Capitolo 12

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Quella mattina mi sveglia di soprassalto dopo un bacio datomi da una figura vestita tutta di nero che scappò appena cercai di aprire gli occhi, provai a muovermi ma le coperte mi bloccavano, qualcuno le aveva incastrate sotto il letto, allora cercai di uscire dall'apertura del lenzuolo, dopo varie mosse spasmodiche riuscii finalmente a liberarmi da quella trappola e andai in bagno a cambiarmi, non mi pentii mai abbastanza di non essermi guardato allo specchio. Raggiunsi Rose al bar per chiederle il perché delle azioni di questa mattina.

-ma buongiorno amore- mi salutò ridendo guardano la sua amica, nonché complice.

-ciao anche a te- le dissi cercando di baciarla.

-noo- urlò spingendomi -così mi sporchi!- disse aprendo la fotocamera frontale nel telefono per mostrarmi il mio aspetto.

In quel momento mi accorsi di cosa avevano fatto alla mia faccia, avevo le palpebre blu e la bocca rossa, mi avevano truccato ottenendo come risultato quello di farmi sembrare un dag queen. Poi le vidi scappare e sparire. Tornai al mio appartamento tra le risate soffocate delle persone che mi vedevano. Trovai Robin dentro il bagno nelle mie stesse condizioni che provava, invano, a struccarsi.

-stesso scherzo anche a te?- gli dissi imbarazzato.

-si- mi rispose ridendo -ora dobbiamo vendicarci-.

-ovvio- gli risposi con un ghigno -troviamole e poi ci vendicheremo-.

-andiamo- mi disse.

Girammo tutto l'agriturismo, ma non c'era traccia di loro, nemmeno i miei genitori li avevano visti, andammo fino ad un grosso albero che era stato piantato al confine dell'agriturismo. Non trovandole ci sedemmo a terra a discutere su dove potessero essere Sarah e Rose, a quel punto un secchio di acqua gelida ci cadde in testa e vedemmo scendere dall'albero con un salto le nostre due ragazze, che iniziarono subito a correre.

-mamma che belli che siete- mi disse Rose quando riuscii a fermare la sua corsa.

Non avevamo finito di struccarci da quanto eravamo concentrati sulla nostra vendetta.

-Robin- gli dissi guardandolo.

-lo so!- mi rispose.

-in bagno troverete uno struccante apposta per i vostri trucchi, dato che sono quelli che non si tolgono con l'acqua- ci avvisò Sarah ridendo.

Uscimmo dal bagno dopo venti minuti e ci dirigemmo verso il bar dove ci accolse la solita barista con il suo solito abbigliamento. Trovammo Rose e Sarah sedute su due sedie in ferro battuto nero vicine da un tavolino da quattro persone abbinato alle sedie. Rose era seduta con le gambe accavallate, indossava un vestito bianco, accollato come sempre, e poco sopra il ginocchio. Aveva in mano un succo alla pesca, appena mi vide mi salutò con un gesto della mano e fece un sorriso enorme. Era così bella, con i boccoli neri lungo la schiena e le unghie colorate di un verde fluorescente. Mi sedetti affianco a lei e le presi la mano, ma per prenderla le sfiorai la pelle delle gambe leggermente abbronzate e provai ancora quella magica sensazione, un brivido mi passò su tutto il corpo fino a impossessarsene, e lei mi guardò con il suo solito dolce sorriso.

Era più bella ogni volta che la guardavo.

-piaciuto lo scherzo?- ci chiese Sarah ridendo, distraendomi dai miei pensieri.

-no siete state cattive- rispose Robin facendo finta di essere un bambino arrabbiato.

-aspettatevi la nostra vendetta- le risposi mostrandomi arrabbiato, anche se poi scoppiai a ridere.

Perché stai piangendo? (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora