capitolo 36

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Mi risvegliai con il telefono ancora in mano, con gli occhi che faticavano a stare aperti, guardai la sveglia, erano le quattro, avevo scritto a Rose il messaggio della buona notte due ore prima. Mi alzai nonostante le mie gambe non avessero la benché minima intenzione di muoversi, raggiunsi il carica batterie e lo collegai al telefono, poi mi stesi nuovamente. Fissai il soffitto per una decina di secondi, in cui il mio unico pensiero fisso era Rose. Finalmente, dopo molto tempo, il mio primo pensiero al mattino aveva un nome, e mi faceva sorridere. Mi risvegliai la mattina seguente verso le otto, avevo il turno di pomeriggio quindi me la presi con comodo, feci colazione davanti ad una serie TV guardata in streaming, che interrompevo ogni tanto per scrivere a Rose. Quel programma mi faceva impazzire, non capivo mai nulla, e mi faceva sentire estremamente stupido, però mi appassionava moltissimo.
I giorni passavano e non mi resi nemmeno conto che per Rose la scuola stava per ricominciare, finchè non mi chiamò.
-hey amore come va?- le chiesi aspettandomi di trovare un tono felice dall'altro capo del telefono.
-un'altra giornata schifosamente andata male- mi rispose secca con un tono che esprimeva solo disperazione.
-perchè amore?- le chiesi curiosamente -cosa è successo sta volta?-.
-Sarah e io abbiamo litigato- mi disse senza usare mezzi termini, per addolcire la cosa.
Stando ai racconti di Rose loro erano migliori amiche sin dagli albori dei tempi, e nonostante alcuni piccoli litigi si era tutto sistemato poche ore dopo, allora cercai di usare questa come scusa per rassicurarla.
-ma sta volta è diverso- mi rispose sospirando.
Ero sicuro che ogni volta fosse diverso, ma la lasciai parlare, in modo che mi spiegasse come mai secondo lei la situazione fosse differente.
-ha detto che da quando sto con te la sto trascurando, che anche lei ha bisogno delle mie attenzioni, e che lei è solo la mia valvola di sfogo, e l'unico motivo per cui le scrivo sei tu, o i problemi, secondo lei infondati che ho io. Mi ha detto di smetterla di lamentarmi e che da quando vado nella nuova scuola non ho fatto altro che fare la vittima, senza mai chiederle come stava, e che mi interesso solo di me stesso- mi disse tutto d'un fiato e parlando così velocemente che feci fatica a distinguere certe parole.
-oh tesoro, mi dispiace- cercai di dirle, mentre faceva una piccola pausa.
-ma lei non capisce che io l'ho sostenuta quando le piaceva Robin, l'ho aiutata quando era triste senza mai lamentarmi, e nonostante lei mi parlasse di Robin sempre e sempre, mentre stavo piangendo per la disperazione di tutto quello che quella giornata mi aveva fatto subire, ma cercavo delle belle parole la aiutavo- mi disse iniziando a singhiozzare.
-tesoro calmati- le dissi -risolverai tutto-.
-mi ha detto che sono la persona più egoista del mondo- e dopo aver fatto una breve continuò -e non si quanto faccia soffrire sentire queste parole dalla tua migliore amica, la persona che conosco meglio, e che mi conosce meglio, e io non riesco a sopportarlo, ho provato a chiarire, ma non vuole sentire ragioni, l'ho chiamata, ma non mi risponde, e non so come reagire, ti prego aiutami!- mi disse con la voce che si intristiva di parola in parola.
La rincuorai, aveva bisogno di quello, e dato che fisicamente non potevamo stare vicini, volevo mostrarle tutto il mio appoggio.
Le giornate continuarono a passare, la solita routine, poi chiamavo Rose, chiacchieravamo fino a cena e ci scrivevamo per il resto del tempo, tranne quando ero a lavoro. L'umore di Rose continuava a peggiorare man mano che ci avvicinavamo al primo giorno. Volevo starle più vicino di quanto facessi, ma le attività della mia giornata me lo impedivano. Volevo essere con lei, per abbracciarla, per aiutarla, per accompagnarla a scuola, per dirle che io la amavo, come la amo tutt'ora. Con Sarah non avevano più chiarito, e quindi non si scrivevano più. Cercai di parlare di questa situazione con Robin, in modo da poterle aiutare a tornare amiche, ma nulla sembra spingere Sarah a chiederle scusa, quella ragazza era proprio testarda, ma per Rose era sempre stata una persona importante, la sua migliore amica, un rapporto del genere non poteva essere rotto in un secondo. Rose aveva bisogno di lei, ma Sarah non sembrava ricambiare nell'ultimo periodo.

Perché stai piangendo? (IN REVISIONE)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora