Febbraio

203 25 10
                                    

È Febbraio, le tempeste di neve stanno diminuendo ogni giorno che passa, alla fine del mese fará un caldo bestiale e moriremo tutti sciolti al sole, come ogni anno.
La cosa positiva è che mancano meno di tre mesi alla fine della scuola, quella negativa è che mancano tre mesi anche agli esami e al diploma.
Almeno Frank è tornato a rivolgermi la parola, dopo che ho elaborato il miglior piano di scuse dell'universo. Del tipo che sono rimasto sotto casa sua per tre giorni di seguito, finchè non mi ha aperto e ha lasciato che io parlassi e mi scusassi come un cretino. Niente da dire che sembravo un barbone, dopo tre giorni di appostamento e compagnia bella.
L'unica cosa è che non siamo come prima, mi spiegi meglio, lui non vuole ancora essere il mio ragazzo e tutto il resto, preferisce aspettare la fine della scuola e altre cavolate varie.
So che ha paura che io possa ferirlo sul serio, di nuovo.
Anche se mi sono ripromesso che non lo avrei fatto, ecco.
Dopotutto ci tengo a lui.
Non voglio perderlo.
Ancora.
In ogni caso, dall'ultima volta che siamo stati a casa sua per parlare con i suoi genitori, non abbiamo più visto nè sentito Patrick. Dico sul serio, è come se fosse sparito nel nulla o vattelapesca.
Un vero e proprio mistero.
E la cosa ancora più strana è che sono preoccupato. Ma non preoccupato del tipo che mi chiedo dove diavolo potrebbe essere finito, sono preoccupato in un modo tale da farmi continuamente film mentali in cui lui viene rapito dagli alieni e compagnia bella.
Degni dell'Oscar oltretutto.
Non sono più andato a casa sua da quella volta in cui io e Brendon siamo stati cacciati maleducatamente, non so se avete presente, così come non ho parlato con il ragazzo con gli occhiali da quel giorno. Non chiedetemi perchè, è solo che non ho avuto molto tempo con il fatto che devo studiare il programma di un anno e compagnia bella, per gli esami.
E sono anche piuttosto stressato, ecco.
Ma oggi a pranzo voglio cercarlo e chiedergli se ha saputo qualcosa di Patrick, almeno per sapere se è ancora vivo, o al limite dove l'hanno sepolto.

"In manicomio!"
Brendon sbatte pesantemente il suo vassoio del pranzo sul nostro tavolo, vicino al braccio di Billie che sobbalza spaventato.
Avevo provato a cercarlo prima di sedermi a mangiare, ma non lo avevo trovato da nessuna parte, così mi ero detto che potevo aspettare domani eccetera eccetera. E poi, a quanto pare, è stato lui a venire da me.
Bella la vita quando non devi fare sforzi, no?
"Ti morisse il criceto!" esclama Billie portandosi una mano al petto in modo drammatico.
Brendon si siede senza dargli troppa importanza e mi fissa due occhi sbarrati in faccia, come se glielo avessi ucciso io il criceto o qualcosa del genere.
"Beh?" chiedo, piuttosto confuso.
"Lo hanno portato in una specie di manicomio!"
"Ma chi?" chiede Billie, guardandoci come se fossimo pazzi.
"Patrick!" dice Brendon, continuando a guardare me con gli occhi da pesce lesso.
Niente da dire che sono confuso in una maniera assurda, dato che fino a qualche secondo fa non sapevo neanche se Patrick fosse ancora vivo o no e adesso arriva questo e mi dice che lo hanno rinchiuso in una specie di manicomio.
"Come fai a saperlo?"
Diciamo che per ora è l'unica cosa che voglio sapere, il resto dovrá raccontarmelo quando anche Frank sará presente, dato che Billie non sa niente e non sembra intenzionato a saperlo.
"Ieri sono tornato a casa sua, perchè volevo spiegazioni e mi ero stufato di non sapere niente di niente. Così ho suonato e sua madre mi ha aperto, mi ha guardato come se fossi Satana in persona e si è messa a sospirare. Poi mi ha fatto entrare e..."
"Frena, frena, frena -dico- Come mai ti ha fatto entrare?"
Lui si stringe nelle spalle e saluta con un cenno della mano Frank, che si siede accanto a me senza neanche salutarmi. Ma non mi lamento, almeno Brendon può continuare il suo racconto senza che io poi debba riferirlo a Frank per filo e per segno.
"Come stavo dicendo, sua madre mi ha raccontato che lo avevano portato da uno psicologo, perchè erano preoccupati per lui e compagnia bella, ma la terapia non funzionava e lui continuava a peggiorare. Mi ha detto che una sera lo avevano trovato in un angolo della stanza con le mani rosse di sangue, perchè aveva raschiato il muro con le unghie."
Un brivido mi percorre la spina dorsale facendomi contorcere per un secondo.
Credo sia la cosa più assurda e inquietante che abbia mai sentito, voglio dire, queste sono cose da film horror, non succedono mai nella realtá.
Non capisco perchè sta accadendo, proprio non ci arrivo.
"E poi cosa ti ha detto?" gli chiede Frank.
Anche lui sembra piuttosto inquietato dalla cosa, in effetti, mi meraviglierei del contrario.
"Poi ha detto che lo avevani portato in una specie di centro per persone con malattie mentali e che adesso è lì e lo stanno curando. O almeno credo."
"Un manicomio in poche parole." dice Billie, che per tutto il tempo era rimasto in silenzio ad ascoltare la storia di Brendon con molto interesse.
"Esatto."
"E adesso cosa dovremmo fare?"
Frank e Brendon si stringono nelle spalle, mentre Billie si alza con le mani in aria, come se qualcuno gli stesse puntando una pistola contro, e poi se ne va dicendo che non vuole immischiarsi in certe vicende spaventose.
Un po' lo invidio, perchè lui può tirarsi indietro senza problemi, mentre io sono qui e so che devo andare in quello schifo di manicomio per sapere cosa diamine sta succedendo nella testolina bionda di Patrick.
Così lo dico ai miei due compagni di ventura, che non sembrano molto allettati all'idea di andare in un manicomio a trovare un ragazzo che ha provato a scrostare il muro con le unghie.
"Magari non gli piaceva il colore della vernice." dico io, tanto per sdrammatizzare un po' la cosa.
Frank mi fulmina con lo sguardo e Brendon, ecco, diciamo che non credo abbia capito la battuta.
"In ogni caso -dice poi- quando vogliamo andarci?"
"Oggi." dice Frank.
"Oggi?" chiedo io con gli occhi sgranati.
"Oggi." ribadisce lui.
"Forse Oggi sará il vostro Sempre." dice Brendon sghignazzando.
Io e Frank ci scambiamo uno sguardo d'intesa e ci alziamo di scatto, spaventando il ragazzino che subito si alza e si mette a correre nella direzione opposta alla nostra, che non ci muoviamo dal tavolo.
"Ha funzionato." dico soddisfatto.
Frank annuisce e mi sorride, e io penso che è veramente carino quando sorride, dico davvero, dovreste vederlo per capire quello che sto dicendo, ma non si può avere tutto dalla vita.
"Allora ci vediamo oggi pomeriggio." dico.
Lui annuisce di nuovo e prende il suo zaino pieno di frasi di canzoni e se ne va.
Poi si ferma, come se avesse dimenticato qualcosa, si gira e torna verso di me.
In un millesimo di secondo sento il suo solito profumo fantastico e le sue labbra che si appoggiano dolcemente sulla mia guancia.
Poi se me va, veloce come è arrivato.
Come un lampo di luce nel buio della tempesta.
Ed io rimango lì a fissare la sua schiena che si allontana, con la mano sulla guancia e la bocca leggermente aperta.
Come un baccalá, ecco.
Il lampo e il baccalá.
Di certo è una storia d'amore migliore di Twilight.

---------------------

Kiss me

Salve! Se pubblico è solo per colpa di un'acciuga stalker (marlieitsanidea ciao cosa)
Io lo so che mi odiate perchè continuo a girare intorno alla storia di Patrick così senza mai concludere xD
MA il prossimo capitolo concluderá la storia del povero ragazzo :")
Quindii aspettate e tremate.
Nel mentre amatemi per quella cosa di Frank si ciao.
-bye!

((Dovevo almeno una volta nella vita mettere una foto random. Scusate ma è bellissimo)) [c4miv4n rido]

Ikigai (Frerard)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora