Dana
" Meraviglioso, perfetto...sono una cretina " mi apostrofai da sola, dandomi una manata in faccia.
Pessima idea, pessimissima idea.
Eppure...continuavo a camminare in punta di piedi per i corridoi del castello.
Erano le due di notte, il silenzio regnava incontrastato, trasudava dalle pareti a tal punto da farmi udire senza problemi il mio respiro accelerato e, se possibile, anche il mio battito cardiaco.
Troppo rumore. Troppo.
Pensai di smettere di respirare e di andare in apnea.
La luce argentea della luna filtrava dalle tende bianche, poste davanti alle gigantesche finestre che si affacciavano sul giardino reale.
A fatica, stavo cercando di raggiungere la mia "piccina" .
Era nascosta in uno di quei stratosferici garage, accanto alla Ferrari rossa e scintillante di Edo...
un contrasto perfetto!
Il profumo di rose m'investì di colpo quando mi ritrovai ad attraversare i roseti, personalmente assistiti dalla regina.
" Stai andando da lui, non è vero? "
Il cuore mi balzò in gola e rischiò di soffocarmi.
Mi voltai di scatto verso quella voce e rimasi scioccata.
La regina era nascosta fra le sue rose, ne stringeva persino una in mano...carica di spine, assieme ad una lettera con il sigillo reale in ceralacca.
" Puoi portare queste cose a mio figlio? Da parte mia..." spiegò, offrendomi il tutto.
Raccolsi lettera e la rosa bianca, facendo attenzione a non pungermi: " Certo, ma lei come faceva a sapere che io..."
La regina sorrise, una chiostra di denti bianchi e perfetti: " Intuizione femminile. Lui ti ha chiesto aiuto, vero? Durante il ballo, prima che Edoardo facesse tutto quel baccano contro di lui, io vi ho osservati attentamente. Tu e Jacopo stavate parlando, Edoardo mi ha riferito come vi siete conosciuti, proprio qualche ora fa. Che strana coincidenza, non trovi? - allargò il sorriso - Dana, tu credi alla sua innocenza, ci credo tanto anch'io...da sempre. Le prove che l'hanno scagionato sono state trovate dai miei investigatori privati, che operano in gran segreto per mio conto, all'insaputa del re e del principe Edoardo. Loro stanno ancora cercando chi ha incastrato Jacopo, ma sono ad un punto morto nelle indagini, per questo ho bisogno di tutto l'aiuto possibile. Voglio aiutare mio figlio. Io sono sua madre ed una madre non abbandona mai i suoi figli... "
Trassi un profondo respiro: " Lo immaginavo. Io, diciamo che per il momento voglio studiare al meglio la situazione prima di decidere cosa fare "
" Perché? Dana..." mi chiese, curiosa
I suoi occhi verdi erano identici a quelli di Jacopo.
Il principe nero assomigliava a sua madre, ora conoscevo il suo aspetto.
" Perché a quel punto farò tutto il necessario per portare avanti la mia convinzione... "
Annuì soddisfatta: " Sei una ragazza intelligente, gentile e onesta. Sono contenta che Edoardo abbia un'amica come te al suo fianco. Fai bene a valutare le scelte che ti ritrovi a dover affrontare, notare i pro ed i contro. Se dovesse succedermi qualcosa, sono sicura che nulla cadrà in pezzi se tu resterai al castello... "
" Perché dovrebbe succederle qualcosa? " chiesi preoccupata
" Non mi resta molto tempo Dana. " ammise abbassando lo sguardo
Sgranai gli occhi: " Lei è malata."
" Ascolta, adesso vai...non ti seguirà nessuno. Se Edo dovesse venire a cercarti penserò io a coprirti. Dana, aiuta i miei figli a ritornare fratelli...questo regno ha bisogno di loro, insieme "
Annuii: " Lo farò, è una promessa "
*****
Nella notte, guidavo con entrambe le mani sullo sterzo e la faccia premuta contro il parabrezza.
Non vedevo quasi nulla, questa taverna in quale angolo della città era situata?
Perlustrai ogni stradina privata, ogni strada principale e secondaria, fino a quando non la individuai in una strada a T per la precisione.
L'insegna di legno, trattenuta su due lati da catene di ferro, produceva un rumore sinistro mossa dai soffi del vento. Si muoveva avanti ed indietro, in un modo quasi ipnotizzante.
Che nome bizzarro.
Big Frog.
Una gigantesca rana sospesa su un calderone nero, questo era il disegno inciso sull'insegna.
In Harry Potter taverne del genere erano riservate a maghi e streghe.
Perché Jacopo aveva scelto questo luogo orribile come punto d'incontro?
Sentii le mie ginocchia iniziare a tremare. Avevo paura.
Ero da sola, in quella stradina buia, davanti ad una taverna dell'orrore ancora aperta al pubblico.
All'interno dovevano esserci uomini ubriachi, ed io ero una ragazza...sola.
Deglutii a fatica, mi feci forza ed uscii dalla mia macchinina. Avanzai svelta verso l'ingresso del locale con la lettera della regina fra le mani.
All'interno era davvero come quella locanda in Harry Potter . Il Paiolo Magico.
Mancavano soltanto la zuppa di piselli e violini che suonavano da soli.
" Posso esserti d'aiuto, bambola? " chiese un ragazzo. Sul collo aveva tatuato un cobra. Un sorrisetto agghiacciante illuminava la sua testa calva.
" Cerco Derek " dissi in un soffio.
Il ragazzo fece subito un passo indietro diventando serio di colpo: " Seguimi " ordinò
Lo seguii come un'ombra senza fiatare.
Salii delle scale in legno, quasi del tutto pericolanti, mi ritrovai in un corridoio colmo di ragnatele e chissà cos'altro. L' odore di muffa era terrificante. Mi strofinai le mani sulle braccia, per darmi un pò di conforto.
" Ultima porta, in fondo al corridoio " mi spiegò il tatuato, lasciandomi sola.
Con un groppo in gola avanzai verso la porta mentre il pavimento scricchiolava sotto i miei passi.
Bussai tre volte, prima di aprire con cautela.
Nella penombra della stanza vidi una figura avanzare verso di me, un bicchiere in mano.
Era Jacopo: " Sei venuta, ti stavo aspettando"...
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Il segreto di un bacio
ChickLitDana è una studentessa universitaria scapestrata , testarda , ma anche dolce ed altruista Crede ancora nelle favole e nel Vero Amore , nonostante nel suo passato abbia vissuto un'esperienza poco piacevole. Jacopo Nathan Hale è il primogenito di un...