Capitolo 47 "Angel"

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Jake's Point of View:

Jason dopo scuola mi aveva offerto un passaggio, che io naturalmente accettai. Ora eravamo in macchina, fermi ad un semaforo.
Guardai Jason e sorrisi. Lui fece lo stesso.

"Lo sai che ti amo?" disse, con dolcezza e appoggiando una mano sulla mia gamba.

Mi avvicinai a lui e lo baciai a stampo.

"Certo che lo so." sussurrai.

Il viaggio proseguì in silenzio, con lui che mi accarezzava la gamba ed io che guardavo fuori dalla finestra.

"Jason, abbiamo già superato casa mia." gli feci notare.

"Lo so."

"Pranzo a sorpresa? Almeno stavolta non portarmi in quell'orribile ristorante messicano della scorsa settimana." ridacchiai.

Lui sorrise e scosse la testa, per poi accostare l'auto e parcheggiarla davanti ad una casa a due piani. Lo guardai accigliato e lo seguii fino alla porta d'ingresso dell'abitazione.
Mi porse delle chiavi e parlò.

"È da un po' che ci lavoro, ma finalmente è finita e perfetta per essere abitata."

"Abitata? Di cosa stai parlando?"

"Ti sto chiedendo di andare a convivere..." disse, arrossendo appena.

Sentii una morsa allo stomaco e sgranai leggermente gli occhi. Cosa aveva appena detto?

"Tesoro, tutto okay?" chiese, tentando di accarezzarmi una guancia.

Mi scostai e gli diedi le spalle, passandomi entrambe le mani tra i capelli. Non ero pronto per quello o forse mi aveva semplicemente preso alla sprovvista. L'unica cosa che sapevo era che volevo andarmene da quel posto e riflettere.

"Jason, devo andarmene..." mormorai.

Iniziai a camminare senza nemmeno guardarlo negli occhi. Ero spaventato, non potevo farci niente.
Andai al Regency, dato che era da un po' che non ci andavo. Mi sedetti ad un tavolo a due, vicino alla finestra ed iniziai a guardare la pioggia che aveva appena iniziato a cadere dal cielo.
Improvvisamente, sentii una voce familiare chiamarmi. Mi voltai e rimasi a bocca aperta.

"Alana!" esclamai, alzandomi ed abbracciandola.

Lei ricambiò, per poi guardarmi. Era maturata e differente rispetto all'anno prima: i capelli color nocciola a caschetto che ne delineavano il lineamenti morbidi, le labbra coperte da un po' di rosetto e degli occhiali da vista con una montatura nera.

"Jake! Quanto mi sei mancato..."

"Anche tu. Dov'eri finita? Non ti sei più fatta sentire."

Lei si sedette ed io feci lo stesso.

"Sono stata in America da mia zia Annette. Ho lavorato nel suo ristorante per un po' ed ora eccomi qua."

"Wow, sei cambiata moltissimo. Cosa ti ha spinta a tornare qui a Londra?"

"Mi mancava, tutto qua..."

Sorrisi e ci fu un attimo di silenzio.

"Mi sembri turbato, è successo qualcosa?" chiese lei, dopo un po'.

Sobbalzai appena, per poi guardarla. Infondo la conoscevo da anni, con lei potevo confidarmi. Le raccontai ciò che era successo con Jason. Dopo il racconto, lei sospirò, per poi chiudere gli occhi. Quando li riaprì, sorrise.

"Jake, tu e quel ragazzo vi amate ed il fatto che stiate ancora insieme nonostante tutto ciò  che avete passato, ne è solo la conferma. Cosa ci fai ancora qui? Vai da lui ed accetta la sua proposta!"

Jake e Jason 2 | Non passa. Mai.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora