Epilogo

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Tre anni dopo

"Jake, non vorrai fare tardi al tuo matrimonio!" esclamò Sarah, in preda ad una crisi isterica.

Alzai gli occhi al cielo e scossi la testa, cercando l'appoggio di Helen e Daniel con lo sguardo, i quali mi ignorarono bellamente, non avendo alcuna intenzione di mettersi contro la mamma isterica.

"Mamma, non mi piace questo vestito brutto." si lamentò il piccolo Albert, tirando la cravattina, nel tentativo di toglierla.

Sarah prese in braccio il bambino.

"Ah, non mettertici anche tu, signorino!"

Il bambino mise su un tenero broncio ed allungò le braccia verso Daniel.

"Zio Daniel! Zio Daniel!"

Daniel sorrise e lo prese in braccio, iniziando a giocare con il piccolo.

"Avanti, ora dobbiamo andare o faremo tardi!" annunciò nuovamente Sarah.

Si avvicinò a me e sorrise, aggiustandomi la cravatta.

"Sei bellissimo. Quasi non ci credo..." sussurrò, con occhi lucidi.

"Ah, ah! Non puoi piangere, tesoro o ti si rovinerà il trucco." la riprese Helen, circondandole le spalle con un braccio.

"Lo so, ma... Okay, okay, mi trattengo anche se è tutto inutile, perché al matrimonio sarò un fiume in piena."

E fu davvero così. Sarah, che insieme ad Helen mi precedeva come damigella d'onore, si mise a piangere già quando la musica del piano forte partì ed io iniziai a camminare, accompagnato da mio padre.
Era tutto perfetto, una bellissima giornata di fine Luglio, una bellissima location all'aperto e tutte le persone che amavo che erano lì ad assistere ad uno dei giorni più importanti della mia vita. Poi c'era lui, Jason McCurthy, che in tutto il suo splendore mi stava aspettando all'altare, affiancato da Tomas, Teo e Blane.
Mio padre mi lasciò, facendo si che Jason prendesse la mia mano. Tremai leggermente, un po' per l'ansia, un po' per la felicità e lui se ne accorse.

"È tutto okay, amore." sussurrò al mio orecchio.

Ed era davvero tutto okay. Era tutto al suo posto, era un momento perfetto e tutto ciò sembrava così giusto. Come se qualcuno avesse deciso che io e Jason fossimo fatti l'uno per l'altro e che ci saremmo sposati in una giornata di fine Luglio, all'aperto.
Lo guardai e lui guardò me. Mi guardò nel modo in cui mi aveva guardato quando avevamo fatto l'amore per la prima volta, quando ci eravamo baciati per la prima volta o come quando disse di amarmi per la prima volta. Mi guardò come se fossi la cosa più importante della sua vita, come se fossi la sua vita stessa. E ciò fece fermare il mio respiro per qualche istante. Poi sorrisi ed un lieve sospiro fuoriuscì dalla mia bocca. Il nostro amore stava per essere vincolato una volta e per tutte.

La cerimonia iniziò e Sarah continuava a versare qualche lacrima, ma diventò un vero e proprio fiume in piena, quando ci scambiammo le promesse e le fedi, vincolando per sempre quell'amore nato molti anni prima. Quando sentii la superficie dell'anello entrare in contatto con la mia pelle, sentii un brivido lungo la schiena. Non volevo e non dovevo piangere, dovevo trattenermi. Eppure ero così felice...

"Vi dichiaro marito e marito. Può baciare lo sposo."

Jason sorrise e si avvicinò al mio volto, per poi baciarmi. La gente si alzò ed iniziò ad applaudire.
Quando ci staccammo, notai però che Adam se n'era andato. Carolyn mi lanciò uno sguardo dispiaciuto. Guardai Jason, che non se n'era ancora accorto e mi sentii così male, pensando a quanto Adam lo facesse soffrire.
Ma non volevo che niente e nessuno rovinasse quel giorno, così cercai di non dar troppo peso alla cosa.

Jake e Jason 2 | Non passa. Mai.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora