-hey Dany sei libero sabato 24?- fu il primo messaggio che mi arrivò quella mattina.
Mancava un quarto d'ora alle sette e tra meno di mezzora sarei dovuto salire nell'autobus pieno di gente che si fermava a circa un chilometro da casa mia. Ignorai quel messaggio e decisi di rispondergli mentre mi dirigevo in fermata. Data la mia Primordiale lentezza della mattina in un quarto d'ora mi cambiai e dopo aver preso una merendina e infilato un paio di libri nello zaino chiusi casa e iniziai la mia camminata giornaliera.
Aprii la merendina e me ne infilai più di metà in bocca e rilessi i vari messaggi di Robin.
-hey Dany sei libero sabato 24?-.
-vorrei presentarti la mia nuova ragazza-.
-dato che abiti distante ti va di fermarti a casa mia la sera?-.
-fammi sapere-.
Quel ragazzo non era capace di scrivere un concetto in un solo messaggio e doveva intasarmi il telefono.
Non avrei mai pensato che quella data si sarebbe impressa nel mio cuore e non l'avrei più scordata.
Venerdì presi il treno e mi diressi verso la nuova abitazione di Robin, dove si era trasferito da poco più di un mese, e aveva avuto la fortuna di trovarsi già la fidanzata e che per di più abitava anche esattamente affianco a casa sua. Robin venne a prendermi in stazione e poi ci dirigemmo verso casa sua. Mi fece fare un tour della casa così potei appoggiare i miei "bagagli" in camera sua. Scendemmo le scale e andammo in cucina dove Robin estrasse dal frigo due birre. Non facemmo neanche in tempo a finirle che sentimmo suonare il campanello.
-eccole- esclamò Robin alzandosi e abbandonandomi in cucina, per poi tornare sui suoi passi e farmi cenno di seguirlo.
Alla porta c'erano due ragazze, una dai capelli rossi che saltò in braccio a Robin e una dai capelli neri che non si azzardava a superare la soglia della porta.
-piacere Daniele- dissi porgendo la mano a Sarah, che me la strinse.
-Rose entra tranquilla- le disse Robin, e in quel momento tenendo sempre lo sguardo a terra entrò e chiuse la porta dietro di se.
-piacere io sono Daniele- le dissi porgendo la mano a lei.
-io sono Rose- mi rispose alzando leggermente lo sguardo ma senza guardarmi direttamente negli occhi.
Robin preparò una cioccolata calda per le ragazze, mentre noi finivamo le nostre birre. Sarah e Robin parlavano tra di loro e cercavano di includere anche noi nelle conversazioni, ma con scarsi risultati. Fissai per un attimo Rose che aveva mezzi capelli che le coprivano il viso mentre contemplava la cioccolata.
-allora, Rose, come va?- le chiesi cercando di rompere il ghiaccio.
-bene bene grazie- disse accennandomi un sorriso -tu?-
-bene grazie- le risposi sorridendole -che fai a scuola?- le chiesi.
-studio- mi rispose ridendo -no dai scherzo, faccio il liceo artistico. Tu?- mi chiese a sua volta spostandosi una ciocca di capelli dietro l'orecchio
-io faccio cucina- le risposi -quindi sei un' artista, ti piace disegnare?- le chiesi.
-no, l'arte si divide in varie parti, e una di queste è la fotografia, e io fotografo il mondo, e non disegno- mi rispose sorseggiando poi la cioccolata calda.
-ahn, beh, un giorno mi farai veder delle tue foto- esclamai.
-si, un giorno- mi rispose tornando a fissare la cioccolata.
Cenammo insieme mangiano una pizza che ci eravamo fatti portare a casa e poi verso la mezzanotte Sarah salutò Robin con un bacio e se ne andarono. Le seguimmo con lo sguardo attraverso la finestra che dava verso l'entrata della casa di Sarah e poi andammo a letto anche noi.
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Perché stai piangendo? (IN REVISIONE)
RomanceI cambiamenti spaventano sempre. Le persone nuove sono quelle che vengono presi di più di mira nella società scolastica, come nel caso di Rose, ma lei trova qualcosa a cui appendersi per restare gioiosa, Daniele. Lei è appesa a questo barlume di spe...