Oggi è sabato, ho invitato Candelaria e Lodovica a dormire da me.
Abbiamo tanto di cui parlare, possiamo fare quel che vogliamo e stare sveglie fino a tardi.
Ci mancava una serata così, è da tanto che non la facevamo.
Devo sbrigarmi a prendere le ultime cose per questa sera al supermercato, oppure rischio di far rimanere digiune quelle due per tutta la notte.
Prendo un pacco di biscotti, ma mi cade di mano.
Mi chino per prenderli, ma qualcun altro li prende prima di me.
Jorge.
È solo Jorge.
Sto calma.
No, non sto calma, ho il cuore a mille ogni volta che lo vedo.
"Grazie." glieli strappo di mano, facendo finta di essere indifferente.
"Stamattina sei acida?" domanda.
"Acida io? Per carità!"
"Si, sei acida." mi segue, mentre spingo il carrello lungo i corridoi del supermercato.
"Avrò finito lo zucchero probabilmente."
"O sarà perché il ragazzo sbagliato ti ha chiesto di uscire?" mi guarda negli occhi.
So che con Jorge non posso nascondere le mie emozioni, riesce a leggermi tutto negli occhi.
Perché è tutto così complicato?
"Ti riferisci a Peter? Se ti stai riferendo a lui, ti sbagli di grosso perché è un bravissimo ragazzo." mormoro.
"Lo conosci da pochissimo, come fai a dire che è un bravissimo ragazzo?" inarca un sopracciglio.
"Che c'entra."
"C'entra eccome!" esclama.
"E allora chi sarebbe il ragazzo giusto, fammi sentire." incrocio le braccia al petto.
Nel mio cuore conoscevo già la risposta.
Si dice spesso che il cuore dice una cosa e la mente ne dice un'altra, ma nel mio caso testa e cuore dicevano la stessa cosa, Jorge.
Jorge sta per rispondere, ma veniamo interrotti da un commesso con due cassette di latte in mano.
"Ehm scusate ragazzi, dovrei passare." dice.
"Si, ci scusi." ci separiamo, per far passare il commesso.
"Dov'eravamo?" dice Jorge, una volta che il commesso è andato via.
"Stavi per dirmi chi è il ragazzo giusto per me."
Sta per rispondere, ma veniamo interrotti di nuovo.
Oddio, e adesso che c'è?
Un bambino che sta lanciando cose nel mio carrello, ma che bello.
"Daniel, non si fa! Mi scusi." si giustifica la madre.
"Non si preoccupi." le sorrido. "Allora?" aggiungo, rivolta al ragazzo dagli occhi smeraldo.
"Si, dicevo.." sta per dire qualcosa, e...arriva Stephie.
Ma cos'è, una maledizione?!
C'è sempre qualcosa che interrompe i nostri momenti.
"Jorge! Anche tu in questo supermercato? Non mi stupisce che tu sia sempre dove sono io." squittisce la ragazza, sempre poco vestita.
"Ah si? Comunque io stavo finendo un discorso con Martina.." mormora Jorge.
"No, non ti preoccupare proprio per me! Stavo giusto andando via, ho da fare molte cose, ciao Jorge." esclamo.
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Paradise||Jortini
Fanfiction"Scusami, non volevo. Sono un'imbranata!" mormorai, dopo aver sporcato di succo il ragazzo davanti a me. "No, tranquilla non fa niente." Alzai lo sguardo, alzò lo sguardo. Perché un caldo improvviso aveva cominciato a invadere le mie guance? ---- J...