huit

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huit; im a prisoner to my addiction

Prima di cominciare a leggere, vorrei che leggeste questo piccolo "spazio autrice" che mi sento di scrivere. Per favore, leggete.

Credo di non avervi mai ringraziato abbastanza, questa storia è arrivata a mille visualizzazioni e anche se voi potreste pensare che siano poche, credetemi che per me anche cento ne sono tante. Siamo arrivati al capitolo otto, il capitolo più importante dal mio punto di vista, uno dei miei capitoli preferiti di questa storia. Volevo raccontarvi brevemente come questo sorta di libro è nato, non sarò specifica. Questa storia, è basata su storie vere. Storie che mi sono state raccontate, cose che ho visto anche con i miei occhi per strada per esempio, è tutto un insieme di esperienze e ricordi. In realtà, questa è una storia che ho cominciato a scrivere da tempo, ma dato che non mi piaceva avevo deciso di revisionarla e postarla di nuovo in un altro momento. All'inizio pensavo di dover mollare, scrivere questa storia mi provoca molte emozioni forti, mi sono ritrovata a piangere scrivendo il capitolo sei perchè anche se non sembra sono una persona davvero molto sensibile e mi sentivo come in colpa per far subire tutto questo ad Aileen, una povera ragazza che rappresenta il bene, il puro, la parte buona di una persona che pur di veder felice il suo amato, subisce la rabbia di Harry. Non ho mai pensato che il mio modo di scrivere fosse eccellente, non ho mai pensato che le mie emozioni fossero descritte bene abbastanza da poter trasmetterle a voi, e invece ho ricevuto commenti positivi, che vi giuro mi fanno emozionare. Mi fa felice il fatto che apprezziate tutto questo. Grazie e buona lettura, vi voglio bene.



(ps: Asia, preparati psicologicamente.)


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Aileen sussulta, abbassa lo sguardo alle parole crude di Harry. "Sei così bella." Continua Harry, facendole provare una sensazione che le ricorda i primi tempi in cui si frequentavano. Sorride, alla vista dello sguardo di Harry completamente dedicato a lei. Le piacciono le sue attenzioni, le piace sentire la consapevolezza del suo sguardo su di lei, le piace sentirsi dire che è bella, perchè lui non lo fa spesso - credetemi.

Harry, con il suo tocco esperto, porta le sue mani sulle cosce magre di Aileen, sorridente. Le accarezza quella parte, tranquillizzandola, dato che aveva notato il suo tremolio. "Non tremare, amore. Ti prego." Le dice, facendola sorprendere, accigliare. Lei, che stava tremando, non se n'era accorta. E' così abituata, che tremare è un'azione abituale per il suo fragile corpo, non percepiva più niente. Harry posa la sua mano destra sulla sua schiena, mentre con l'altra raggiunge i suoi polpacci e la fa stendere sulle sue gambe, avvicinando la testa della ragazza sul suo petto. Le accarezza i capelli, zitto, pauroso dal poter rovinare quel silenzio che sembrava così vuoto, eppure loro comunicavano attraverso quel silenzio. Loro sono il vuoto di quel silenzio. Il vuoto, il nulla, lo considerano niente, eppure è qualcosa.

Aileen non sta pensando, si gode solo quel momento in cui la sua mente è libera. Mentre le mani grandi di Harry le accarezzano i capelli, lei percepisce dei brividi, percepisce la pella d'oca che si forma sulla sua pelle, accoccolandosi sul petto del suo amato. Harry si ferma, di scatto, prendendola a mo' di sposa, cominciando a camminare. Aileen si spaventa, pensa, ma non reagisce. Continuava a sentire i passi di Harry distruggere la sua tranquillità mentre arrivavano alle sue orecchie. Tiene i suoi occhi chiusi, pronta a sentire colpi, accenderle l'anima e farla sentire viva quando sente una porta aprirsi. Harry la lascia con i piedi nudi, su quel tappeto malridotto, alzata. Si avvicina a lei, ponendo fine a quel piccolo spazio che li separava, con lo sguardo basso sulla maglia oversize. Le sue mani si posano sui fianchi della ragazza, alza lo sguardo, e la bacia.

L'intero zoo si trasferisce nello stomaco della fragile ragazza, che resta immobile. Lui non sta usando la lingua, non sta rendendo questo bacio violento, semplicemente scontra le sue labbra con le sue. Non le sentiva da così tanto, che un minimo contatto gli bastava. Quel piccolo contatto che lo faceva sentire in paradiso, proprio quello che lo faceva ritornare con la mente indietro, a quando Aileen era troppo inesperta e timida per poter baciarsi in modo passionale con lui e Harry aspettava il momento, baciandola a stampo quando sentiva il bisogno di quelle labbra sulle sue.



Sorride, di nuovo, abbassando le mani e prendendo tra le dita l'orlo di quella maglia. La alza completamente, facendo sollevare le braccia ad Aileen per potergliela togliere. La butta sul pavimento, incurante. Toglie anche la sua maglia, in modo lento. E poi i suoi pantaloni, buttando tutto sul pavimento. Rimangono entrambi con il proprio intimo, a fissarsi intensamente.

Harry, allora, cammina fino al loro letto sfatto. Aileen è ancora immobile, insicura sulle azioni di Harry. Lui apre le coperte, si gira verso Aileen e le porge la mano. Lei, si dirige verso di lui, che la prende in braccio, stendendosi sul letto. Così si ritrovano soli, sul letto, uno affianco all'altro riscaldati dalle coperte. Harry l'abbraccia, stringendola così forte perchè sa che il giorno dopo si sarebbe di nuovo fatto, che l'avrebbe picchiata di nuovo, che avrebbe avuto ancora quel corpo flebile sotto il suo controllo ossessivo. "Ti amo." Parla finalmente Aileen, nascosta con il viso nel petto muscoloso del ragazzo. "Anche io." Le sussurra baciandole la fronte, Harry. Lui traccia con le sue dita le caratteristiche del corpo del suo tesoro, custodito come se fosse oro ma non trattato nello stesso modo. Le ultime parole di quella notte, escono proprio dalle labbra di Harry, "Adesso niente ci separa, nemmeno uno stupido pezzo di stoffa." e poi, il silenzio si impadronisce di quello spazio.

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