Re e regina

8.3K 417 88
                                    

Jacopo

Mi sembrava d'impazzire. 

Afferrai i miei capelli con forza, scivolando a terra con le spalle contro un muro. 

Le ginocchia strette al petto.

Ero distrutto dentro e fuori. Devastato.  

Le avevo promesso che ci sarei sempre stato per lei, ma non c'ero riuscito. 

Avevo cercato di proteggerla, ma non potevo farlo da tutto. No, non da tutto. 

E adesso ero lì, su quel cavolo di pavimento senza sapere che fine avesse fatto lei

Il medico di corte la stava visitando, era dentro la sua stanza da una buona mezz'ora e ancora nessuna notizia rassicurante era saltata fuori. 

Stavo perdendo le staffe.

Strinsi forte i pugni e le labbra. 

Non lasciarmi, non lasciarmi...

Ti prego, ti prego...Dio, ti prego. 

" Jacopo, tieni." 

Alzai gli occhi di scatto, Edoardo mi stavo porgendo un bicchierino. 

" Un po' di caffè è quello che ci vuole." aggiunse, con un sorriso forzato. 

Raccolsi il bicchierino dalle sue mani e l'avvolsi a coppa tra le mie dita, scottandomi le dita. 

In altre circostanze mi sarei lamentato per il dolore, ma stavo provando qualcosa di più grande in quel momento. 

Ero terrorizzato, spaventato a morte. 

Rischiavo di perdere per la seconda volta la donna che amavo. 

Era straziante. Troppo, persino per uno come me, che cerca sempre di tirarsi su. 

Mio fratello prese posto accanto a me, sul pavimento. 

Mi strinse forte una spalla: " Ehi. Conosco Dana, ci vuole ben altro che una caduta dalle scale per fermarla." 

Trassi un profondo respiro, il cuore sgretolato in miliardi di frammenti. 

" Ero così vicino, potevo prenderla." mormorai, portando il bicchierino alle labbra. 

Il gusto del caffè portò un po' di sollievo, ma fu solo un attimo. 

" Ho messo un cucchiaino di zucchero di canna, come piace a te." disse, indicando il mio caffè. 

" Grazie." risposi rivolgendogli un'occhiata. 

" Starà bene, ok? Ne sono convinto." continuò lui. E ne sembrava davvero sicuro. 

Gli posai una mano su un ginocchio: " Ti voglio bene, fratellino." 

Edoardo annuì: " anch'io." 

Provai ad aggiungere altro ma la porta della camera di Dana fu aperta, e naturalmente io e mio fratello schizzammo in piedi. 

Il medico uscì, con la sua valigetta in mano, e avanzò verso di noi. 

" Come sta?" chiese Edoardo. 

Scrutai la regina all'interno della stanza, seduta accanto a letto, dove Dana stava riposando, poi riportai gli occhi sul dottore. 

" Allora?" incitai, con una punta di nervosismo nella voce.

L'uomo, dai capelli brizzolati e dall'aria professionale, schiarì la voce con qualche colpetto di tosse e si decise ad aprire bocca: " La caduta le ha causato dei lividi su tutto il corpo ed un piccolo trauma cranico, ma fortunatamente nulla di grave. Le basterà qualche giorno di riposo e si ristabilirà completamente senza conseguenze." 

Il segreto di un bacioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora