Jason's Point of View:
Mi svegliai prima che la sveglia suonasse. Aprii gli occhi e vidi il soffitto della mia camera. Appoggiai istintivamente la mano sinistra sull'altro cuscino, ma lui non c'era. Ormai lo facevo quasi ogni mattina, sperando che un giorno lo avrei trovato vicino a me. Mi alzai dal letto e spalancai la finestra. Iniziai a fumare una sigaretta e a guardare gli infiniti tetti di Londra.
Tutti pensavano che io fossi il ragazzo dal cuore di ghiaccio, quello che riusciva ad aggiustare tutto, quello a cui chiedevi un consiglio importante. Ero visto come un adulto e lo ero anche ormai, ma sentivo come se tutto ciò fosse estremamente sbagliato. Se era vero che io avevo sempre la risposta pronta a tutto, perché di fronte a quella finestra, nella mia triste camera e con quella sigaretta in bocca, mi sentivo così fragile?-
Le prime due ore di scuola passarono veloci. Durante la seconda pausa andai in cortile. Mi sedetti su una panchina e mi strinsi nella mia giacca. Era ancora ottobre, ma iniziava già a fare freddo. Intorno a me tutti parlavano, ridevano, scherzavano, ma era come se non li potessi sentire. Era come se fossi chiuso in un mondo tutto mio. Quando sentii qualcuno tossire per attirare la mia attenzione, alzai lo sguardo. Sorrisi quasi istintivamente.
"Jake."
Lui sembrava un po' nervoso, ma non come al solito, quel nervosismo non era causato da me.
"Jason, dobbiamo parlare."
"Mmm? S-sì certo, siediti pure."
"Non qui! È una cosa importante."
Mi prese per un braccio e iniziò a camminare a passo veloce. Mi portò dietro la scuola e solo a quel punto mi lasciò il braccio. Iniziò a camminare avanti e indietro, coprendosi il volto con le mani.
"Ehi, Jake."
Lo bloccai per le spalle a lo guardai negli occhi.
"Mi spieghi che ti prende?" chiesi.
"Lei sa tutto, capisci?"
"Lei chi?"
"Cassie! Cassie Miller! Quella ragazza è sempre così silenziosa, ma sa molto più di quanto immaginassi."
"L-lei sa di me e..."
"Jason, ricordi quella sera quando vi ho sentiti? Ricordi quando vi ho visti? E ricordi che ho giurato che nessuno l'avrebbe mai saputo, nessuno..."
Annuii, sentendo una leggera fitta al cuore.
"Me lo ricordo..."
"Nessuno avrebbe dovuto saperlo. È troppo imbarazzante, è troppo..."
Mi scostò e chiuse gli occhi, abbassando lo sguardo.
"Cassie non lo dirà agli altri, lei non lo farebbe mai." lo rassicurai.
"Come fai a dirlo? Tu non la conosci affatto. E pensa se lo facesse. Tu sarai visto da tutti come una persona orribile e la tua maschera di perfezione cadrebbe. Tutti inizieranno a chiedermi scusa e a guardarmi diversamente, ma io non voglio la pietà di nessuno. Cambierebbe tutto."
"Maschera di perfezione? Sei serio?"
Alzò lo sguardo.
"Avanti Jason, lo sappiamo tutti e due che è così."
"Mi stai dando del..."
"Falso."
Si voltò e fece per andarsene. Lo bloccai per un spalla e lo girai verso di me.
"Smettila di complicare le cose. Ho già detto che mi dispiace tantissime volte e te l'ho anche dimostrato!"
Guardò la mia mano, poi i miei occhi. I suoi erano freddi.
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Jake e Jason 2 | Non passa. Mai.
Romansa(𝙎𝙩𝙤𝙧𝙞𝙖 𝙘𝙤𝙢𝙥𝙡𝙚𝙩𝙖𝙩𝙖, 𝙢𝙖 𝙞𝙣 𝙧𝙚𝙫𝙞𝙨𝙞𝙤𝙣𝙚) Sequel di "Jake e Jason". 𝘼𝙫𝙫𝙞𝙨𝙤 𝙥𝙚𝙧 𝙞 𝙡𝙚𝙩𝙩𝙤𝙧𝙞: 𝘘𝘶𝘦𝘴𝘵𝘰 𝘭𝘪𝘣𝘳𝘰 𝘤𝘰𝘯𝘵𝘪𝘦𝘯𝘦 𝘴𝘤𝘦𝘯𝘦 𝘦𝘴𝘱𝘭𝘪𝘤𝘪𝘵𝘦, 𝘵𝘦𝘮𝘪 𝘴𝘦𝘯𝘴𝘪𝘣𝘪𝘭𝘪, 𝘭𝘪𝘯𝘨𝘶𝘢𝘨𝘨�...