Dopo una breve colazione, ricca di storie e raccomandazioni del signore barbuto, le ragazze si alzarono e sospirarono.
"È ora..." disse sforzando un sorriso Gabriella.
"Ragazze non abbiate paura. Ormai non c'è pericolo... *colpo di tosse*".
Le ragazze lo guardarono intontite, ma preferirono non controbattere, ormai si stava facendo tardi.
"Grazie di tutto." Aggiunse all'ultimo minuto, prima di aprire la porta, Carola. Stefania fece trasparire da quelle sue guance lentigginose un mezzo sorrisetto; Gabriella restò a fissare per qualche secondo la porta di legno di quercia, quasi per esitazione. Beh, forse era vero in fondo... Si fece coraggio e girò la maniglia, mostrando a tutte loro un paesaggio magnifico: non era più terrificante e pieno di trappole, anzi. C'erano fringuelli e le foglie erano di un verde brillante; Stefania e Carola oltrepassarono Gabriella, che sbrava imbambolata, e iniziarono a ridere:
"Che... Significa tutto questo?!" Disse con un sorriso mai visto, Stefania. Gabriella le ragginse e iniziò a ossrvare i nidi sopra gli alberi con sguardo meravigliato. Prima che potessero chiedere spiegazioni, il vecchio signore chiuse la porta, ed erano consapevoli che quell'uomo, quel gentilissimo uomo, non l'avrebbero più rivisto. Carola sospirò e disse:
"Vi ricordate? Verso Nord."
"No... Cioè si mi ricordo ma non possiamo andare verso Nord. Quando siamo andate in quella direzione, siamo semplicemente uscite dalla foresta, e ci siamo dirette "all'albergo". Dobbiamo cambiarla, tipo verso Est, oppure Ovest non sò... Voi che dite?" Domandò Stefania.
"Est?" Chiese Gabriella.
"Vada per Est!" Ridacchiò Carola.
Iniziarono a cammimare, ma sapevano bene quanto fosse lunga la foresta, e sapevano che sarebberò uscite da lì un bel pò di tempo dopo: il tempo in quella foresta, sembrava non passare. Passo dopo passo, chiaccherando su ogni possibile pericolo lì dentro, sentirono un rumore. Si bloccarono tutte e tre e iniziarono a guardarsi intorno. Capirono che quei rumori provenivano da dietro un albero dal tronco molto robusto. D'improvviso spuntò da dietro quella pianta, una ragazza;
"AHHHHHH!!!" gridarono in coro le ragazze.
"Ehi ehi calma! Sò che non mi conoscete, e sò che non avete motivo per fidarvi di me. Mi chiamo Carla, sono, anzi ero, della squadra bianca. Ehmmm... Vi ricordate? La tizia dai capelli rossi che stava per essere inghiottita da una pianta? Tadaan. Eccomi quá..." sorrise alle tre ragazze.
Stefania la guardò con aria tesa e disse:
"Ehi senti, chi ti ha mandato? Il Signor Charles? Miss Susan? Eh? Chi?! Non ci facciamo ingannare così facilmente ok? Non ti seguiremo!!". La ragazza le rispose brusca:
"Senti volevo solo aiutarvi! Sono in questo dannato bosco da ieri sera e non ho dormito dalla paura! Sono scappata quando in quel postaccio le cose hanno iniziato a mettersi male! Hanno cacciato e minacciato l'infermiera, e sopratutto hanno circondato il Labirinto. Vi stanno cercando ovunque in caso fosse scappate! E mentre venivo quì per cervarvi ho deciso di non fare più ritorno, e mi sono nascosta anche io... Dobbiamo andarcene di quá. Vi prego".
"Come possiamo fidarci di te?" Domandò Gabriella.
"Perchè ormai non avete più nulla da perdere. Sapevo dei piani di Sofia e Miriam prima ancora di venire quá. Venivano a scuola con me e ho sentito che parlavano male di voi due. A quanto pare si stanno vendicando, perchè in passato la famiglia di Gabriella e quella di Carola, hanno fatto un torto alla loro. Poi ho capito che quelle due stanno pagando il Signor Charles e Miss Susan per... ecco... Farvi fuori, diciamo. Sapete vero che ormai da un anno fanno questo lavoro, vero? Si fanno pagare per uccidere."
"Perchè non ci hai detto prima che quelle due li pagavano?!" Gridò Carola.
"L'ho scoperto ieri! Da quando non ci siete non ci sono più segreti, ed è una sfida a chi vi trova prima! Credetemi vi prego! Anch'io voglio andare via di quá!"
"Ok. Ti crediamo. E se ci stai raccontando balle, non la passerai liscia, sappilo.
Va beh... E ora? Dove si va?" Chiese Stefania.
"È questo il problema. Non ne ho la più pallida idea" disse abbassando gradualmente la voce, quella misteriosa ragazza dai capelli rossi.