capitolo 28

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Quella mattina mi svegliai alle dieci, ancora mezzo addormentato e andai in bagno a sciacquarmi il viso. Mi accorsi che per la prima volta nella mia vita non mi ero scottato. Tornai in camera e dopo essermi cambiato guardai il telefono. Rose mi aveva scritto un messaggio alle otto, per augurarmi il buongiorno, le risposi e mi avviai verso casa sua. Quando arrivai a casa sua mi aprì sua mamma, entrai e trovai suo papà che si infilava le scarpe, stava andando a lavorare sull'orto poco distante da casa. Sua madre mi fece togliere le scarpe e poi mi disse di andare in camera di Rose, dove lei mi stava aspettando. Salii le scale e mi ritrovai nel corridoio che portava alle camere. Tutte le luci erano spente.
-Rose- la chiamai.
-amore sono in bagno, vai in camera mia intanto- mi rispose.
Mi diressi verso camera sua, accesi la luce di camera sua e entrai velocemente, troppo velocemente, perchè non mi resi nemmeno conto che Rose era in camera che mi stava facendo un video mentre mi schiantavo sulla pellicola che lei e sua madre avevano preparato prima che arrivassi. Rose scoppiò a ridere vedendo la mia faccia sconvolta e ricoperta di cellophane.
-avevi ragione mamma, ce cascato- urlò Rose.
-davvero?- rispose sua madre ridendo -ora voglio vedere il video-.
Sentii i suoi passi salire le scale e poi dirigersi in camera, mentre mi stavo liberando dalla pellicola.
Entrambe stavano ridendo fragorosamente così, dopo essermi liberato completamente, andai da loro e guardai il video, e devo ammetterlo, faceva davvero ridere. Poco dopo ci stendemmo sul letto a chiacchierare, adoravo averla tra le mie braccia.
-hey ho un idea- le sussurrai.
-dimmi- mi rispose dandomi poi un bacio sul naso.
-ti va di pranzare nel mio appartamento?- le chiesi -cucino io-.
-si, che cosa carina, ma hai tutto per cucinare?- mi rispose.
-ehm no, ma ci sarà un negozio in questo piccolo paesino- le dissi.
-si, ma non è molto ben fornito- mi rispose scostandosi i capelli.
-proviamo- le proposi.
Ci alzammo dal letto e dopo aver sceso le scale Rose avvisò sua mamma della mia idea e poi uscimmo per andare a comprare gli ingredienti. Arrivati alla botteghetta iniziammo a cercare il necessario, fortunatamente avevo Rose che mi aiutava a cercare il tutto, perchè nonostante il negozio fosse piccolo, molto piccolo, era molto mal organizzato, e io non sarei mai riuscito a trovare nulla da solo. Arrivati all'hotel salimmo nella mia stanza e dopo averle aperto la porta e aver acceso la luce la feci accomodare su una delle sedia mentre io iniziai a cucinare. Preparai un risotto alla milanese, era una delle mie ricette preferite e mia mamma la preparava sempre. Cercai su giallozafferano una buona ricetta, appena la trovai io e Rose iniziammo a cucinare.
-secondo te ci devo mettere così tanto zafferano- chiesi a Rose guardando la ricetta.
-non penso, almeno io modifico sempre le ricette quando le faccio- mi rispose abbracciandomi da dietro e appoggiando la testa sulla mia schiena.
-cosa mi consigli?- chiesi allora.
-lascia il posto a me ai fornelli- mi rispose lasciandomi e prendendomi le mani per avvolgersele ai fianchi.
-ma volevo cucinare io- le dissi dandole un bacio sul collo.
-lo facciamo insieme allora- mi rispose mettendo una quantità indefinita di zafferano, ma minore di quella che era scritta nella ricetta.
-va bene- le dissi mettendomi di fianco a lei.
Finimmo di cucinare il risotto e poi apparecchiammo il tavolo. Ci sedemmo l'uno difronte all'altro e iniziammo a mangiare.
-wow- dissi mettendo in bocca il primo cucchiaio di risotto.
-ohh è proprio buono- mi rispose Rose.
-dovremmo aprire un ristorante- le dissi gustandomi la seconda cucchiaiata.
-magari è solo un colpo di fortuna- mi rispose Rose -io non so cucinare bene, metto tutto a caso, è il gusto cambia ogni volta-.
-e viene male?- chiesi.
-per ora mi è sempre andata bene- mi rispose ridendo.
Finimmo di mangiare e lavammo le pentole e i piatti che avevamo sporcato, e dopo aver pulito tutto ci stendemmo sul letto.
-mamma mia, dopo mangiato mi viene sempre sonno- mi disse Rose girandosi su un fianco e dandomi le spalle.
-vuoi che dormiamo un po'?- le chiesi abbracciandola da dietro e posandole la testa sulla spalla.
-va bene- mi rispose prendendomi le mani.
Ad un certo punto sentimmo vibrare il telefono di Rose che era poggiato sul comodino vicino al letto. Rose si scostò da me e prese il telefono.
-era mia madre- mi disse sbadigliando -oh cavolo, sono le sei- mi disse mettendosi a sedere.
-le sei?- chiesi -abbiamo dormito così tanto?-.
Il telefono vibrò nuovamente. Dopo aver risposto Rose mi disse cosa aveva detto sua madre, in pratica mi aveva invitato a cena a casa loro. Ci dirigemmo a piedi, mano nella mano, fino a casa sua.
-oh entrate ragazzi- ci disse sua madre aprendoci il cancello.
Entrammo e come prima cosa vidi i fornelli pieni di pentole. 
-ho preparato poche cose, scusa ma non ho avuto molto tempo, ma ci tenevo a farti assaggiare delle specialità venete- mi disse sistemando le posate vicino ai piatti. 
-poche cose?- chiesi stupito -i fornelli sono pieni di pentole di ogni genere e la tavola è piena di verdure- 
-si ma ci ho messo poco- mi rispose sua madre.
-guarda è sempre così- mi disse Rose sorridendo.
-dai vieni avanti- mi disse sua madre, facendomi rendere conto che ero ancora sulla soglia della porta.
-ciao tesoro- disse il padre di Rose scendendo le scale -ciao anche a te- mi disse senza sorridere.
-buona sera- gli risposi.
Poco dopo ci sedemmo a tavola, io e il padre di Rose eravamo l'uno difronte all'altro e avevo Rose alla mia destra. Vera raccolse i piatti fondi e mettendoli vicino ai fornelli, infilò dentro una pentola un mestolo e prese mise della pasta in uno strano liquido molto denso marrone e poi servì i piatti.
-questa è la pasta ai fagioli, ricetta del posto- mi disse Rose facendomi l'occhiolino. 
Assaggiai quella strana pasta, che dall'aspetto non mi convinceva molto, e devo dire che nonostante anche l'occhio voglia la sua parte, quella pasta era davvero buona, talmente buona che mi feci scrivere la ricetta per farla fare anche a mia madre, che non la fece mai altrettanto buona.  Dopo aver finito la prima portata la madre di Rose prese dei piatti piani e li portò vicino ai fornelli e servì su ogni piatto uno strano insaccato che non avevo mai visto prima, era una specie di salsiccia, ma era troppo grande per esserlo. Insieme mise anche del purè e delle carote e poi ce li portò. 
-questo è musetto con purè- mi disse sua mamma sorridendomi -è una ricetta tipica veneta-.
Ero curioso di assaggiare questa strana cosa, e devo dire che era proprio buono.
-per fortuna che avevi cucinato poco- dissi finita la cena.
-le ho detto la stessa cosa anche io- mi rispose il padre di Rose sorridendomi per la prima volta.
-che ne dici se andiamo a trovare tuo nonno domani mattina?- le chiesi mentre salivamo le scale per raggiungere camera sua. 
-ma tu quando parti?- mi chiese a sua volta Rose.
-verso le undici, e mi prendo un panino alle macchinette all'ospedale e lo mangio in treno- le risposi giocando con le ciocche dei suoi capelli neri. 
-e così te ne vai già- mi disse guardando a terra -questi tre giorni sono volati-.
-lo so- le risposi avvicinandomi e mettendole una mano dietro al collo, le misi il pollice dell'altra mano sotto il mento e le alzai il viso in modo da poterla guardare negli occhi, le accarezzai le labbra con l'indice e poi la baciai. 
Quella sera la passammo distesi a letto a chiacchierare abbracciati. Verso le dieci e mezza la madre di Rose bussò alla porta della camera e mi avvisò che era ora che me ne andassi, e dopo aver salutato tutti, mi misi d'accordo con Rose per l'indomani mattina, e dopo averla baciata me ne andai con il sorriso, ma con un senso di tristezza che continuava ad aumentare dentro di me. 

Perché stai piangendo? (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora