Era il Lunedì della seconda settimana di scuola. La prima era stata praticamente inutile: niente test, niente compiti, niente amici. Ormai era come se mi avessero tagliato fuori dal mondo ed era tutta colpa mia e della mia tristezza.
Stavo davanti a scuola ad aspettare che suonasse la campanella. Me ne stavo lì, appoggiato alla ringhiera delle scalette all'entrata a fissare con insistenza le porte d'ingresso.
Mi guardai un po' intorno e vidi gli altri, in gruppo. C'erano tutti, tranne Blane. Per un attimo mi venne l'istinto di andare lì e unirmi a loro, ma poi il mio sguardo andò a finire su Jason, che parlava con Sarah. Cambiai subito idea, perché meno gli stavo vicino e meglio era. Continuai a guardarlo, perché i miei occhi avevano preso il controllo. E così, improvvisamente, lui si girò e i nostri sguardi si incrociarono come la prima volta che ci eravamo visti: il mio azzurro, il suo verde. Non avevo il coraggio di abbassare lo sguardo per primo e così continuammo a fissarci, finché Teo non andò accanto a Jason, dandogli una pacca sulla spalla e indicandomi. Rabbrividii di colpo e sentii l'istinto di scappare, ma le mie gambe erano bloccate e non volevano saperne di muoversi.
Jason sorrise e si avvicinò a me, guardandosi un po' intorno. Alzai gli occhi al cielo e cercai di sembrare il più freddo possibile."Ehi." disse lui, in tono quasi allegro.
Incrociai le braccia ed abbassai lo sguardo.
"Ehi." sussurrai.
Lui mi afferrò il mento facendomi alzare il volto. Rabbrividii, perché non ero più abituato al suo tocco. Sgranai gli occhi e gli scostai la mano.
"Ora ti da fastidio anche solo essere sfiorato da me?"
"Sei venuto qua per litigare ancora o cosa?"
Sospirò rumorosamente e si morse il labbro inferiore.
"Teo mi ha detto di invitarti alla festa a casa sua che farà questo sabato."
Lo guardai e sentii una fitta al cuore, una specie di nostalgia improvvisa.
"Mmm."
"Questo è un "sì"?"
"Sì, è ora che io incontri gente nuova, no?" ribattei, in tono provocatorio.
Mi afferrò un polso, facendomi fare un passo verso di lui: i nostri volti erano vicinissimi.
"Ripeti."
"Voglio andare avanti Jason. Tu sei solo una storia passata."
"Non possiamo buttare nel cesso tutto quello che avevamo, tutto quello che abbiamo..."
Guardai le sue labbra, poi i suoi occhi.
"Noi non abbiamo proprio un bel niente."
Mi liberai dalla sua presa e feci un respiro profondo.
"Ci vengo alla festa, ma stammi lontano." conclusi.
Prima di andarmene notai che gli altri ci stavano guardando, ma appena mi voltai tornarono a conversare tra di loro. Andai in classe e mi sedetti, buttando lo zaino a terra.
"Com'è andata con Jason?"
"Mmm?"
Vidi Daniel, che si era appena seduto accanto a me.
"Tu e Jason stavate parlando."
"Sì."
"Ma ti devo tirare fuori le parole con le pinze? Dai, spara."
Feci il segno di una pistola che spara, appoggiando il mio indice e il mio medio sulla sua tempia.
"Ah ah ah, molto divertente." disse, applaudendo.
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Jake e Jason 2 | Non passa. Mai.
Romansa(𝙎𝙩𝙤𝙧𝙞𝙖 𝙘𝙤𝙢𝙥𝙡𝙚𝙩𝙖𝙩𝙖, 𝙢𝙖 𝙞𝙣 𝙧𝙚𝙫𝙞𝙨𝙞𝙤𝙣𝙚) Sequel di "Jake e Jason". 𝘼𝙫𝙫𝙞𝙨𝙤 𝙥𝙚𝙧 𝙞 𝙡𝙚𝙩𝙩𝙤𝙧𝙞: 𝘘𝘶𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘭𝘪𝘣𝘳𝘰 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘪𝘦𝘯𝘦 𝘴𝘤𝘦𝘯𝘦 𝘦𝘴𝘱𝘭𝘪𝘤𝘪𝘵𝘦, 𝘵𝘦𝘮𝘪 𝘴𝘦𝘯𝘴𝘪𝘣𝘪𝘭𝘪, 𝘭𝘪𝘯𝘨𝘶𝘢𝘨𝘨�...