23: È ora di andare

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Ormai da due giorni le ragazze "alloggiavano" da quel vecchio signore. Cucinavano, mettevano in ordine, lavavano i vestiti... Si può dire che l'arrivo delle ragazze fu una fortuna per quel signore! La sera del secondo giorno Stefania, Carola e Gabriella si ritrovarono in una camera da letto.
"Credo che sia ora di fare qualcosa... Non credete?" Sussurrò Gabriella. Carola fissò Stefania, che annuì e disse seria:
"Dobbiamo andare." Con voce un pò più alta. "Domani, però. Ho sonno" riddacchió. Si addormentarono subito. La notte sembrò durare pochi secondi, e di certo questo fatto lo confermavano le mostruose occhiaie che solcavano il viso di Stefania, la prima a svegliarsi. Aprì gli occhi e emise un leggero lamento, arruffandosi i capelli, suo solito. Guardò Carola e Gabriella dormire (dormivano conla bocca aperta), e iniziò a ridere, con una risata tale da svegliarle: Gabriella chiuse la bocca e la fissò seria, ma lasciandosi sfuggire una risatina. Anche Carola si svegliò e gridó con voce roca "SONO DISIDRATATAAAA...!" Alzandosi stile "zombie" e dirigendosi verso la cucina. Gabriella iniziò a ridere, mentre Stefania era intenta a mettersi la quintalata di bracciali total black. L'atmosfera fu rotta da una grido soffocato da parte di Gabriella, che si premeva l'anca.
"Ehi, ehi! Che succede?!" Intervenne Stefania. Guardó la ferita e continuò
"È normale calma. Non può passare da un giorno all'altro il dolore".
Faticando si alzò e si diresse anche lei verso la cucina per fare colazione con un toast e un pò di latte.
Sapevano tutte e tre che sarebbe stata una giornata impegnativa...

Il mistero di Rainy StreetDove le storie prendono vita. Scoprilo ora