Capitolo 19 - Senza controllo

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MEDIA: Holy.

THALON V.

Krepta spiccò il volo e si allontanò da me e da tutti noi. Ma una cosa attirò la mia attenzione: un piccolo cristallo cadde dal cielo. Man mano che si avvicinava al terreno mi resi conto di cos'era: una lacrima. Era una lacrima di Krepta.

Cadde sull'erba e si assorbì nella terra. Pochi secondi dopo crebbe un fiore bianco. Una rosa. Rimasi stupefatto da quella magia.

«Un'altro dei nuovi poteri de Kre?» disse una voce alle mie spalle.

«Aki, da quanto sei qui?» chiesi alla lupa bianca.

«Non molto.» mi sorrise lei «Tra quanto credi che tornerà?»

«Non lo so, ma sono sicuro che tornerà.» le dissi guardando le chiome degli alberi nella direzione in cui volò la mia compagna.

Tornammo alla tana ed i cuccioli subito mi chiesero dove fosse la loro mamma. «E' andata via per un po.» dissi loro. Sospirai.

Dove sei amore mio.

KREPTA V.

Atterrai sulla neve, ma inciampai e ruzzolai per qualche metro. Appena il mondo smise di girare mi ritrovai a pancia all'aria a guardare le stelle. Avevo volato tutta la notte e la luna ora splendeva nel cielo assieme alle stelle. 

Un senso di disperazione mi pervase il cuore ed ululai chiedendo perdono per tutto. Mi sentivo un mostro, mai come prima. Devo controllare i miei poteri o potrei davvero fare del male a qualcuno. Prima di tutto devo scoprire quali sono, però.

Richiusi le ali e mi alzai. Mi diressi verso il picco più alto della montagna, dove l'aria soffiava minacciosa. Mi sedetti sulla neve e mi concentrai chiudendo gli occhi. Subito sentii l'aria che mi sussurrava un una lingua strana ed antica. Aprii le ali e le lasciai massaggiare dalla brezza leggera che si era creata. 

Ho scoperto il potere del fuoco, e ora? Un vortice d'aria si cominciò a creare alle mi zampe. Alzai il muso e una stana energia mi pervase il corpo. Il vortice si richiuse sopra di me e un dolore lancinante si propagò nel mio busto. Ululai dal dolore, ma non mi arresi. Ululai ancora, ma questa volta era un grido di vittoria. Un odore familiare, ma mistico mi arrivò alle narici.

«So che ci sei! Ti sento!» urlai al vento «Vieni fuori! Mostrati!»

Il vento cambiò direzione e creò un vortice davanti a me. Quando l'aria si sparse nelle nuvole, sorrisi. Il mio fiuto non sbaglia mai.

«Ciao.» mi disse la lupa. L'avevo sentita subito, la lupa del lago, quella che mi aveva fatto scegliere il mio destino, era difronte a me.

«Ciao, cosa ti porta qui?» le chiesi curiosa. 

«Solo che ho voglia di fare buone azioni. Non voglio che un branco affiatato come il tuo perda la sua Alpha.»

Guizzai le orecchie in avanti «Vuol dire che..?»

«Sei fortunata: ti aiuterò a scoprire e domare i tuoi nuovi poteri.» 

«Suppongo che non sia gratuito questo aiuto.» alzai il muso. 

«Supponi bene. Il prezzo sarà il tuo pelo. Tornerai la vecchia Krepta, senza cambiamenti di pelo. Ogni tua trasformazione peserà di più sulla tua magia vitale. E ricorda: quando la tua magia si esaurisce... rimarrai anche senza vita.» mi disse la lupa seria.

In pratica torno con il mio vecchio pelo. EVVAI! «Accetto. Mi sembra che tutte le magie siano vitali.»

«Non tutte. Ma ora basta parlare: cominciamo l'allenamento!» ululò ed io la seguii con molto piacere «Chiamami Black Hole, oppure Holy.» mi sorrise. E da quel momento cambiai completamente. Mi sentivo diversa e, sicuramente, lo ero anche fuori.

*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*-*

Erano passate ormai quali sei settimane da quella notte in cui Gold mi cominciò ad allenare per diventare una lupa migliore e controllare i miei poteri. Questi non erano molti, anzi erano solo tre, ma erano difficili da controllare. 

Il primo potere, quello del fuoco, si espandeva più violentemente quando mi arrabbiavo, mentre il potere del vento  era semplicissimo da governare. Infine il potere più difficile era quello della terra. Se non lo governavo bene riuscivo addirittura a dar vita ad enormi canyon.

«Credo che tu sia pronta ora.» disse Holy guardandomi. Eravamo entrambe sedute, l'una difronte all'altra, su due rocce distinte nel bel mezzo di un fiume in piena. Lei saltò su un masso vicino alla sponda del fiume e poi, con un'enorme balzo atterrò con grazia sul terreno. 

Io evocai dei massi che crebbero formando  un piccolo sentiero dalla mia roccia alla terraferma. Percorsi il piccolo sentiero facendo la linguaccia a Holy che, appena mi vide, scoppiò in una fragorosa risata. 

«Che pigra che sei oggi!» rise.

«Mai come te! Tu e i tuoi poteri illimitati!» risi e mi misi a scodinzolare alzando il capo.

«Comunque sia: ho detto che tu sei pronta.» sorrise.

«Pronta per cosa?» le chiesi sedendomi accanto a lei sul bordo del fiume.

«Per tornare nel tuo branco. Sono persi senza di te.» Holy toccò con il muso il pelo dell'acqua, dove si creò una specie di specchio. All'interno vidi alcune scene, come un film. Thalon e i cuccioli stavano bene, ma lui faceva fatica a dormire.

«E' preoccupato per te. Non mangia decentemente da settimane.» disse lei notando che guardavo il mio compagno. «I tuoi cuccioli, compreso Eden, crescono in fretta, ma si vede che manchi a tutti.»

Guardai quelle scene con dolore. Ho lasciato per un po il mio branco per potermi migliorare, e ora vedo questo...non ho parole. Devo tornare subito.

 «Grazie di tutto Holy. Ti devo un favore, ma ora devo tornare.» dissi preoccupata guardando le immagini.

«Lo so,» mi sorrise «ti accompagnerò per tutto il tragitto, ma li dovrai cavartela da sola.»

Annuii. «Andiamo.»

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Volammo per circa un'ora, ma non ero stanca. Gli occhi spenti di Thalon che avevo visto mi davano la forza per volare. Appena entrammo nel territorio del branco, un profumo familiare di pini e lupi mi fece tornare il sorriso. Ci siamo.

Atterrammo poco lontane dalla tana. «Grazie di tutto Holy.» dissi alla lupa della luna.

«Figurati! Mi sono anche divertita. Ti verrò a trovare qualche volta.» mi fece l'occhiolino.

Risi. «Ci sarà sempre un posto per te nella tana.»

Lei mi sorrise.«Vai, su. Buona fortuna.»

La ringraziai velocemente e mi diressi nella tana. Fuori non c'era anima viva. Poi decisi di entrare. Un'odore rivoltante mi pizzicò il naso e, non appena lo vidi, ringhiai subito.

«Che cavolo ci fai qui, Derek?» ringhiai dalla rabbia, poi, quando vidi la scena, il mio mondo crillò dal dolore.

Il lupo nero mi guardava trionfante. Alle zie zampe il corpo esanime di Thalon. «Sei passata per un salutino, Krepta?»

AUTRICE

Buongiornoooo!!! Non ve lo aspettavate, eh? Hihihi! E ora che succede? Io non dico nulla! Lo scoprirete nel prossimo capitolo! Se riesco lo pubblico entro sta sera.

Intanto votate, commentate ed al prossimo capitolo!

Un ululato a tutti,

Krepta;D

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Wolfspirit 2: Il Branco LunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora