Capitolo 8

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Era il 2 luglio, il giorno del mio esame orale e anche il giorno prima della nostra partenza. Gli esami scritti erano andati abbastanza bene ora mi mancava solo questo, ero nervosissimo. Dopo il lunghissimo esame orale andai nel ristorante poco lontano dalla scuola, in compagnia di Marco che era venuto ad ascoltarmi, per una volta, fortunatamente la sua fidanzata non ci raggiunse, non la sopportavo più. Mangiammo una pizza insieme accompagnate da una birra ciascuno, mi sembrava di essere tornato a quando Robin era con noi, a parte le classiche litigate tra loro due, quelle non mi mancavano per niente. Per le due tornai a casa e subito dopo misi le ultime cose in valigia perché per le tre avremmo dovuto partire.

Ci aspettava un lungo viaggio, circa quattro ore senza traffico. Come ogni volta prima della partenza avevo la sensazione di essermi dimenticato qualcosa, appena mio sedetti sul sedile il mio cervello cominciò a ricordare, stavo per lasciare a casa il bracciale per Rose. Fortunatamente mia mamma doveva ancora chiudere casa e io schizzai fuori e corsi fino in camera mia e aprii il cassetto disordinato della mia scrivania. Vidi il piccolo cofanetto blu e controllai che dentro ci fosse il regalo, stranamente era tutto al suo posto, allora tornai di corsa in macchina. Entrare in un macchina nera d'estate è come teletrasportarsi magicamente in una sauna e fortuitamente non aveva i sedili in pelle, in quel caso la mia pelle sarebbe diventa un tutt'uno con loro. Poco dopo la partenza mi addormentai, la notte precedente non avevo dormito molto perchè l'ansia per l'esame mi opprimeva il petto. Mi svegliavo spesso e ogni volta controllavo l'orologio ed erano passati solo pochi minuti dalla volta precedente. Il resto dei ragazzi sarebbe arrivato l'indomani mattina sul presto, quindi, almeno per questa sera, sarei potuto restare tranquillo.

Per le otto di sera, minuto più minuto meno, arrivammo all'agriturismo, quel posto era fantastico, muri in pietra rossa a vista, profondi archi ti permettevano di accedere alle camere, l'interno sembrava una vecchia casa di campagna, e fuori dalla finestra potevi ammirare le bellissime colline toscane e in lontananza il paesino vicino. Io e Robin avremmo dormito nel divano letto della cucina salotto, lo sistemai e poi misi la valigia all'interno dell'armadio e mi misi a rovistare in cerca del pigiama e lo appoggiai sopra il letto. Accesi la mini TV in cucina ma non trovai nulla di interessante, allora presi un paio di jeans corti e una maglia a caso dalla valigia e decisi di andare in piscina, mia mamma aveva preparato una pizza e l'aveva tagliata in pezzi per il viaggio, nessuno aveva mangiato nulla, allora la portai con me e cenai così, sotto le stelle, con le luci della piscina che illuminavano la serata di un azzurro tenue. Mi tolsi le infradito e misi i piedi in acqua, e mi ritrovai a pensare a domani, a come avrei reagito e a come avrebbe reagito Rose, chissà se le nostre conversazioni sarebbero state spontanee come quando ci scrivevamo, avevo un'ansia tremenda. Per le undici tornai nell'appartamento e mi stesi a letto a fissare il soffitto, dormii poche e un messaggio mi svegliò era una foto di Rose con una faccia assurda, insieme a Sarah e Robin, erano alla reception, che era chiusa ancora, dato che apriva per le otto. Mi alzai in un secondo e mi rivestii con le cose che avevo messo ieri che erano ancora sopra alla sedia vicino al letto, mi infilai le stesse infradito e scrissi un messaggio ai miei per avvisarli che erano arrivati gli altri e io ero andato ad accoglierli. Vidi la macchina di Robin parcheggiata vicino alla nostra, aveva tutte le porte aperte e una marea di valige nel bagagliaio. Vidi le gambe di Rose fuori dalla macchina e poi la vidi appoggiare i gomiti sulle ginocchia, appena si accorse che stavo arrivando verso di loro spalancò gli occhi e cercò di sorridere, ma qualcosa in lei era cambiato, non aveva più lo stesso sorriso, ma magari aveva solo un po' di sonno, e ci passai sopra, mi corse in contro e mi saltò al collo, mi strinse forte e poi si allontanò da me imbarazzata e mi chiese come stavo e come era andato il viaggio e le risposi mentre abbracciavo gli altri e poi porsi a loro le stesse domande. La distanza tra di noi si era finalmente annullata, era affianco a me di nuovo, eravamo vicini e come me la ricordavo era bellissima, con quei capelli neri che rimbalzavano ad ogni suo movimento. Mancava poco all'apertura della reception allora diedi una mano ai ragazzi a scaricare le valige, Sarah ne aveva portate tre, più una borsa con i giochi da spiaggia, Rose ne aveva una più uno zainetto che aveva davanti con lei, e Robin ne aveva una che aveva caricato sui sedili affianco a Rose. Appena alla reception si presentò una persona Sarah corse con i suoi documenti a confermare la loro permanenza, mentre io restai seduto sul ripiano del bagagliaio con Rose difronte a me.

-allora come è andato l'orale?- mi chiese risvegliandomi dai miei pensieri.

-bene bene grazie- le risposi sorridendole.

-quando sai il voto?- mi chiese sedendosi accanto a me.

-fine settimana dovrebbero metterli nel sito- le risposi avvicinandomi a lei.

-beh ma saranno andati bene sicuramente- mi disse cercando di incoraggiarmi.

-non credere- le dissi un po' scoraggiato da uno degli scritti che non mi era riuscito molto bene.

-ma se sei un secchione- mi disse dandomi una spallata amichevole.

-questo è quello che ti ho fatto credere- dissi guardandola divertita.

Sarah e Robin interruppero la nostra conversazione e insieme portammo le valige alla loro camera, che si trovava al piano superiore, esattamente sopra la nostra. Rose appoggiò la sua valigia sul divano, mentre l'amica e il suo fidanzato esploravano l'appartamento.

-andiamo a fare colazione insieme?- chiesi agli altri.

-certo- mi risposero uno ad uno.

-poi pranziamo qui da noi- mi disse Rose -abbiamo preparato qualcosina per mangiare tutto insieme, e abbiamo pensato anche ai tuoi genitori-

-davvero?- le chiesi felicemente sorpreso -grazie!-

-di nulla- mi rispose alzando le spalle e cercando di sorridere.

Scrissi un messaggio per avvisare i miei genitori del pranzo e della stanza delle ragazze. Dopo la colazione andammo a fare una passeggiata vicino all'agriturismo, poi andammo al negozio più vicino, che si trovava a circa mezzora dall'agriturismo a prendere qualche genere alimentare per le ragazze. Verso mezzogiorno eravamo di nuovo nel loro appartamento. Aiutai Rose a preparare la tavola, mentre Sarah andò in camera sua con Robin. Quando meno me lo aspettavo Rose si avvicinò a me mi abbraccio, senza nessun motivo, rimasi bloccato per alcuni secondi, poi mi abbandonai a quell'abbraccio. 

Perché stai piangendo? (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora