matrimoniale, vero?"

"Perché no.." esclama Jorge, con una faccia da pervertito.

Gli do una pacca sul braccio.

"Adesso vado a sistemare tutto." dico.

"Nono perché? Non hai sentito? Questa era l'ultima camera dell'albergo." spiega.

"Bhe magari, ci possono far fare cambio con qualcuno."

"Ma questa camera è bellissima, io non voglio cambiarla." Jorge guarda il letto. "Possiamo stare tutte le sere abbracciati." si avvicina. "Senza nessuno." mi prende per i fianchi e mi avvicina a lui. "Andiamo, so che non vuoi cambiarla neanche tu." mormora a un palmo dalla mia faccia.

Non può essere così seducente, ok?

Il mio cuore non regge a tutta questo.

Vorrei saper nascondere le mie emozioni, e non far vedere che sono tutta rossa.

Mi allontano da lui, tossendo.

"Vado alla reception." affermo.

"Vengo con te." sospira.

Scendiamo giù alla reception, mettendoci dietro la fila.

Aspettiamo un sacco di tempo, prima che arrivi il nostro turno.

"Buongiorno, salve, ecco noi..siamo finiti in camera insieme e abbiamo trovato un letto matrimoniale, non è che si può cambiare camera?" spiego.

"Numero della camera?" mormora la donna, masticando un chewing-gum.

"199." diciamo all'unisono io e Jorge.

Digita molto velocemente sulla tastiera, poi alza lo sguardo su di noi.

"Mi dispiace abbiamo l'albero pieno per le scuole che sono arrivate, non ci sono stanze disponibili e io non posso cambiare i letti." spiega, facendo una bolla con la gomma.

"Non possiamo scambiarla con nessuno?" mormoro.

"No." dice secca.

"Va bene, grazie." ci allontaniamo dalla donna della reception e ci sediamo nella hall.

"Il destino ci vuole nello stesso letto." mormora Jorge.

"Ma cosa dici? Detto così sembra un'altra cosa.." arrossisco.

Jorge ride.

Quanto mi era mancato il suono della sua risata.

"Ti faccio scegliere il lato del letto." mormora, in mezzo alle risate.

"Idiota." mi alzo, nascondendo un sorriso e salendo in camera.

Subito dopo mi segue, chiudendo la porta.

"Non entrare mai quando sono in bagno, chiaro?" dico, non appena noto che la porta non ha la chiave.

"Ma certo mia signora." esclama.

"Ecco, bravo." sorrido.

"Vieni qui."

Assumo un'espressione interrogativa.

Mi tira per un braccio, facendomi sedere sulle sue gambe.

"Non sai quanto sono felice di averti tutta per me per quattro giorni." sussurra.

"Blanco, mi stai facendo impazzire." mormoro.

"Anche io sono pazzo, pazzo di te."

Ci avviciniamo sempre più, le nostre labbra quasi si sfiorano.

Paradise||JortiniDove le storie prendono vita. Scoprilo ora