'Questo è per te, tornerò quando ti sarai preparata :)
Harry x'
C'era scritto questo nel bigliettino sopra allo scatolone che un dipendente dell'hotel mi aveva portato poco prima. Harry era uscito verso le sei, lasciandomi sola in stanza con la scusa di andare a prendere qualcosa da bere nel bar accanto alla reception al piano terra. Naturalmente non era vero e ciò spiegava la sua improvvisa uscita dalla camera. Quando aprii lo scatolone non potei credere ai miei occhi: dentro c'era un bellissimo vestito nero e lungo. Oltre al viaggio e alla cena Harry si era preoccupato di farmi trovare pronto anche un vestito per la serata e non sapevo come ringraziarlo.
Mi feci una doccia, per poi cominciare a truccarmi e quando finii indossai finalmente il vestito e notai che era più stretto sotto al seno, evidenziando appena il piccolo rigonfiamento della mia pancia, facendomi sorridere. Aveva calcolato anche questo.
Ci abbinai un paio di scarpe che fossero comode ma comunque eleganti e poi guardai allo specchio, soddisfatta anche di come avevo sistemato i capelli.
Verso le otto Harry bussò alla porta della camera, così mi alzai dal letto dove mi ero appena seduta e presi un lungo respiro, aprendola e notando il riccio già tutto pronto e profumato; mi chiesi dove si fosse preparato.
«Dove...dove ti sei cambiato?» gli chiesi confusa, accorgendomi poi di aver fatto una domanda scema.
«Non è importante.» mi fece un occhiolino, facendomi ridacchiare e vidi i suoi occhi squadrarmi, per poi tornare a guardare i miei.«Sei magnifica.» aggiunse avvicinandosi a me e lasciandomi un bacio sulla fronte.
Lui portava un paio di jeans neri e una camicia, anch'essa nera. Poteva sembrare un abbigliamento semplice ma risultava anche molto elegante.
«Grazie per il vestito Harry, veramente, tu-»
«Ssh, sei perfetta.» sussurrò sulle mie labbra, lasciandoci un dolce bacio a stampo, per poi prendere la mia mano, facendomi volteggiare su me stessa.
«Sai, questo vestito evidenzia ancora di più il tuo pancino.» disse sorridendo ampiamente e portando una mano dietro alla mia schiena, per avvicinarmi a se e l'altra sul mio stomaco rigonfio.
«L'ho notato anche io...» sussurrai sorridendogli dolcemente, per poi esser presa per mano da lui, lasciandomi guidare fuori dall'hotel e poi nella macchina nera che avevamo affittato. Dio, chissà quanti soldi aveva speso per quel viaggio tra vestito, biglietti aerei, macchina, cena e altre mille cose. Come avrei fatto a ringraziarlo?
Quando la macchina si fermò alzai lo sguardo che prima avevo abbassato sulle mie mani messe a coppa sulla pancia e notai che mi aveva appena portata in un grande ristorante, addobbato attualmente per il Natale.
Harry scese dal suo posto per venire ad aprire la portiera a me e sorrisi imbarazzata; non era solito fare tutte quelle cose romantiche ed ero sicura che si stesse imbarazzando più lui che me. Non era la prima che mi portava a cena fuori naturalmente, lo faceva ogni anno per il nostro anniversario - il 20 ottobre - per la precisione, ma non mi aveva mai preparato una serata così in grande.
Entrammo per mano nel ristorante e ci sedemmo al tavolo prenotato, accompagnati da un cameriere. Mi guardai intorno ed era veramente bellissimo quel posto. Non era molto luminoso, ogni tavolo aveva due candele poggiate sopra e le luci erano fioche, un po' come nel negozio della Hollister. Il colore che predominava era il rosso e anche le candele erano dipinte così, mentre sui menù c'erano dei Babbi Natali disegnati accanto ad ogni piatto che veniva presentato.
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