Capitolo 3

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Ero demoralizzata , ma non avrei mai potuto immaginare quale brutto scherzo mi stava tramandando la sorte.

Stavo uscendo da scuola e mi resi conto che Mr.perfection non aveva risposto , quando la sua compagna lo aveva stuzzicato sul fatto che sembravo presa da lui.

Nella migliore delle ipotesi non aveva capito quello che era stato detto, forse perché non sapeva parlare in italiano , questa versione mi faceva molto comodo ma non potevo escludere il fatto che magari non mi aveva nemmeno presa in considerazione .

Il solo pensiero che mi avesse del tutto ignorata, mi feriva ...

Perché stavo pensando a questo ? che m'importava ... tornai con la testa sulla terra ferma , precisamente nei corridoi della scuola, tra la folla che spingeva per uscire .

" Allora Silvie ci vediamo domani , ma ci aggiorniamo oggi pomeriggio ... e poi dobbiamo andare insieme da qualche parte che ti dirò nei messaggi , tieniti libera per le 15.oo" cinguettò M.

" Si, Silvie non puoi mancare" aggiunse Clear .

" Bien ! allora ci becchiamo alle 15 in punto davanti a casa mia! Ciao!"

Loro che abitavano vicino , potevano andare a casa insieme parlando e il vantaggio per eccellenza era che andavano in macchina!!!! Io invece che abitavo dall'altra parte della città dovevo andare in bici.

Dopo la nostra breve conversazione, le persi di vista e mi avviai anch'io verso l'uscita .

Guardando fuori rimasi pietrificata. Nevicava ancora! Questo poteva essere visto da due punti di vista:

Bello, dato che se continuava a nevicare così , le scuole avrebbero chiuso;

Brutto, se la neve non si  fosse attacata , ahimè! Allora serviva  solo per uccidere le persone come me , che non avevano  la possibilità di farsi accompagnare.

Uffa! Casa mia era anche molto lontana, in una bufera simile scommetto che non sarei arrivata a casa prima delle 14 e poi se dovessi incontrare qualcuno...

No! non potevo permettermi di fare figuracce ma non avevo neanche altre possibilità di allontanarmi da scuola, sospirai e mi avviai, la mia bicicletta era lì dove l'avevo lasciata tutta congelata.

Barbara si avvicinò a me e non potei trattenermi dal dire :

" Hey Barbara! Allora non sono l'unica che, con questa tempesta deve andare a casa in bici"

" Già ! Silviee ho una proposta da farti"

" Dimmi tutto. "

" Ti va di andare a casa con me , come due buone amiche e compagne di classe dato che facciamo la stessa strada ?"

" Non c'e bisogno di girarci attorno, bastava che mi chiedessi ' possiamo andare a casa insieme?' Tu sei sempre il Top" le dissi sorridendo .

Oltre alle mie migliori amiche anche Barbara ed io andavamo molto d'accordo.

Mentre attraversavamo la piazza del duomo lei si fermò. Io che stavo guidando quasi alla cieca , riuscii a fermarmi giusto in tempo per non ammazzarla " Che succede B? perché ti sei fermata ? meglio muoverci e andare in fretta" urlai per farmi sentire.

Avevo freddo e fame , non vedevo l'ora di essere a casa , al caldo sotto le mie adorate coperte .

" Silvi che fretta c'è? Guardati attorno, l'atmosfera è stupenda, il duomo è ricoperto dalla neve e la piazza è piena non solo di persone ma anche di calore, si sta bene, si respira gioia . C'è gente che si prende a palle di neve chi , invece, è in un bar che si gusta la cioccolata calda , non ti senti felice? Io mi sento così bene!! Sento che quest' atmosfera trasmette positività, mi sento a casa...".

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