Una giornata di sole

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Dana

Ci voleva proprio. 

Avevo proprio bisogno di una bellissima giornata di sole, non troppo calda e ventilata. 

Amavo lo scirocco. Quel meraviglioso vento piacevole e caldo proveniente dal Sud - Est. 

Accarezzava la pelle, passava tra i miei capelli travolgendone ogni ciocca al suo passaggio. Molte ragazze sarebbero andate in crisi per quell'orrenda pettinatura che il vento d'oriente si era permesso di fare sui loro splendidi capelli, ma io amavo quando il vento mi travolgeva in pieno. E poco importava se i miei capelli non avevano più un senso logico. Seduta su una delle tante panchine distribuite nei giardini reali, mi godevo il sole di primo mattino con il volto rivolto verso il cielo terso e gli occhi chiusi. Il cinguettio degli uccelli posti sui rami degli alberi intorno a me mi teneva compagnia. Il fruscìo delle foglie poi...era un qualcosa d'incredibilmente bello e rilassante tanto che sarei potuta rimanere in quella posizione per ore. 

Le querce intorno producevano un'ombra ballerina, in base al soffio del vento. Che meraviglia. Spesso l'ombra m'investiva per poi lasciarmi di nuovo sotto il sole. 

Sospirai di piacere, sfregandomi le mani sulle gambe. Ero in completo relax. Edoardo era poco distante da me, stava passeggiando tra i roseti. Qualche guardia era posta in angoli strategici per garantire la mia sicurezza, ed io...mi sentivo protetta. Jacopo...non sapevo dove fosse. Mi ripetevo spesso che non m'interessava, che me ne importava di sapere dove stava? Di dove era finito? Ma era una bugia bella e buona. Me ne importava eccome sapere dove era finito. Dove cavolo era finito, eh?  

" Mia dolce Dana, ti disturbo?" 

Aprii gli occhi di scatto. La regina era davanti a me con un dolce e tenero sorriso sulle labbra. 

Vestita casual, stava bene. Per via della malattia aveva bisogno di stare comoda il più possibile.  

Feci per alzarmi per salutarla in un certo modo, ma con un cenno della mano mi fece intendere che non dovevo preoccuparmi delle formalità. 

" Sei di famiglia, ormai" puntualizzò lei con un occhiolino, prendendo posto al mio fianco sulla panchina verde. 

" Per me è un grande onore, essere considerata di famiglia." le risposi riconoscente. 

La regina posò una mano sul mio ginocchio sinistro e si mise nella stessa posizione in cui ero io, poco prima che arrivasse lei. 

" Se avessi avuto una figlia, saresti stata tu." esordì. 

Commossa sorrisi: " E' troppo dolce con me." 

Lei aprì gli occhi, scoprii che erano lucidi: " Hai portato qualcosa di nuovo fra queste mura, Dana. Non si respirava un clima così sereno da tempo. Nonostante ci sia ancora un assassino in circolazione. Tu, hai fatto in modo che Jacopo ed Edoardo ritornassero a volersi bene come fratelli." 

Sgranai gli occhi: " Come?" 

La regina rise piano, una risata dolce e piacevole: " Jacopo ed Edoardo hanno chiarito tutto. Sono di nuovo uniti, come una volta." 

Scossi al testa, incredula ma contenta: " Ne sono contentissima" 

Lei sospirò: " Anche io, sei stata proprio una benedizione per noi." 

Lusingata abbassai lo sguardo. 

" Lei come sta?" chiesi, curiosa di sapere qualcosa sulle sue condizioni di salute. 

" Le cure sembrano fare effetto, c'è speranza." m'informò.

Sorrisi raggiante: " Bene, la speranza è sempre l'ultima a morire. Giusto? " 

Il segreto di un bacioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora