11.

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«Maledizione.» imprecai, continuando a rigirarmi nel letto per prendere sonno, ma quella sera sembrava impossibile.

Era appena scattata l'una di notte e la bambina non faceva altro che calciare, non facendomi addormentare. Ero stanca e mi ero già alzata circa sette volte per andare a fare pipì, stavo uscendo fuori di testa ed Harry non era ancora tornato a casa dalla serata che stava passando con Louis e Niall. Forse ero in ansia e di conseguenza lo era anche la bambina, visto che da quando aveva cominciato a calciare non aveva più smesso. Quando scattarono le due mi venne quasi da piangere, così mi alzai dal letto dove ormai non mi sarei addormentata e scesi al piano di sotto cercando di non cadere, andando verso la cucina per fare uno spuntino. Mi feci velocemente un panino e mi andai a sedere sul divano, accendendo la televisione e mangiandolo. Piano piano i miei occhi si chiusero e caddi in un profondo sonno.

Harry

Dio, erano le tre meno dieci ed era tardissimo. Suzy quella sera aveva insistito per farmi passare un po' di tempo da solo con i miei amici ma ero comunque in pensiero perché non avrei voluto lasciarla da sola. Le avevo detto di chiamare Sally cosicché sarebbe potuta andare a farle compagnia ma aveva detto che la sua migliore amica sarebbe dovuta uscire urgentemente con Calum.

Chiusi dietro di me la porta lentamente, cercando di non fare alcun rumore e quando entrai in salone notai il televisore acceso, così mi avvicinai al divano, dove c'era Suzy con gli occhi chiusi, la testa poggiata ad un cuscino e una mano sulla propria pancia sporgente. La scena mi fece sorridere teneramente, però mi sentivo ancora terribilmente in colpa per averla lasciata sola e non capii perché stesse dormendo sul divano. Mi avvicinai a lei dopo un po' e la presi in braccio delicatamente per non svegliarla e spensi il televisore, salendo al piano di sopra lentamente. Aprii la porta della camera che era accostata e mi avvicinai al letto, poggiando piano Suzy sul materasso. Appena feci ciò lei si girò dalla parte opposta di dov'ero io e borbottò qualcosa, ma non si svegliò fortunatamente.

Io nel frattempo mi spogliai, per poi infilarmi sotto le coperte e lasciare un bacio sulla fronte della ragazza accanto a me, che dormiva serenamente. Sorrisi dolcemente e, con il viso vicino al suo, chiusi gli occhi, addormentandomi dopo qualche minuto.

Suzy

Aprii lentamente gli occhi, trovandomi davanti il viso rilassato di Harry che dormiva. Sorrisi istintivamente e mi morsi il labbro, portando una mano ad accarezzargli una guancia, senza svegliarlo. Mi guardai un attimo attorno dopo essermi messa seduta e notai di essere in camera, mentre la sera prima mi ero addormentata sul divano. Sicuramente Harry mi aveva portata al letto senza che mi svegliassi. Mi stiracchiai, portando le braccia verso l'alto e sbadigliai, portando poi entrambe le mani sul pancione, accarezzandolo e sbadigliando ancora. Mi sentivo abbastanza bene quella mattina, escludendo un po' di mal di testa che speravo passasse. Dio, mancava circa un mese e una settimana alla data prevista per il parto e già sentivo l'ansia salire. Il medico mi aveva spiegato ogni minimo passaggio che sarebbe avvenuto e che dovevo stare completamente tranquilla, perché sarebbe andato tutto bene. Ero comunque agitata e ciò non aiutava molto la bambina, che cominciava a calciare appena sentiva qualcosa che non andava in me probabilmente. Il ginecologo aveva assolutamente sconsigliato un parto cesareo e quindi avrei partorito naturalmente, senza il bisogno di anestesie o cose di quel genere. Ero abbastanza tranquilla su questo punto, ma nervosa per i dolori che avrei dovuto affrontare e qualcosina già la sentivo purtroppo. Ogni tanto avevo qualche crampo, ma non durava più di trenta secondi. Sì, li avevo contati perché a quanto pareva se i crampi cominciassero a durare minuti e minuti sarei dovuta correre in ospedale, ma non avevo sentito ancora nulla di troppo forte. Un'altra mia paura forse era che non sapevo come si facesse la mamma e sarebbe stato tutto nuovo per me. Sì, avevo frequentato qualche corso che prevedeva cambi di pannolini, come scaldare il latte dopo il periodo dell'allattamento, i respiri profondi da prendere durante il travaglio e i dolori, la rottura delle acque e tutte queste cose qui, ma ero ancora molto insicura e avevo paura di non essere all'altezza per avere una figlia. Forse ero solamente la gravidanza che mi rendeva così ansiosa, ma quei pensieri a volte mi facevano girare la testa. Su Harry non avevo alcun dubbio: sarebbe stato un padre fantastico e tutto ciò di cui una bambina avesse bisogno.

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