19.

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«Come pensi di chiamarla se sarà femmina?» le chiesi sorridendo, mentre trascinavo il passeggino tra le strade affollate di Los Angeles.

I ragazzi erano andati a cercare un posto dove mangiare, mentre io, Sally e Lexi stavamo finendo la nostra passeggiata in pace.

«Non ne ho idea, comunque è ancora presto, calcolando che sono a tre settimane.» sorrise emozionata.

Dio, ero emozionata quanto lei, anche perché sarei diventata zia e sicuramente i due bambini avrebbero giocato insieme da più grandicelli, diventando amici.

«E' solo l'inizio.» dissi ridacchiando.

Harry mi mandò un messaggio con scritto di aver trovato una specie di ristorante e allora li raggiungemmo lì, dopo aver seguito le indicazioni del mio ragazzo. Appena entrammo nel piccolo locale prendemmo posto ad un tavolo grande e presi in braccio Lexi, mettendomela sulle gambe. Le feci fare il cavalluccio mentre gli altri ordinavano da mangiare e lei rideva divertita; le piaceva così tanto quel gioco. Eravamo a Los Angeles da due giorni e stava andando tutto bene, anche se la piccola non ci lasciava un momento di tregua. Stava diventando particolarmente iperattiva.

«Sta prendendo il carattere di Suzy.» affermò Louis, guardando Lexi che continuava a ridere da sola.

«Meglio di quello di Harry.» dissi facendogli un occhiolino.

Il riccio si girò verso di me, guardandomi male ed io alzai le sopracciglia, sfidandolo. Lexi allora si buttò tra le braccia di Harry, smettendo di ridere e cominciando anche lei a guardarlo male, imitandomi. Già, il periodo dell'imitazione era appena iniziato e faceva/diceva tutto quello che facevamo/dicevamo noi (ma soprattutto io).

«Guardale, hanno la stessa identica espressione.» disse Niall scoppiando a ridere.

«E' tutta sua madre.» commentò Harry, facendo roteare gli occhi e stringendo a se la piccola peste.

Lexi continuava a guardare male Harry, cercando di imitarmi.

«Basta guardare così papà, piccola pulce.» le dissi, accarezzandole una guancia. «Dagli un bacetto.»

Lexi allora sorrise e si allungò verso il viso del padre, prendendolo con entrambe le mani e dandogli un bacio sul naso, come spesso facevo io e come le avevo insegnato.

«Brava.» disse Harry, sorridendole.

Dio, avevano entrambi le fossette ed erano adorabili insieme. Lexi era sempre più la fotocopia di Harry. Il pensiero che quando avrebbe compiuto tre anni l'avrei dovuta portare all'asilo mi terrorizzava perché non l'avrei voluta mai lasciare.

«Cosa vuoi da bere, Suz?» mi richiamò Sally.

«Birra.» dissi e tutti mi guardarono male.

«Ehi, non sono mica io quella incinta qui!» esclamai, facendo ridere tutti.

Ci mettemmo un po' per far mangiare Lexi ma alla fine riuscì a distrarsi dalle sue nuove bamboline e divorò tutto. Avevamo deciso che saremmo andati ad un parco lì vicino che avevamo visto all'andata e così mi sedetti su una panchina insieme a Suzy e gli altri, mentre Harry e Zayn giocavano con la piccola, facendola salire e scendere dallo scivolo. Stavamo ridendo alla scena perché Louis come al solito aveva appena fatto una delle sue battute, prendendo in giro Harry che – preoccupato – controllava attentamente la bambina, senza lasciarla mai.

«Guardatelo, non si fida per niente di Zayn.» disse Liam e scoppiammo a ridere.

Zayn aveva preso in braccio la bambina, facendola volteggiare, sotto lo sguardo attento e minaccioso di Harry che li controllava da molto vicino. Una scena esilarante.

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