Daniel's Point of View:
Ho sempre avuto una mia concezione della parola "strano". Cassie Miller che aveva chiesto di andare al ballo senza nemmeno conoscermi, era strano. Mangiare pizza di prima mattina era strano. Jake che non mi parlava più era strano, e anche triste. Ma Blane Johnson che mi guardava con quello sguardo provocatorio, mordicchiandosi il labbro inferiore e con un sopracciglio alzato, oh quello non era strano, quello era una cosa fuori dal mondo che superava tutta la stranezza che avessi mai visto in vita mia.
Cassie mi stava parlando ma io non avevo ascoltato nemmeno una parola del suo discorso senza fine, troppo preso a catturare gli sguardi di Blane e a chiedermi il perché di quegli sguardi."Allora, hai capito?" chiese Cassie improvvisamente.
"Mmm?"
Scossi la testa velocemente come se fossi appena tornato alla realtà e la guardai.
"Venerdì va bene?"
"Che? S-sì..." risposi.
Incrociò le braccia e sbuffò.
"Non hai ascoltato nemmeno una parola di ciò che ho detto, vero?"
"Non ti rispondo perché mi conosci abbastanza bene da sapere la risposta."
"Daniel, ma che hai? Negli ultimi tempi mi sembri fuori dal mondo. Hai sempre quello sguardo assente, non mi ascolti, ti dimentichi le cose..."
"Niente Cass, sto bene. Lo sai che io ho sempre la testa fra le nuvole. Infondo sono Daniel, no?"
"Il mio Daniel."
"Tuo, solo tuo."
Sorrise e mi lasciò un delicato bacio a stampo.
"Devo andare in classe."
Annuii e la seguii con lo sguardo finché non sparì dalla mia visuale, oltre la porta d'ingresso.
"Dan."
Mi voltai e vidi Blane davanti a me.
"B-blane..."
Tentai di sembrare entusiasta della sua presenza.
"Che voleva la rossa?"
Feci un'espressione confusa e lui alzò gli al cielo.
"Intendi Cassie?"
"Sì." rispose.
"Sai, è la mia ragazza."
"Lo so, ma ti ha parlato per più di dieci minuti, ma ho visto che tu eri preso da altro."
Tossii e deglutii.
"Ma no, non ero preso da altro..."
"Sei bello quando arrossisci."
"S-smettila Blane. Non so a che gioco ti stia giocando, ma non mi piace affatto."
Alzò le mani in segno di resa, poi se le mise nelle tasche dei pantaloni.
"Allora, per la moto?"
"Mmm?"
"L'altro giorno ti avevo chiesto se mi aiutavi a riparare la moto."
Mi grattai la testa e annuii.
"Sì, è okay."
Ridacchiò.
"Mi avevi già dato la conferma, scemo."
Scoppiò a ridere e io arrossii ancora di più.
"Allora è vero che non ascolti quando le persone parlano."
"Bè, sono così e basta. A volte mi sfuggono delle cose."
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Jake e Jason 2 | Non passa. Mai.
Romance(𝙎𝙩𝙤𝙧𝙞𝙖 𝙘𝙤𝙢𝙥𝙡𝙚𝙩𝙖𝙩𝙖, 𝙢𝙖 𝙞𝙣 𝙧𝙚𝙫𝙞𝙨𝙞𝙤𝙣𝙚) Sequel di "Jake e Jason". 𝘼𝙫𝙫𝙞𝙨𝙤 𝙥𝙚𝙧 𝙞 𝙡𝙚𝙩𝙩𝙤𝙧𝙞: 𝘘𝘶𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘭𝘪𝘣𝘳𝘰 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘪𝘦𝘯𝘦 𝘴𝘤𝘦𝘯𝘦 𝘦𝘴𝘱𝘭𝘪𝘤𝘪𝘵𝘦, 𝘵𝘦𝘮𝘪 𝘴𝘦𝘯𝘴𝘪𝘣𝘪𝘭𝘪, 𝘭𝘪𝘯𝘨𝘶𝘢𝘨𝘨�...