Capitolo 19

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Il risveglio non fu uno dei migliori, al sorgere del sole venimmo svegliate da Clear che voleva vedere il paesaggio di prima mattina, e insisteva nel portarci con lei, così fui obbligata a lasciare la mia morbida tana per lasciarmi travolgere da quella gelida meraviglia, il paesaggio innevato.

Fu proprio come Clear lo aveva descritto, magico nel vero senso della parola, il sole non solo portava piano pianino la luce sul bianco monte, ma faceva apparire la neve di cristallo.

Sembrava di essere in un campo pieno di diamanti che al tocco si scioglievano con il calore umano. Ci divertimmo a fare gli angeli e a tirarci la neve come ai vecchi tempi, più ci immergevamo in quell'atmosfera e più mi sentivo felice. Ero libera dai tormenti e pensieri come se anche la mia coscienza si fosse congelata, come se non fosse più in grado di rielaborare i miei tormenti. Ero felice e in compagnia e questo i bastava al momento. Non avrei voluto un risveglio migliore.

Dopo battaglie di neve e angeli scesi sui monti, tornammo al rifugio. Per iniziare in bellezza ci eravamo preparate una colazione con i fiocchi! Pancake con nutella panna e sciroppo di mele che copriva lentamente tutto ciò. Erano molto più buoni di quello che sembravano.

Mentre stavo tornando di sopra per cambiarmi il maglione, sul quale per sbaglio si era versato lo sciroppo, mi scontrai bruscamente con qualcuno, dato che più che guardare davanti stavo tristemente osservando la macchia.

Persi l'equilibrio e la persona con cui sbattei pure, ci ritrovammo per terra sul tappeto, fu allora che sollevai il volto per osservare meglio chi avessi investito come una furia. Mi ritrovai dinanzi a due occhi azzurro limpido, si muovevano come se fossero inquieti, solo allora realizzai che ero seduta sopra, con tutto il mio peso!

"Oddio scusami tanto, non ti devo aver visto, scusami tanto" fu ciò che dissi per togliermi la colpa da dosso.

Mi rialzai il più velocemente possibile, e lei fece lo stesso. La osservai meglio, era bellissima! Capelli neri che al crescere prendevano delle sfumature verde scuro, occhi azzurri e grandi ed infine due labbra rosee e carnose che contrastavano la sua carnagione pallida. Sembrava fatta di porcellana, qualcosa di fragile e delicato, ma i suoi occhi trasmettevano felicità e voglia di vivere. Fu strano, potei capire tantissime cose solo guadandola.

Lei sorrise e mi rispose "Non ti preoccupare, anzi sono io che chiedo scusa per averti ribaltato."

"Figurati!" l'avevo detto con il tono più gentile possibile, in modo da apparire accettabile agli occhi di quella ragazza tanto perfetta. Non volevo essere antipatica al mondo intero.

" Oh che sbadata! Mi presento sono Adelaide, faccio parte dell'altro gruppo che vivrà qui, quindi mi piacerebbe molto conoscerti. Sarà proprio un bel Natale, ne sono sicura! Sembri una ragazza molto simpatica" rispose lei, tutto ad un fiato.

Sembrava una ragazza a posto.

Non come quelle che vedi al giorno d'oggi, era bellissima anche senza trucco, il suo volto era senza imperfezioni, e gli'occhi erano espressivi e curiosi.

Fui felice di conoscerla, parlammo un po', la trovai estremamente dolce e amichevole. Ero sicura che oltre ai ricordi da quella vacanza mi sarei portata dietro anche un'amicizia.

Una volta salutata la mia nuova amica ripresi il mio cammino verso la mia stanza.

Il pomeriggio intero l'avevamo passato a sciare, tra risate e cadute! C'era da dirlo, M adorava sciare, però a dire la verità non era molto capace!

Al ritorno trovammo la tavola decorata e apparecchiata, solo in quel momento realizzai che c'era solo una tavola per i pasti, quindi avremmo dovuto condividerla con l'altro gruppo. A noi sarebbe toccato lavare i piatti in quanto i nostri partners si erano occupati di cucinare anche per noi.

Vidi subito Adelaide che mi venne incontro e mi abbracciò.

"Ciao Silvie, sai visto che avevamo un'unica tavola abbiamo deciso di apparecchiare anche per voi, abbiamo preparato l'arrosto, se volete potete cenare con noi." Mi disse piena di entusiasmo. Non avevo intenzione di rifiutare, anche perché stavo letteralmente morendo di fame.

"Volentieri, solo se non è un disturbo per tutti voi ..." dissi sperando di essere stata gentile.

"No no, nessun problema " mi disse un altro ragazzo la presente.

Così noi tre ci unimmo a loro, ma appena seduta notai casualmente un oggetto che mi era famigliare, un anello. Era particolare, un teschio che aveva in bocca un cuore. Ero più che sicura di averlo già visto!

Alzai lo sguardo per vedere di chi fosse, e solo allora notai due fosse verde smeraldo scrutarmi silenziosamente, come se volessero arrivarmi dentro fino all'anima.

Era li seduto, davanti ai miei occhi ed io non potevo fare altro che imitarlo. Non sapevo cosa fare o cosa dire, così feci ciò che aveva fatto lui, lo ignorai e riabbassai i miei occhi sul mio pasto. Adesso che lo riguardavo non mi sembrava più così invitante, come se tutta la fame che fino a pochi secondi mi lacerava l'anima fosse svanita. Puff! non c'era più tracce dell' appetito. L'unica cosa che volevo, era sparire anche io.

Possibile che io avessi prenotato una casa con tutti i miei risparmi per poter avere un po' di svago e distrazione, e lui fossi lì per rovinare tutto?

Mi sentivo quasi gli occhi lucidi. Ero stanca di dover recitare che lui non mi facesse nessun effetto. Ero stanca di tutto.

Alzai lo sguardo quando Adelaide iniziò a presentarci i suoi amici. Arrivò anche il turno di Harry, ma quello che vidi non fu affatto piacevole, Adelaide mentre lo introduceva a noi, lo stava guardando con occhi dolci, molto dolci, ma la cosa che mi colpì di più fu il fatto che lui le rivolse lo stesso sguardo. Uno sguardo pieno d'amore. Quella fu la goccia che fece traboccare il vaso, così non alzai più lo sguardo e finii silenziosamente il mio pasto. Dopo cena, tutti quanti ci eravamo seduti intorno al camino, per mia sfortuna notai che Adelaide era immersa nelle calde e accoglienti braccia di Harry, mentre entrambi si cercavano con gli occhi.

Fu così che decisi tornare a letto, nel mio mondo dove nessuno e niente mi potesse più ferire. Ero addolorata e sfinita, era stata una lunga giornata. Così salutai tutti e cominciai a salire le scale, sentii una voce pareva tanto la sua.... la voce di Harry.

"Anche io e il mio dolce tesoro andiamo a letto, quindi divertitevi e buonanotte."

Mi allontanai il più velocemente possibile. Entrai nelle coperte e piansi, consapevole che proprio vicino a me, qualcun altro si impossessava di ciò che inutilmente desideravo.

 









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