Perché stai piangendo? (IN REVISIONE)

epilogo

Avete presente quei vecchietti che camminano con il cane per strada? Quelli che quando gli chiedi qualcosa non finiscono mai di parlare perché ne hanno vissute tante e hanno troppo da raccontare? Quelli che a un po' tutti i ragazzi danno fastidio? Ebbene si, ora sono uno di quelli.

La mattina dopo il funerale di Rose me ne andai, mantenni i contatti con i suoi genitori e andai ai rispettivi funerali. Una volta al mese torno ripetutamente al cimitero dove è sepolta tutta la loro famiglia e lascio un fiore su ognuna delle loro tombe.

"I sogni sono come le stelle, sai che esistono ma non puoi toccarle" sono le lettere incise sulla lapide di Rose, ogni volta lo leggo con le lacrime agli occhi, pensano a quel magico giorno in cui ci siamo baciati, in cui tutto è cominciato, quella frase a dato inizio alla nostra storia d'amore e l'ha anche conclusa.

Mi manca nonostante siano passati più di cinquanta anni dalla sua morte.

Ogni giorno riguardo le nostre foto e penso a come sarebbe continuata la nostra storia d'amore, mi chiedo se ci saremmo mollati o se ci saremmo amati fino all'età anziana, come Sarah e Robin, ma non lo scoprirò mai.

Dopo questa disavventura non mi sono più innamorato, perché il mio vero amore l'avevo trovato, ma me lo hanno strappato via, e non sono più riuscito a trovare nessuno che mi facesse le stesse cose che mi faceva provare Rose.

Ho ancora le sue due lettere e il suo diario che ho letto più volte e che rileggo ancora, e ogni volta mi sembra di averla sul letto affianco a me. Cerco di immaginarmela vecchia, affianco a me, ed è l'unica cosa che ancora posso fare per sentirla vicina. Me la vedo con i capelli grigi e ricci, magari un po' più corti, gli occhi stanchi e rugosi, ma sempre sorridente, come l'avevo conosciuta, con quei suoi occhi verdi penetranti che mi fisavano, ma pur sempre bellissima.

Non sono mai riuscito a scordarla e credo che solo la morte potrebbe farmela dimenticare.