treize

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treize; let it go

Non ho parole, vi lascio a tutto ciò che questo capitolo possa offrirvi. Ho pianto, quindi non sose dirvi di procurarvi fazzoletti o meno; questo capitolo lo dedico ad Aileen.

Buona lettura,
Angelica.

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Aileen lo guarda, continua a fissarlo con quel groppo in gola e la paura di muoversi. Tutto ciò che era successo il giorno prima l'ha traumatizzata, senza un rimedio.

Harry è immobile. Con una stupida voce in testa-il suo pensiero. Per la prima volta, lui pensa invece di reagire istintivamente. No, scusate, mi sono resa conto di aver sbagliato, scusate. Si accascia a terra e urla. Niente di più, urla. Caccia via i suoi pensieri, la sua paura, la sua preoccupazione, la sua psicopatia. E sapete cosa fa? Prende quella ragazza magra tra le mani e non gli importa nemmeno di farle male, non gli importa nulla.

"Quella era l'ultima, te lo prometto." urla con quel tono di voce disperato, tra i capelli di Aileen. Lei piange, non vuole stare lì. Dopo quello che Harry le ha fatto, non vuole più provare quei sentimenti per lui: non se li merita.

Ripensa a quel dolore atroce e si concentra su quello, si sente male solo a pensare che ha smesso di sanguinare, di sentire il vetro modellarle la pelle e tagliarla, scavarla nel profondo e depositare piccoli pezzetti che
la danneggiano.

Sì, ormai lei è più malata di lui.

Aileen continua a piangere, cerca di raccogliere la sua misera forza di volontà ed andarsene o di svegliarsi e continuare a vivere quella vita perfetta-tutto era troppo reale, però. Tutto le ricorda che non deve smettere di amarlo.

E quando lui la stringe, le rompe le costole piuttosto, ma vuole sentirla. Vuole sentire le ossa contro il suo petto, la maglia tra le mani che cercano il
contatto, la pelle fredda del suo collo collidere con il suo, i capelli solleticargli la guancia.

"Mi fai male." un rumore strozzato esce dalla bocca secca della ragazza tra le sue mani e istintivamente la lascia.

"Io non ti faccio male. Io ti distruggo." Quel sospiro rassegnato echeggia nel salotto mentre le orecchie della ragazza si concentrano sul suono di quell'eco profondo.

"Lo so."

"Però ti amo."  è una delle poche volte in cui Aileen sente quelle parole entrarle in testa, reali quanto le sue bugie.

"Che cosa vuoi da me? Che cosa vuoi togliermi ancora?" urla Aileen, con le mani che tremano e il tono della voce spaventato, come se il proprio corpo le dicesse di non dire quelle cose.

Harry la osserva. Si avvicina a lei, ma quest'ultima continua ad indietreggiare, non riesce a stare ferma e tranquilla. Harry non vuole farle del male, oggi. Domani, però?

"No, Leen, stai ferma. Non scappare. Non scappare. Non scappare."

Aileen sembra incredula. Non ha sentito davvero quelle due parole, Non scappare.

E chi vuole scappare? Ormai non può più, la sua anima è chiusa a chiave in quella gabbia, chi le permette più di uscire?

Allora lei sta ferma, lui automaticamente le sfiora la coscia quando la raggiunge.

E con quelle lacrime agli occhi che la uccidono, lui supplica "Non te ne andare se sei l'unica che mi può riparare.".

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