13.

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Ho messo il capitolo subito perché sono contenta per Perfect che è wow, aiuto.

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Harry

Stavo ridendo con Louis, quando sentii Zayn urlare qualcosa da dentro casa. Pensando che stesse chiamando Sally non gli diedi molta importanza, ma quando sentii il mio nome esser pronunciato dalla mia ragazza sgranai gli occhi, correndo per andare a cercarla. Li trovai nella cucina, Zayn la stava sorreggendo tenendola per la vita, mentre lei si lamentava, quasi urlando. Portai lo sguardo sulle sue gambe, scoperte dal vestitino morbido, poi per terra e c'era dell'acqua. Rimasi per un attimo immobile, in panico.

«Cazzo, Harry, porta il tuo culo qui.» urlò tra i gemiti di dolore Suzy e mi svegliai dal mio stato di trans, correndo verso di lei, prendendola in braccio e dicendo a Zayn di andare a mettere in moto la macchina.

«Ssh amore, è tutto okay.» continuai a sussurrare alla mia ragazza piegata su se stessa tra le mia braccia.

Dio, stava soffrendo ed io non sapevo cosa fare.

I nostri amici presero tutti le macchine velocemente, raggiungendoci all'ospedale quando arrivammo. Continuai a tenere Suzy ansimante in braccio, finché un'infermiera mi disse di stare tranquillo e che si sarebbero presi cura di lei, facendola stendere su un lettino e allontanandola da me.

Suzy

Il dolore era così forte che delle lacrime uscivano da sole dai miei occhi e non riuscivo a non lamentarmi. Ero in ansia per tutto in quel momento: per Harry che avevano allontanato da me, per la bambina che sarebbe nata troppo presto, per la sua salute e volevo solamente sapere che lei sarebbe nata tranquillamente. L'unica cosa della quale non m'importava nulla era di me stessa.

I medici mi fecero entrare in una stanza, dicendomi di stare tranquilla e quando il mio ginecologo fece capolino nella stanza, ormai, non riuscivo quasi più a sentire niente, solo i dolori.

«Devi stare tranquilla, Suzy, okay? La tua bambina deve nascere adesso, devi lasciarglielo fare e se rimani così rigida non ce la farà.» continuava a ripetermi, ma il dolore era insopportabile.

«Harry, v-voglio Harry...» dissi prima di cacciare un urlo per un crampo più forte.

Il medico chiamò un'infermiera e mi fece portare il mio ragazzo, che arrivò solo dopo che il ginecologo avesse controllato la situazione.

«La bambina ancora non è pronta per uscire, Suzy, ascoltami bene, devi resistere un altro po'. Non è posizionata bene in questo momento e se non ti rilassi le renderai il compito difficile e allora sarà un problema.» mi disse severamente e annuii più volte, vedendo Harry entrare correndo nella stanza, affiancandomi.

Scoppiai letteralmente in lacrime e lui subito afferrò la mia mano, tenendola stretta e avvicinandosi al mio viso per lasciare dei baci sulla mia guancia.

«H-Harry...» cercai di prendere lunghi respiri, come avevo imparato al corso al quale avevo partecipato qualche settimana prima, ma il dolore aumentava.

«Amore, sono qui, rilassati.» sussurrò, lasciandomi un bacio sul collo e annuii.


Passò una lunghissima ora prima che potessi rivedere il medico tornare nella stanza e venni trascinata in un'altra ancora, con Harry sempre al mio fianco che teneva forte la mia mano. Non riuscivo a connettere il cervello, ma cominciai a rimettere i pensieri apposto solo quando il medico mi disse di spingere e che sarebbe nata presto la bambina. Harry mi sussurrava di stare tranquilla, di prendere profondi respiri e di non piangere, ma stavo provando così tanto dolore che tutto finì con un pianto da parte della bambina. Sì, quello era il primo pianto della mia bambina. Non m'importava di come stessi io, l'importante era che stesse bene lei. Avevo le gambe che tremavano, Harry che mi sorrideva con le lacrime agli occhi, ma quando vidi un'infermiera portare via la mia bambina non riuscii più a connettere il cervello.

«No, no, no, dove la portate?» piansi, cominciando ad entrare nel panico.

«Tranquilla Suzy, le stanno facendo dei controlli, è nata prematuramente.» mi disse il medico ma scossi la testa velocemente.

«No, la voglio tenere tra le mie braccia. Portatemi la mia bambina, vi prego.» mi morsi forte il labbro, mentre singhiozzavo.

«Ssh, amore, sta bene.» mi sussurrò Harry, ma comunque non mi sentivo tranquilla.

Improvvisamente vidi semplicemente tutto nero.


Quando mi risvegliai ero circondata da pareti bianche e sembrava una stanza quella. Accanto a me c'era Harry in piedi con la bambina in braccio e subito delle lacrime scesero lungo le mia guance vedendo quella scena. C'erano dei palloncini rosa vicino al mio letto e pensai che li avessero portati i miei amici, che non vedevo l'ora di incontrare nuovamente. Come mi sentivo? Benissimo.

«Guarda piccola, la mamma si è svegliata.» disse Harry, continuando a cullarla tra le sue braccia e singhiozzai, commuovendomi quando la lasciò a me.

Aveva le manine chiuse in due pugni ed era vestita con una tutina rosa chiaro. Era così bella. Aveva le labbra di Harry, forse il mio naso e il colore degli occhi non potevo vederlo perché li teneva chiusi.

«O-oddio Harry... è bellissima.» dissi piangendo e appena mi scappò un singhiozzo la mia bambina cominciò a piangere anche lei.

La cominciai a cullare delicatamente, mentre sorridevo ed Harry mi accarezzava i capelli. Ero sicuramente in uno stato orribile in quel momento ma poco importava.

«Ssh piccola, sono qui.» sussurrai, lasciandole un bacio sulla testolina, delicatamente.

Sentii qualcuno che bussò alla porta e un'infermiera entrò, sorridendoci.

«Ben svegliata, posso sapere il nome della bambina?» ci chiese.

«Lexi Styles.» dicemmo contemporaneamente io ed Harry e ridacchiammo.

La bambina, purtroppo, ricominciò a piangere e aggrottai le sopracciglia, preoccupata.

«Dovresti allattarla adesso.» disse l'infermiera sorridendomi e si avvicinò a me, lasciando i fogli che aveva in mano sul tavolino lì vicino.

Mi mostrò come dovevo fare e quando sentii la bambina cominciare a bere il latte mi commossi nuovamente, non riuscendo a trattenere le lacrime. La mia bambina era lì con me, tra le mia braccia e non potevo credere che ci si sentisse così. Avevo portato quella piccola nella mia pancia per nove mesi ed era finalmente venuta alla luce.

«Harry, ha i tuoi occhi...» dissi mordendomi il labbro, appena la bambina aprì leggermente gli occhi, tenendoli socchiusi.

Li aveva di un bellissimo verde, proprio come quelli del padre.

«Ma ha il tuo nasino.» disse ridacchiando e pizzicandomi il naso, per poi lasciarmi un bacio sulle labbra screpolate.

Lexi Styles era nata, il sei luglio, ed era una bellissima bambina dagli occhi verdi.


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