Capitolo 18

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Con quella ragazza il mio tempo era volato, mi aveva aiutato a stare meglio. Ora seriamente non avevo voglia di deprimermi, sinceramente il Natale non lo volevo passare qui, in questa città, dove la mia vita era così incasinata. Sarei andata in montagna, sì il clima mi avrebbe aiutato. Magari avrei invitato Clear e Marty a venire con me, così ci saremmo divertite come delle matte! Non persi nemmeno un minuto e chiamai M.

" Ciao M, scusa se ti disturbo, ma volevo sapere se ti andrebbe di partire con me e C in montagna? Sai da domani non dobbiamo più andare a scuola, sono iniziate le vacanze! Quindi potremmo allontanarci da quest'aria di città! Allora?" chiesi piena d'entusiasmo.

"Guarda hai fatto un ottima proposta, nemmeno a me andava di passare le vacanze a casa con i miei! Magari conosceremo qualcuno d' interessante? Eh? Niente male davvero." Potevo sentire per fino dal telefono la sua voglia di fare cazzate!

"Comunque non ti preoccupare tu fai solo la prenotazione, a C ci penso io, sicuramente sarà felicissima di partire!"

" Okay! Allora sta sera partiamo?!" domandai impaziente.

"Va bene, dai mi hai convinto!! Ora riattacco e chiamo C! Ciaoo " cinguettò.

Dopo una lunga conversazione con lo staff della casa in cui saremmo andate a passare la settimana, era tutto pronto! Per fortuna le prenotazioni last minute venivano accettate. Bene bene, ora veniva il bello! Fare la mia valigia! Non sapevo mai cosa mettere dentro.

Mi recai mogia mogia in camera mia, dove il mio armadio m'aspettava in silenzio, tra tutte le felpe e i maglioni che avevo non sapevo cosa scegliere, alla fine dopo aver passato 2 ore a pensare senza riuscire a decidere, presi i primi vestiti che mi capitarono nelle mani, poi riempii il mio trolley delle solite cose : eye-liner, mascara e tutte le cose di cui non potevo fare a meno.

Prima di partire dovevo andare comprare i regali per le mie Best! Non potevo andare a festeggiare con loro e andarci a mani vuote.

Il centro era affollatissimo, tutti erano indaffaratissimi per le ultime compere, mentre io non sapevo da dove iniziare! Uffa che palle! Bene, cosa piaceva a M dopo i ragazzi? Certo i gioielli, ma in tasca non avevo più di cinquanta euro quindi prima di comprare mi sarebbe toccato girare per un sacco di vetrine per trovare la migliore collanina al prezzo giusto, invece per C avevo optato per un cardigan della zara. Lei era pazza per i cardigan, ne aveva l'armadio pieno.

Ero felice che mi fossi vestita molto, perché il freddo era glaciale. Sembravo una pazza palla gigante, che correva di qua e di là tra la folla. Eh sì, sembravo una palla con la giacca grossa, sciarpa di lana, guanti, cappellino anch'esso di lana e infine la borsa! Ero un totale disastro, e se avessi incontrato qualcuno che conoscevo? Di certo mi sarei coperta anche la faccia facendo la figura di un'idiota ma mai mi sarei fatta vedere così !

Benissimo! Erano già le 17 e mancava ancora il regalo per M mentre per C ero a posto. Dato che i negozi erano carissimi optai per le bancarelle.

Dopo altre ore e ore di shopping, col naso arrossato e le gambe che facevano fatica a sollevare il mio peso da sole, arrivai a casa, davanti ad un buonissimo e caldissimo pasto a base di frutti di mare. Niente di più buono!

Ero soddisfatta della giornata, ma un brutto presentimento mi pesava, era come un groppo in gola, troppo difficile da mandare giù. Cercai di dimenticarmene lasciandomi cullare dalle soffici e beate braccia di Morfeo. Ero immersa nel mio mondo colorato di tante sfumature di verde, c'erano alberi, distese di erba e mari color smeraldo, mi sentivo sprofondare sempre più nel profondo fino ad esserne immersa e affogata.

Il mattino fu come un nuovo risveglio, come se mi sentissi più potente e felice. Avrei sempre voluto svegliarmi così ottimista, era come se la positività scorresse dentro le mie vene, fino a zampillare fuori dagli occhi. La prima cosa che notai davanti allo specchio fu il mio sorriso. Non il cespuglio che avevo in testa, non la camicia tutta stropicciata, non la pelle d'oca procurata da quei spifferi di vento mattutino, ma il mio sorriso, quello che luccicava come un candelabro dentro i miei occhi azzurri.

Dopo due ore ero seduta comoda nell'aereo dalla parte del finestrino, vicino avevo lo spirito di Clear che sputava allegria anche nei movimenti più folli e Marty che sembrava uno zombi appena risvegliato dall'aldilà! Lei odiava i viaggi, non riusciva a viaggiare per più di alcune ore, e in questo momento solo il pensiero di altre ore chiusa dentro a quell'affare le faceva venire il voltastomaco.

Finalmente tra chiacchiere e sbuffi eravamo arrivate a destinazione! Sembrava di essere in paradiso, era tutto coperto da un manto di neve soffice a candida. Respiravo la pura e gelida aria delle alpi, nonostante il mio naso non dasse più segni di vita, tanto era diventato sensibile al contatto con quelle temperature.

Sembrava di essere dentro la pubblicità dell'acqua Levissima!

Ringraziai tutti i cieli appena entrammo nella casa da noi prenotata, ovviamente non era tutta nostra ma l'avremmo condivisa con un altro gruppo di amici anche loro qui in vacanza. Questo era il prezzo da pagare per aver prenotato agli ultimi minuti, ma non ne fui affatto turbata.

La casa era calda, accogliente e lussuosa. Ondate di calore mi avvolsero come stoffa, mentre mi sfilai i vestiti oramai gelidi. M'intrufolai nel morbido e sprofondate letto a una piazza e mezzo, fui imitata a ruota sia Clear che da Marty. Dormivamo in un'unica camera così da poter passare più tempo possibile in compagna una dell'altra. Clear fu la prima a sbriciolare quel silenzio che ci circondò con il buoi pesto:

"Sono l'unica che ha un brutto presentimento?"

Feci per approvare, ma la mia voce fu coperta da quella rassicurante di Marty.

"Clear non ti preoccupare, questo è l'esito del divorare troppi film drammatici! Sono più che sicura che andrà tutto bene e soprattutto sarà un Natale fantastico tra amiche e nuove conoscenze" al finire della frase, il suo discorso aveva preso un tono molto delicato, quasi stesse sognando ad occhi aperti.

Perciò non diedi voci ai pensieri che mi stavano torturando dal giorno scorso, fino a lasciarmi divorare una volta ancora da quel verde che, oramai era diventata mia dimora notturna, dove venivo spogliata delle mie paure per poter affogare nel immenso inesistente.



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