capitolo 27

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Salimmo in macchina, per quello che avrebbe dovuto essere un tranquillo ritorno a casa. Uscimmo tranquillamente dal parcheggio, mettemmo su un CD tranquillo, un'altro CD di Ed, e partimmo. Ci dirigemmo verso la strada del ritorno, e ci arrivammo senza aspettare tanto. Continuammo ad andare avanti e a fermarci ogni pochi metri per i primi venti minuti, poi ci fermammo totalmente.
-che succede- chiesi a Rose.
-un po' di traffico normale, speriamo di cavarcela in poco tempo, al massimo un ora- mi rispose
-intendi un ora di traffico?- chiesi sbigottito.
-si, se siamo fortunati- mi rispose Sarah.
Dopo un ora e un cambio di CD, eravamo avanzati solamente di pochi metri.
-mi sa che non ci metteremo solo un'ora- dissi sbadigliando.
-sa anche a me- mi rispose Rose appoggiandosi sulla mia spalla e prendendomi la mano.
-non so voi ma io ho sonno- disse Sarah.
-no fidati, non sei l'unica- le rispose Robin sbadigliando a sua volta.
-vuoi il cambio?- chiesi -io e Rose veniamo davanti e stiamo svegli, per un ora voi due dormite e poi ci scambiamo-.
-ci stò- mi rispose Sarah.
Aprimmo le portiere e guardammo verso l'inizio della coda, che si estendeva per molti chilometri, e dietro di noi c'era altrettanta gente. Non riuscivamo a capire ne da dove iniziasse, ne dove finisse la coda. Nell'auto dietro di noi c'era una copia, lei stava dormendo con la bocca aperta, e tra breve anche lui sarebbe stato nella stessa condizione.
Eravamo seduti ad ascoltare a basso volume un CD. Nessuno dei due aveva la forza di parlare, eravamo troppo stanchi. Rose aveva le gambe incrociate e mi teneva silenziosamente la mano.
-abbiamo ancora venti minuti- mi disse Rose rompendo quel silenzio imbarazzante.
-dobbiamo stare svegli- le dissi sentendo gli occhi pesanti.
-alziamo il volume?- mi chiese sbadigliando.
-non possiamo- le risposi -lasciamoli dormire tranquilli- le dissi indicando Sarah e Robin dietro di noi.
-beh questa canzone la alziamo un po', appena l'ho sentita ti ho pensato, e te la voglio dedicare- mi disse avvicinandosi a me per baciarmi, poi alzò la musica e fece ripartire la canzone.
Il ritmo era lento, e la voce del cantante era dolce. Rose teneva gli occhi chiusi e canticchiava la canzone. Ascoltai tutto attentamente, mentre guardavo le sue bellissime labbra muoversi a ritmo, illuminate dai fanali delle altre auto.
Ancora oggi ripensando a quei momenti inizio a sorridere, pensando a quanto ci siamo amati, a quanto era bello stare con lei. Quando era arrivato il momento di fare il cambio Rose cercò di svegliare Sarah, e si prese una delle sue sfuriate e io svegliai Robin che si alzò e prese il posto di guida. Mi sedei e appoggiai la testa e il mio corpo sulla portiera e sul finestrino della macchina. Rose entrò dall'altra portiera e si avvicinò a me, posò la sua testa sulla mia spalla e mi prese la mano. Mi tirai su e mi tolsi la felpa con cui coprii Rose dato che sentendo le sue mani fredde, pensai che avesse freddo, Poi ci mettemmo nella stessa posizione di prima. Quando Robin ci svegliò eravamo avanzati abbastanza, ci trovavamo a quella rotonda che poche ore prima ci sembrava una meta troppo lontana da poterla raggiungere. Da dove eravamo vedevo molte macchine che si allontanavano dalla coda e tornavano verso la spiaggia, per trovare un luogo dove dormire, per poi ripartire il giorno successivo. Vedevo alcune persone scendere dalle auto degli accompagnatori per prendere poi le bici che avevano caricato sopra la macchina e iniziare ad avviarsi verso casa in bici. Nei rari momenti di silenzio tra me e Rose e durante le pause delle canzoni sentivamo i grilli cantare. tutti i motori delle auto erano spenti, poi appena l'auto difronte si accendeva tutti, uno dopo l'altro, accendevamo l'auto, per poterci muovere di qualche metro. Insieme superammo anche quella rotonda. Durante la nostra ora di sonno Sarah e Robin ci svegliarono velocemente, ci trovavamo davanti a uno scenario straziante. Nell'oscurità della notte si vedevano dei fari di un mezzo puntati su una moto a lato della strada, a terra, vicino alla Harley si vedevano delle perone, che si abbracciavano piangendo, poi scoprimmo cosa era successo. Un ragazzo e la sua fidanzata quello stesso giorno si erano recati al mare, erano entrambi appassionati di moto e ogni tanto per spostarsi usavano solo una moto, come quella mattina, stavano scalando le marce, li faceva sentire liberi e potenti, aveva detto la madre ad un giornalista, ma purtroppo, in un sorpasso, non si erano accorti di un camion che andava nel verso contrario, e tutto era finito in tragedia. 

Superato il tragico incidente si riusciva a correre senza fermarsi. Arrivammo a casa circa un ora dopo, ed ormai erano le due. Avevamo già prontamente avvisato tutti che avremmo ritardato. Feci accompagnare Rose a casa prima di me. Prima di scendere dall'auto mi diede un lungo bacio e dopo aver salutato tutti, scese dall'auto e ci augurò la buonanotte. La vidi incamminarsi per il vialetto di casa, con i capelli che le rimbalzavano sulla schiena, era così bella, e ogni volta che le parlavo mi faceva innamorare sempre di più. Dopo aver aperto il portone di casa si girò e ci salutò con la mano.

Arrivato a casa mi spogliai e andai a farmi una doccia fresca. Nonostante mi fossi sciacquato al mare il sale continuava a irritarmi la pelle. Prima di entrare in doccia misi a caricare il telefono e lo poggiai sul marmo del lavandino, e misi una delle playlist che mi ero creato, alla quale avrei dovuto aggiungere la canzone che prima Rose mi aveva dedicato. Dopo essermi rinfrescato andai in cucina e mi preparai un panino con delle cose che mi ero portato da casa, che avevo prontamente messo il frigo il primo giorno. Finito il panino mi infilai sotto le coperte. Non riuscii subito a prendere sonno, perchè continuavo a pensarla, continuavo a pensare alla magnifica giornata appena passata insieme, alle risate e a tutto ciò che mi sarebbe mancato di lei quando me ne sarei andato. La amavo, e il solo pensiero di non poterla più avere accanto mi spezzava già il cuore, ma cercai di scacciare questo pensiero, e me ne andai a letto sorridendo pensandola.

Perché stai piangendo? (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora