Le file sono la cosa più odiosa di questo universo, durano secoli e neanche puoi fare qualcosa per passare il tempo. Devi rimanere fermo, in piedi, al tuo posto e aspettare. Le file per andare in bagno poi, non ne parliamo, sono peggio di qualsiasi cosa, che poi, se hai un'emergenza,mica ti fanno passare, devi rimanere al tuo posto e aspettare, fino a che non esplodi. Nella mia scuola sembra che tutti devono andare in bagno quando ci vado io, ogni dannata volta che vado al bagno trovo la fila e non importa che sia durante l'orario di lezione, o all'intervallo, la fila c'è sempre. Credo sia una specie di dannazione universale, come se le file fossero le nostre punizioni divine per tutto ciò che di male abbiamo fatto. Se così fosse, io devo essere stato una persona veramente terribile nei miei diciotto anni, viste tutte le file che ho dovuto sopportare.
In ogni caso, anche oggi sono in fila per il bagno, Billie saltella da un piede all'altro tenendosi il cavallo dei pantaloni.
"Io devo andare in bagno, subito!" dice in tono disperato prendendomi per la cravatta.
"Che ci posso fare io, se c'è sempre la dannata fila."
"Fa qualcosa! Qualunque cosa!"
Sembra che sia sul punto di esplodere, proprio come avevo accennato poco fa. Sospiro e non gli dò spago, che tanto lo so, se inizio ad ascoltare le sue lamentele, quello non la smette più di parlare. Stranamente, la fila è più lenta del solito e anche Billie se n'è accorto, infatti continua ad urlare a quelli davanti di darsi una mossa, perchè lui potrebbe esplodere da un momento all'altro. Ad un certo punto, un tizio biondo si volta verso di noi e ci dice di stare zitti -come se io stessi parlando- perchè a quanto pare dei ragazzi della squadra di football stanno litigando con una matricola. Io, che sono ancora dell'idea del fare buone azioni per poi avere qualcosa di bello a cui pensare quando diventerò uno di quei vecchietti che danno da mangiare ai piccioni dallo stomaco infinito, prendo Billie per un braccio ed inizio a saltare la fila. È la prima volta in vita mia che lo faccio, e devo dire che è una bella sensazione prendere a gomitate le persone per avanzare. Alla fine, arriviamo davanti alla porta del bagno, dove un ragazzino, alto più o meno quanto Frank giusto per intenderci, è tenuto per il bavero della camicia da un energumero, alto qualche metro e cinque giocatori di basket, del quarto anno.
"Che diavolo succede qui?" chiedo con il tono più autoritario del mio repertorio, mi sento particolarmente coraggioso oggi, tanto che sposto con forza il gigante lontano dal povero ragazzino. Billie mi si aggrappa ad una spalla, quando il gigante si volta con rabbia verso di noi, io continuo a mantenere la mia aria spavalda, che tanto di risse ne ho fatte a bizzeffe. Il gigante guarda le nostre uniformi, dove, per grazia di dio, c'è il distintivo di quelli del quarto anno e subito la sua espressione arrabbiata gli scompare dal volto, questo perchè quelli della squadra di football hanno un certo rispetto per noi di quarta, e poi questo tizio altissimo è solo al secondo anno.
"Questa matricola" indica il ragazzino alle sue spalle, che intanto si era chiuso su se stesso a mo' di riccio "mi è passato davanti e ha avuto anche il coraggio di mollarmi un pugno."
Ahi ahi ahi, penso, è messo male il piccoletto. Billie si sporge oltre alla spalla del gigante e guarda il ragazzino a bocca aperta, poi torna ad aggrapparsi alla mia spalla.
"È il ragazzino che mi ha preso a pugni" sussurra nel mio orecchio. Io, senza prestargli troppa attenzione, mi rivolgo nuovamente al gigante che, nel frattempo, aveva preso il ragazzino per la cravatta.
"Ehi ehi" dico, prendendo il ragazzino per le spalle e portandolo dietro di me "adesso basta."
"Come sarebbe a dire basta?!"
Sembra proprio infuriato.
"È solo una matricola" dico "lascialo in pace."
E, così dicendo, trascino via il ragazzino con una mano e Billie con l'altra, anche se non ce n'è bisogno dato che è ancora avvinghiato alla mia spalla.
Il gigante ci guarda andare via a bocca aperta, non c'è che dire, ho fatto proprio una buona azione."G-grazie per avermi aiutato" dice il ragazzino sistemandosi gli occhiali sul naso.
Lo avevo accompagnato in infermeria, tanto per avere una scusa per saltare un'ora di lezione, mentre Billie era tornato a fare la fila per il bagno, non allo stesso piano in cui c'era l'energumero, sia chiaron
"Si può sapere perchè prendi tutti a pugni?"
"Non lo faccio di proposito, mi viene spontaneo, tutti mi urlano contro e io mi difendo."
Annuisco e penso che è davvero basso, anche più di Frank, ma in fondo è normale, dopotutto ha solo quattordici anni.
L'infermiera lo ha rimandato in classe ed io mi offro di accompagnarlo.
"Ma non devi andare a lezione?" dice sistemandosi nuovamente gli occhiali sul naso, credo sia una specie di tic, o qualcosa del genere.
"Lo so, allora" dico mettendogli un braccio attorno alle spalle "come ti chiami?"
"Brendon."
"Io sono Gerard. E il tizio un po' fumato che era con me prima è il mio amico Billie."
"Perchè mi avete aiutato?"
Ora che ci penso non ho un vero e proprio motivo, voglio dire, mica posso rispondergli che l'ho fatto per non finire come i vecchietti eccetera eccetera, no? Devo inventarmi qualcosa.
"In realtá non dovrei dirtelo, ma Billie si è preso una cotta per te da quando sai, gli hai dato un pugno."
Brendon si allontana da me con uno scatto, ha un'espressione sconvolta dipinta sul volto e devo dire che il tutto è piuttosto divertente.
"Dico davvero, non fa altro che parlare di te!"
"M-ma..."
Mi trattengo dal ridere, del tipo che se iniziassi a farlo non credo smetterei tanto facilmente.
"Sai gli piacerebbe fare certe cose con te, non so se intendi."
Brendon spalanca gli occhi, che quasi gli escono dalle orbite. Sembra quasi uno di quei pupazzetti di gomma che vendono negli autogrill, quelli a cui escono gli occhi se gli strizzi la testa con le dita.
"C-cosa?! M-ma io... io" si guarda intorno confuso, come se cercasse qualcosa "s-sono arrivato ecco si, quella è la m-mia classe... grazie per avermi accompagnato, i-io... vado."
Corre verso la porta di una seconda, a quanto pare non è una matricola e tutti si sono sbagliati, e si infila nella stanza come se fosse la sua unica via di salvezza. Subito dopo aver aperto la porta, si rende conto di essere finito nella classe sbagliata, allora inizia a scusarsi con il professore e si volta verso di me, rosso in volto.
"Ho l-letto male..." dice, indicando la scritta sulla porta.
Io annuisco, trattenendomi dal ridere, e lo guardo entrare nella classe accanto, una prima.
Finalmente, posso ridere in santa pace.Pensare che, quando sono arrivato in classe, non avevo ancora smesso e Billie mi ha chiesto cos'è successo di così divertente.
"Credo sia meglio che tu non ti faccia vedere da quella matricola per un po' di tempo" dico e rinizio a ridere come un cretino.-------------
The Ballad of Mona LisaBUON IEROWEEN A TUTTI!! (In ritardo si ciao ciao)
Come avete passato Ieroween? Mh? Mh? Spero vi siate divertiti al contrario mio lol
E uhm no niente dovrei ringraziare i lettori (??) Aka voi si
E uhm non so eheh (aiuto)
No niente rido spero vi sia piaciuto e blablabla non vi interessa si lo so fa schifo ciao alla prossima vvb :-**
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Ikigai (Frerard)
FanfictionSe davvero volete sentire la mia storia, o meglio, la nostra storia, allora dovrete ascoltare quello che ho da dire. Tutto è iniziato un freddo lunedì di settembre...