Capitolo 25 - Come nuvole al vento

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Rimasi in attesa sul masso dopo la cerimonia. Tutti si erano
allontanati per tornare alla loro vita normale, io ero in ansia. Sapevo che sarebbe successo qualcosa, ma non capivo cosa. Mancava un'ora al tramonto quando cominciarono ad arrivare i Guerrieri con le loro prede. Nel cerchio solcato nel terreno c'erano le prede di cinque lupi, tra cui Elros. Mancavano Shadow ed Eden più le due Vedette. Il sole stava per toccare la cima delle montagne, quando gli ultimi due lupi Guerrieri arrivarono con le prede.
Eden buttò le prede velocemente nel cerchio e corse verso di me e Thalon. <Ho sentito un ululato mentre tornavo, era Halistorm: Lidya è in pericolo.>
Subito non capii cosa mi avesse detto, ma appena realizzai che la mia unica figlia femmina era in pericolo il terrore mi invase. Mi alzai di scatto, mentre l'adrenalina mi scorreva nelle vene, e le parole mi uscirono dalla bocca prima ancora di averle ragionate. <Trova Aki e dille che andiamo al Monte. Torneremo il prima possibile. Vai!> poi scattai a terra con un balzo e corsi nella boscaglia, mentre Eden andava verso il branco e Thalon mi seguiva.
Le zampe non toccavano neanche terra dalla velocità con cui correvo. Le ali rosse mi spuntano quasi subito ed il pelo mi diventò bianco. Raccolsi tutte le mie forze e, con le zampe presi il mio compagno per la vita portandolo in volo con me.

Dopo alcuni minuti localizzai le due lupe. Halistorm cercava di raggiungere Lidya dal sentiero a spirale che portava alla cima del monte. Lidya era su una piccola sporgenza, proprio sotto la sua amica. Lasciai il lupo nero sul sentiero è raggiunsi mia figlia.
<Lily vedrai, andrà tutto bene.> le dissi calma mentre mi avvicinava piano in volo.
Lei mi guardò con paura e le zampe le tremavano. <Mamma! Un orso ci ha attaccate e non sono riuscita a...> disse con la voce terrorizzata, ma io la interruppi.
<Hey, va tutto bene.> mormorai sorridendole dolce mentre allungavo le zampe per prenderla <Ora andiamo a casa.> la strinsi a me con le zampe anteriori e, con un fragoroso battito d'ali, mi portai ad un paio di metri dalla parete rocciosa. Ci sollevai fino ad atterrare sul sentiero.
Ritrassi le ali rosse che scomparvero, ed il pelo tornò rosso fiamma.

Scendemmo dal sentiero. Lidya era visibilmente stanca e scossa, mentre ad Halistorm tremavano e zampe. Mi accucciai sull'erba stringendo la mia cucciola al fianco. Evocai ancora le ali e, con quella destra, coprii la lupetta al mio fianco.
Rimanemmo così per alcuni minuti, ascoltando i nostri respiri che si calmavano. Poi fu Thalon a rompere il silenzio.
<Io porto Halistorm a casa, voi raggiungeteci quando volete.> disse. Alzai lo sguardo verso il lupo che amavo tanto. Mi stava sorridendo. Abbassò il muso per guardarmi. <Vedrai, si riprenderà.> mi appoggiò il muso sotto il mio.
Io mi allontanai di pochi centimetri e lo leccai sulla guancia. <Lo so.> gli sorrisi. Poi i due lupi si allontanarono e rimasi sola con Lidya sotto quel pino che ci aveva ospitato dal nostro arrivo, qualche decina di minuti prima, mentre la luna saliva.
La lupetta si era calmata e ora mi guardava con i suoi occhi color ambra accesi. <Andiamo, mamma?> le sorrisi e tornai normale. Ci inoltrammo nella boscaglia per tornare dal branco, ma la mia ansia non si era placata. Quella bruttissima sensazione di perdita, sembrava come una scossa elettrica infinita, che non mi lasciava.
Sbucammo da dietro l'albero che collegava la nostra tana, alla Norvegia. Oniris mi corse in contro, lasciando cadere la carcassa di cervo dalla bocca.
<Krepta! Eravamo tutti in pensiero. Halistorm è tornata, ma è crollata svenuta. Jade si sta occupando di lei.> mi spiegò la lupa viola.
<Thalon è dal branco?> chiesi aiutandola a sollevare la cena per il gruppo di lupi che la aspettavano.
<Non era con te? Halistorm ha detto che era tornato da voi.>
Rimasi paralizzata sul posto. Ad un tratto la mia ansia sparì: ecco il fatto che alimentava la mia ansia. Sapevo sarebbe successo qualcosa, ed ecco cosa. Il mio corpo mutò e le ali mi esplosero sul dorso della schiena. Un solo battito d'ali ed ero oltre le cime degli alberi. Mi misi in contatto con Thalon mentalmente, o almeno, lo cercai.
Cercai un contatto mentale per molto tempo. Ad un tratto, mentre stavo volando oltre le montagne, fuori dai confini del branco, percepii qualcosa. Mi fiondai tra gli alberi ed atterrai di peso. Alzai il muso ed annusai l'aria. Il vento soffiava nella direzione opposta alla mia. Dove diavolo sei?
Abbassai il naso sul terreno e cominciai a muovermi il avanti annusando la terra e cercando anche una piccola traccia del mio compagno.
Il sole stava cominciando a sorgere, quando sentii un odore familiare: Thalon. Seguii quella pista finché non sbattei la testa un un tronco. Alzai lo sguardo e vidi graffi sulla corteccia dell'albero. Girai attorno all'albero e vi trovai un'impronta. Era la sua impronta impressa col fango.
L'idea e la speranza mi corsero in aiuto. Non c'era sangue, così alzai lo sguardo tra i rami. Un movimento catturò la mia attenzione. Un battito d'ali e mi trovai tra i rami del pino. Con le unghie mi arrampicai tra i rami e salii il più velocemente possibile. Un'altro fruscio, più vicino. L'adrenalina e la felicità mi pervaso e mi diedero forza per arrampicarsi. Ramo dopo ramo mi alzavo finché non incontrai due occhi di....uno scoiattolo?!
Lo sconforto si aggrappò al mio cuore stringendolo con forza. Ma tenta un'ultima mossa. <Hai per caso visto un lupo nero e bianco da queste parti?> chiesi al roditore. La mia voce era strana e delusa, ma anche stremata e disperata.
<Sì,  stava scappando da Grant, il grizzly più forte della foresta. Ha la tana sulla montagna a est.> mi spiegò lui con la sua vocina stridula.
Ringraziai velocemente e mi diressi in volo verso il luogo indicato. Appena atterrata, mi si formò un nodo nello stomaco. C'erano ossa ovunque, spolpate e prive della carne una volta attaccata. Teschi di cervi ed altri animali creavano un sentiero che conduceva all'interno della grotta. Sospirai e fui dentro, nell'oscurità.
<Hey là?> camminavo senza una meta. Le pareti erano larghe ed al centro c'era un cumulo di ossa accatastate. Deglutii e chiesi <C'è nessuno?>
<Sì, io.> rispose una voce arrabbiata e grottale. Dall'ombra ne uscì un orso enorme. Sarà stato alto almeno cinque volte me su due zampe. <Perché mi disturbi a quest'ora dell'alba, lupa?>
<M-mi scusi, io n-non volevo disturbarla.> balbettai <Sto cercando il mio compagno, Thalon. È un lupo nero e bianco.> ingietreggiai d'istinto appena l'orso avanzò di un passo.
<Quel maledetto lupo! L'ho sorpreso mentre mi rubava una preda. Io ho ronghiato e lui è fuggito, l'ho spinto un po lontano da qui, cosicché potesse tornare a casa sua. Ma a quanto pare non è tornato.>

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Cercai per tutto il terreno possibile, finché la mia pancia non cominciò a dolere dalla fame.
Era metà pomeriggio quando tornai al branco, stremata e senza forze. Ero ferita, dai rami di tutti gli alberi che avevo setacciato. Non avevo trovato neanche una pista con qualche messaggio o indizio.
Avevo pianto troppo durante il ritorno, avevo gli occhi gonfi e la stanchezza si faceva sentire.
Le mie ali erano stanche e, appena vidi dall'alto il branco, scesi a terra il più brevemente possibile, ma sbagliai la profondità e mi trovai a razzolare sul terreno dopo una dura botta alla spalla sinistra. Poi sprofonda nel buio.

Wolfspirit 2: Il Branco LunaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora