Verso le sette mi alzai e augurai il buongiorno a Rose per poi andare a farmi la doccia. Dato il caldo che faceva quei giorni ogni mattina mi svegliavo in un bagno di sudore e dato che quel giorno dovevo portare vari curriculum non potevo di sicuro puzzare. Dopo tutta la mattinata passata tra ristoranti e bar trovai solo un posto che mi accetto il curriculum e verso l'ora di pranzo tornai a casa sconsolato.
-amore ti va di fare una chiamata oggi?- scrissi a Rose non appena mi incamminai.
-piccolo patato ho una visita e quindi prima delle quattro e mezza non posso- mi rispose poco dopo.
-e poi ci sono i tuoi a casa e non vuoi che sappiano di noi-
-no, ieri sono riuscita a dirgli di noi- mi rispose.
-ora ti chiamo mi devi raccontare- le scrissi con le mani che mi tremavano.
-Raccontami cosa ha detto tuo papà- le chiesi come prima cosa quando rispose.
-non ha detto niente, si é alzato da tavola ed é andato a fare una passeggiata, è tornato a casa e non mi ha detto più nulla, credo mi abbia diseredato- mi rispose rispose ridendo.
-credo che tuo padre mi odi sempre più-
-credo che tutti i padri odino i fidanzati delle figlie- mi rispose -devo pranzare ora, mi dispice-
-buon pranzo anche a te- le dissi chiudendo la chiamata.
Arrivato a casa non trovai la voglia di cucinare e sinceramente neanche quella di mangiare, quindi decisi di preparare semplicemente un riso in bianco e lo mangiai da solo senza neppure preparare la tavola.
Rilessi i messaggi con Rose, aveva una visita, mi chiesi cosa potesse avere, non mi aveva detto nulla, e non mi sembrava preoccupata un granché quando ci eravamo chiamati questa mattina, ma avevo comunque una brutta sensazione e allora decisi di scriverle.
-che visita hai?-
-ti dico dopo perché ora entro nello studio- mi rispose subito.
Pensai non fosse nulla di grave, se no me lo avrebbe raccontato sicuramente. L'ansia non mi lasciava libero un minuto, provai a distrarmi in vari modi, ma il tutto si concluse con me seduto vicino al tavolo a fissare il telefono ad aspettare una risposta.
Verso le cinque mi appostai davanti al computer, preparato, sorridente, anche se un po' in ansia.
-ci sono- mi scrisse pochi minuti dopo.
-ciao amore- la salutai sorridendo con il cuore a mille, come ogni volta che la vedevo.
-ciao patato- mi disse sorridendo a fatica.
Vedevo in lei qualcosa di strano, aveva gli occhi arrossati e l'espressione di chi aveva pianto fino a poco prima.
-saltiamo la parte in cui ti chiedo come stai e mi dici che stai bene nonostante tu abbia pianto fino a poco prima, dimmi direttamente che cos'hai-.
Man mano che parlavo vidi il suo sorriso smontarsi e gli occhi arrossarsi. Dopo la mia richiesta tacque per un tempo che a me sembrò lunghissimo, quasi infinito, nel quale mi sentii incapace persino di respirare.
-poco prima di partire per la Toscana, mi sono provata un vestito strettino, e ho notato qualcosa di strano, praticamente un fianco era più in alto dell'altro, allora sono andata a farmi delle radiografie per capire cosa ci fosse che non andava- mi rispose con la voce che tremava sempre più -dalle lastre é riscontrata una scoliosi lombare di quarantadue gradi e una dorsale di trentuno gradi, in pratica la mia schiena é una S-.
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Perché stai piangendo? (IN REVISIONE)
RomanceI cambiamenti spaventano sempre. Le persone nuove sono quelle che vengono presi di più di mira nella società scolastica, come nel caso di Rose, ma lei trova qualcosa a cui appendersi per restare gioiosa, Daniele. Lei è appesa a questo barlume di spe...