Capitolo 9

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In quel momento la sua pelle era conto la mia, legati in un abbraccio. Chiusi gli occhi per assaporare il momento, avrei voluto stare per sempre tra le sue braccia, sentendo il suo profumo. Era in punta di piedi tra le mie braccia, mentre le sfioravo le punte delle ciocche dei capelli.

-ciao a tutti- sentii dire alle mie spalle

Riconobbi la voce di mie madre e subito Rose si allontanò da me imbarazzata e con la faccia paonazza.

-io sono Rose- le disse avvicinandosi a lei con la testa bassa, tendendogli amano per presentarsi e i miei genitori fecero lo stesso

Poi arrivarono anche Sarah e Robin e salutarono i miei genitori tenendosi ancora per mano. Mangiammo una pasta fredda con gli sfilacci di cavallo, rucola e noci, poi il pranzo si concluse con una torta preparata da mia mamma con qualche ingrediente che si era portata via. Dopo alcune chiacchiere io e Robin tornammo un attimo a casa in modo da fargli sistemare la valigia e di metterci addosso il costume per fare poi un tuffo in piscina.

Robin era in bagno a cambiarsi e come sempre occupava il bagno per un secolo pensando se con la sua abbronzatura attuale sta meglio il costume bianco o quello hawaiano, peggio di una ragazza, quando alle mie spalle sentii:

-allora, che cos'era quell'abbraccio?- poi sentii qualcuno appoggiarsi al letto.

-niente mamma, un abbraccio da amici- le risposi sorridendo mentre pensavo ancora al nostro abbraccio.

-comunque è una bella ragazza, anche simpatica, ma non vedo quel bel sorriso che mi dicevi- mi disse avvicinandosi a me.

-mamma sarà stanca, sta mattina sono partiti presto e...- mentre dicevo quelle parole sentii la porta del bagno aprirsi e ne approfittai per allontanarmene da quella situazione imbarazzante -devo cambiarmi- dissi concludendo la frase.

-allora ne parleremo più avanti- mi disse, ma feci finta di non sentirla.

Le ragazze ci scrissero che erano già in piscina, erano state più veloci di Robin, allora le raggiungemmo là. La piscina non era molto affollata, dato che la maggiorate dei ragazzi stava partecipando al torneo di calcio balilla. Appena occupammo i due sdrai vicini a quello dove si erano sedute le ragazze, Sarah si alzò e andò a sedersi insieme a Robin, abbandonando la povera Rose.

-ti ha lasciata sola!- le dissi triste per lei.

-va beh! Non importa!- mi rispose -ormai ci ho fatto l'abitudine, e stato così con ogni suo ragazzo-.

-davvero?!- le chiesi stupito

-si, prima parla solo di lui, poi inizia a dire che inizia a romperle le scatole, poi si mollano, anche se spero che non succeda con Robin, sembra felice sta volta- mi disse guardandoli.

-e non ti da fastidio che ti ignori così?- le chiesi dispiaciuto per lei.

-ma no!- esclamò -penso sia normale che quando una ragazza si metta con qualcuno gli amici vadano un po' in secondo piano, perché il compito degli amici è esserci sempre, poi appena succede qualcosa con lui io ci sono per ascoltarla e starle vicina-.

-la tua logica non fa una piega- le dissi a mia volta.

A quella conversazione seguirono alcuni momenti di un silenzio imbarazzante, in cui l'unico rumore proveniva dalle labbra dei due innamorati e dai bambini che stavano facendo la lotta in piscina.

-andiamo a mettere i piedi in acqua?- mi chiese Rose rompendo il silenzio.

-certo- le risposi alzandomi dallo sdraio.

Perché stai piangendo? (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora