Non è un pesce, è un tonno.

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Alex, questo è il nome del ragazzino fantasma che abbiamo trovato ieri sera a scuola. Alla fine non ci ha raccontato la sua storia, siamo rimasti scioccati dal suo "Non ho una casa", ma lui non ci ha voluto dire altro. Semplicemente, è uscito da scuola con noi e poi è scomparso nel nulla, come un fantasma, non che lo sia veramente, sia chiaro.

Da quando lo abbiamo scoperto, per così dire, lo trovo praticamente dappertutto come se mi seguisse. Prima, per esempio, ero andato in biblioteca, tanto per perdere un po' di tempo, e indovinate chi ho trovato? Alex, esatto. Stava nascosto dietro uno scaffale e mi osservava mentre passavo la mano sul dorso dei libri, è il mio modo speciale per fingere di star cercando qualcosa da leggere. Stamattina invece sono andato in bagno, ho fatto la solita fila chilometrica e finalmente sono entrato. Ovviamente Alex era lì, pronto a seguire ogni mio singolo movimento. Anche adesso è qua, davanti a me, vorrei mangiare, dico davvero, ma avere un ragazzino strano che ti fissa non aiuta molto.
"Senti" dico "si può sapere cosa diavolo vuoi dalla mia vita?!"
Lui non risponde, si limita a guardarmi, mi viene quasi voglia di prenderlo e sbatterlo nel muro, dico davvero.
Fortunatamente arriva Frank e si siede accanto a lui, sorridendo come se non ci fosse un domani.
"Ciao Alex cosa ci fai qua?"
Incredibile ma vero, lo scocciatore si volta verso di Frank e, udite udite, gli risponde anche. Gridiamo al miracolo.
"Lui ha rubato il mio portafortuna." dice indicandomi.
Se avessi avuto dell'acqua in bocca probabilmente l'avrei sputata addosso a lui per la sospresa, sarebbe stata una scena davvero divertente, peccato che non ne avevo.
"Gerard perchè lo hai fatto?"
La voce di Frank è un misto tra rabbia e incredulità, come se tutto quello che uscisse dalla bocca di quel surrogato di fantasma fosse oro colato.
"Io non ho rubato proprio un bel niente!"
"Si invece!"
"Sei tu che continui a seguirmi in modo sospetto!"
"Perchè rivoglio il mio portafortuna!"
Sospiro e mi batto una mano sulla fronte. Credo di aver capito di cosa sta parlando. L'altra sera avevo trovato uno strano pupazzetto a forma di pesce, o qualcosa del genere, sulla lavagna; l'ho preso perchè era carino e poi mi dispiaceva lasciarlo lì a prendere polvere.
"Per caso è un pesce?"
"Non è un pesce!"
Frank segue la conversazione come se stesse guardando una partita di tennis, voltando la testa prina verso di me e poi verso Alex.
"Ah no?"
"No! È un tonno!"
Come se la cosa facesse differenza, penso. Come se i tonni fossero diversi da qualsiasi altro pesce dell'universo e, soprattutto, come se potessi riconoscerlo dagli altri. La mia conoscenza nei pesci è ancora più scarsa di quella sui pennuti. Non me ne intendo molto di animali, per farla breve.
"Non mi interessa se è un tonno, una carpa o vattelapesca! Fatto sta che l'ho trovato sulla lavagna e l'ho preso, ecco."
Alex batte una mano sul tavolo ed esclama: "Te l'avevo detto", Frank continua a guardarmi e a sorridere e io a chiedermi perchè diavolo sto passando l'ultimo anno di liceo con queste persone problematiche.
Sospirando, come mio solito, infilo la mano in tasca e prendo il pupazzetto.
"Ecco tieni" glielo lancio "e non farti più vedere."
"Gerard!" mi rimprovera Frank, che adesso si mette anche a farmi da madre.
"Che c'è?"
Alex incrocia le braccia e mi guarda con uno sguardo di fuoco, mentre Frank gli da corda mettendogli un braccio attorno alle spalle e scuotendo la testa contrariato.
"A proposito" -dice- "Billie?"
"Non è venuto oggi."
"Come mai?"
"Perchè abbiamo il compito di matematica e non sa niente. Quindi non è venuto."
"Lindsey lo sa?"
In risposta alla sua domanda, un'incazzatissima Lindsey poggia con poca delicatezza il suo vassoio del pranzo sul tavolo.
"Quel maledetto." -dice, battendo una mano sul tavolo con forza- "Jamia verrá richiamata dal preside per colpa sua!"
"D-dov'è adesso?" si azzarda a chiedere Frank.
"Dal preside! Dove vuoi che sia!?"
Lo sguardo di Lindsey cade finlmente su Alex, il quale stava giocherellando con il suo portachiavi a forma di tonno, non era minimamente interessato alla nostra conversazione. Come me d'altronde.
"Lui che ci fa qui?" chiede poi indicando il ragazzino.
"Gerard gli aveva rubato il portachiavi."
"Non gliel'ho rubato" -mi difendo- "l'ho trovato in una classe e l'ho preso!"
Lindsey si stringe nelle spalle e infila la forchetta dentro la poltiglia che ha nel piatto, credo sia insalata o qualcosa di simile.

Il compito di matematica è più difficile di quello che pensavo. Avrei dovuto fare come Billie, che adesso se la sta spassando chissá dove con suo cugino Mike.
Che poi se ci pensate, quando non sapete fare un compito, anche, se cercate di concentrarvi, pensate a tutt'altro. Ed è quello che sto facendo io adesso. Le uniche cose che mi passano per la mente sono: "Se sbatto la testa contro il muro muoio?"
O: "Quella finestra sembra così bella, quasi quasi mi ci butto."
Insomma, alla matematica proprio non riesco a pensarci. Anche perchè non me ne frega un fico secco di come fa Peter ad arrivare in palestra in dieci minuti e a scuola in venti minuti, partendo da casa sua.
Fortunatamente ho lasciato il cellulare acceso e, ancora più fortunatamente, mi è appena arrivato un messaggio.
Per un assurdo motivo, spero che sia Frank.
Sblocco il mio cellulare del giurassico, con i tasti più grandi di me e di una ventina di persone messe insieme, e guardo il messaggio.
È Billie. Chissá che diavolo vuole.

"BJ: GUARDA"

Prima di rispondere mi accerto che il professore non mi stia guardando, ma a quanto pare è concentratissimo sul suo cellulare, che è un po' tanto più nuovo del mio.

"Le moi: GUARDO"

Dopo qualche secondo mi arriva un'immagine. Ovviamente ci vuole qualcosa come sei anni, prima che possa scaricare e vedere l'immagine.
È una statuetta di una donna obesa, in oro, o almeno sembra una donna, per quanto ne so potrebbe essere un alieno. Teneva un bambino, brutto come la vita, sulle gambe.

"BJ: No okay no"
"Le moi: Dopo questa, Maria, io brucio lo studio"
"Le moi: Cos'è quell'oscenitá?"
"BJ: UN BUDDHA MESOPOTAMICO!!"

Sospiro. Vorrei sapere perchè diavolo mi ha mandato la foto di un Buddha, mesopotamico oltretutto, mentre sa che sto facendo il compito di matematica, e che neanche dovrei essere al telefono con lui.

"Le moi: È orripilante."

Billie non mi risponde.
Ho assolutamente bisogno di parlare con qualcuno, anche se questo qualcuno mi manda foto macabre e raccapriccianti. È strano, ma, senza di lui, la vita a scuola è proprio una noia. Voglio dire, durante il pranzo posso stare con gli altri, certo, ma lui è l'unico con cui passo tutto il giorno rinchiuso in quell'aula che puzza di muffa. Senza di lui sono solo come una pulce nell'universo, non so se mi spiego.
In ogni caso, non sembra intenzionato a rispondermi ed io provo a contattare qualcun altro.
Scorro la lista dei pochi numeri che ho in rubrica, indugiando sul nome di Frank. Proprio non riesco a capacitarmi del perchè ni interesserebbe così tanto parlare con lui adesso. Torno in su e vedo che Brendon è online, certo che quel ragazzo non ha mai niente da fare. Decido che sará il mio nuovo interlocutore.

"Le moi: Ehiehi"

Mi risponde subito, per mia fortuna, tanto per sottolineare che non ha niente da fare. Ma almeno avrò qualcuno con cui conversare fino alla fine dell'ora.

"Brendon: Salve"
"Le moi: Come vaaa?"
"Brendon: Beeeene tu?"
"Le moi:Bene"

Questa è una delle tipiche conversazioni fra due persone che non si parlano mai tanto, e che non sanno con chi altro parlare. Per me sono solo delle piaghe.

"Brendon: Sei libero dopo la scuola?"
"Le moi: Mmh credo di si, perchè?"
"Brendon: Devo parlarti di una cosa..."

Dovrei preoccuparmi. Magari vuole confessare il suo eterno amore per me, o magari vuole parlare di Alex. Era rimasto piuttosto scosso dal ritrovamento di quello pseudo fantasma, e sono piuttosto sicuro che ha bisogno di parlarne con qualcuno. Sinceramente, vorrei non essere io, ma a quanto pare mi tocca.

"Le moi: Okay, ti aspetto all'uscita."

In ogni caso sono piuttosto curioso, chissá cosa dovrá dirmi.

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Heroes

Allora uhm si salve sono viva per vostra sfortuna e questo è il capitolo e lo dedico ad un tonno (ciao tonno) e me ne vado
But first grazie per aver letto fino qua anche se sarete tipo in cinque (ohoh anche troppi) vbbbb :"") giuro che ci sará più frerard giuro e schiusate per il ritardo (?)
Bye~

Ikigai (Frerard)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora