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Appena la sveglia suonò mi accorsi di non averla spenta prima. Non avevo dormito praticamente tutta la notte a causa della nausea che non mi lasciava in pace; la sera prima, durante la cena, non avevo mangiato molto, calcolando che il pranzo era stato già abbastanza sostanzioso. Mia madre ci si era impegnata veramente molto. Il resto dei parenti, come i miei zii e i miei nonni che non vedevo da chissà quanto tempo, avevano scoperto che ero incinta, visto che mia madre non era riuscita a tenere la bocca chiusa. Avevo persino messo una maglietta che non fasciasse troppo il mio busto, anche se non avrebbero nemmeno notato quel piccolo rigonfiamento da gravidanza. Mi chiedevo se fossi solo io a notarlo, perché ogni volta che abbassavo lo sguardo sul mio stomaco sorridevo compiaciuta, non riuscendo a trattenere i mille pensieri che mi attraversavano la mente. Se avevo paura di partorire? Quell'argomento ancora non l'avevo affrontato. Infondo ero solamente al secondo mese, circa alla nona settimana.
Quando mi alzai dal letto andai in bagno e mi stiracchiai leggermente, lasciando che la schiena scrocchiasse e mi lamentai sentendo lo stomaco ancora pesante per la nausea. Avevo veramente sperato di essere una di quelle donne incinte fortunate che non hanno né nausea né nessun'altro sintomo, ma sarebbe stato impossibile, anche se non tutte già al secondo mese si sentivano così come mi sentivo io. In quel momento mi venne in mente solo una cosa: sarei voluta andare da un ginecologo per vedere se era tutto okay; la mamma di Harry me ne aveva subito consigliato uno, ma era presto ancora. Forse non dovevo preoccuparmi, insomma, tutto stava andando nel verso giusto, no? Nessun problema, nessun sintomo fuori dalla norma e nessun dolore in particolare che non avrebbe sentito una donna incinta.
Guardandomi allo specchio notai delle occhiaie sotto i miei occhi socchiusi per la luce che entrava dalla piccola finestra del bagno, i miei capelli arruffati e la maglietta - di Harry - con la quale dormivo solitamente, leggermente stropicciata. Le valigie le avevo già preparate la sera prima, così avrei dovuto solamente farmi una doccia fresca e aspettare che venisse a prendermi Harry. Ero emozionata e agitata allo stesso tempo. Non potevo crederci che il riccio mi avesse fatto un regalo così grande, e questo solo per Natale. Sapevo che non aveva problemi di soldi, insomma, aveva due genitori che lavoravano come medici ed erano anche molto famosi nel loro reparto. Giravano persino il mondo per andare da persone che volevano solo loro per essere medicati. Incredibile, no? Anche i miei genitori lavoravano, spesso anche di notte, ma anche non ricevendo uno stipendio molto alto stavamo benissimo così ed io ero felice con loro; non potevo chiedere di meglio.
Una volta pronta decisi di controllare nuovamente la valigia per vedere se ci fosse tutto e concentrata non sentii nemmeno Harry entrare nella mia stanza. Chiusi la valigia sorridendo soddisfatta e la tirai su, mettendola dritta. Fu allora che sentii due braccia avvolgermi da dietro, e abbassai lo sguardo sulle sue mani, sorridendo ancora più ampiamente, per poi girarmi, guardandolo negli occhi.
«Sei già qui.» sussurrai sulle sue labbra, mentre il ragazzo annuì, accarezzandomi un fianco.
«Hai fatto colazione?» mi chiese, dopo avermi lasciato un bacio a stampo sulle labbra.
«No, ma chi ti ha fatto entrare?» gli chiesi, aggrottando le sopracciglia mentre aspettavo una sua risposta.
«Tua madre, è già sveglia.» appena mi rispose alzai gli occhi al cielo, sbuffando appena.
«Le avevo detto di rimanere a dormire.» dissi leggermente divertita.
Subito dopo Harry prese la mia valigia e scendemmo insieme le scale, andando verso la cucina dove i miei genitori stavano facendo colazione.