Capitolo 17

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Ciaoo! Grazie per avermi aspettato :) eccomi qui con il capitolo: Sono più carica di prima, spero voi siate pronti ;) Mi è mancato stare ore e ore su Wattpad .



Tornai a casa, tra le quattro mura che mi proteggevano dal mondo. Erano come una barriera impermeabile al rifiuto che il mondo intero mi dedicava.

Ero una ragazza orribile, riuscivo a litigare con tutti, non ero perfetta ma nemmeno amabile. Ecco la ragione per cui non avevo provato nemmeno una volta l'amore .

Sentirmelo dire così fu devastante.

Dan anche avendomi fatto torto era riuscito ad avere la meglio su di me, come ogni volta ero io la ragazza imbecille, quella che non era alla sua altezza! Possibile che io debba sbagliare ogni santa volta? Bè ci avrei rinunciato. Non gli avrei più permesso di avvicinarsi a me, come era riuscito prima. No.

Mi appoggiai al sofà in salotto, per crollare fino cadere.

Il mio cuore faceva male, molto male. Forse erano le delusioni portate dalle parole di Harry o magari da quelle di Dan. Fatto sta che ero in lacrime, mi sfogai nella mia solitudine. Sentirmi dire che non ero nemmeno l'ombra di una ipotetica 'Silvie' mi buttava giù. Ma cosa ne sapevano loro di ch'io fossi realmente?

Non potevo fare le valigie ed andarmene?

Un pranzo rovinato così.

Non avrei permesso a nessuno di ferirmi, di farmi sentire un totale fallimento. Dan si stava sbagliando di grosso, se pensava che io mi sarei giocata il futuro per stargli vicino. Lui che parlava dell'amore come se ne fosse esperto, mi aveva abbandonata quando più ne avevo bisogno, mi aveva lasciata a casa senza dire niente. Questo comportamento non era dare dello spazio all'altra persona.

Nessun fazzoletto riusciva fermare quel fiume, in piena, di rabbia che stava uscendo dai miei occhi sotto forma di lacrime.

"Non puoi dire certe cose! Non lo tollero!!" urlai al vento mentre lanciai un cuscino alla parete.

Volevano che li lasciassi in pace? Lo avrei fatto. Non me fregava più una mazza di quello che avrebbero fatto. Anche io li avrei feriti come loro facevano con me.

Mi mancava solo il modo.

Non volevo diventare così cattiva ma non avevo alternative, per non soffrire dovevo mettere me per prima.

Il campanello suonava a manetta, ma chi era?

Mi fiondai sulla porta di casa.

" CHI E'?!" urlai mentre mi pulivo gli occhi.

"Secondo te?" replicò la voce dall'altra parte.

" Ria?" chiesi scombussolata.

" Si, ora però apri sta maledetta porta." Sibilò.

Le aprii, ma mi vergognavo della mia faccia. Sicuramente il mio trucco era tutto colato e sembravo un piccolo mostriciattolo.

" Ciao" disse ammorbidendosi.

Non giudicò le mie lacrime come temetti. Anzi il suo sguardo era comprensivo, si lasciò sfuggire un abbraccio.

Me l'immaginavo diversa. Forse lei era così ed ero io quella che era accecata dai pregiudizi.

"Scusami, ma mi ero del tutto dimenticata che avresti passato il pomeriggio con me" dissi stringendola.

"Secondo me è meglio se stiamo qui, in casa. Magari parliamo mentre ci gustiamo questa torta." Disse tirando fuori da una sporta, una torta al cioccolato, sembrava a dir poco buonissima.

Non ero affatto contraria a quell'idea.

"Volentieri"sussurrai, la voce non usciva dalle mie labbra.

"Penso che non dovresti viverla poi così male. Harry non lo conosci nemmeno, pensa un po' tu, cosa ne sarà di te quando sarà lui che ti parlerà. Cara mia tu hai preso una bella cotta."

" Non è lui il mio problema." Mi difesi.

"Ah no?" mi punzecchiò lei " Sicura? Sai io non so chi era... ma ho visto una ragazza in pigiama davanti a casa sua. Tu per caso hai qualche idea?"

Mi prendeva in giro? Ok ero pronta a ritirare tutte le parole gentili che le avevo dedicato.

" No... non lo so."

"Almeno non mentire così spudoratamente!" mi rinfacciò quelle parole come acqua gelida, sciogliendo anche quella sottile barriera di calore che mi ero creata.

Non le risposi. Ci fu solo il silenzio. Mi sentivo un pesce fuori d'acqua.

"Devi tornare te stessa. Quella ragazza che trovava tutti i ragazzi stupidi. Sarai felice, forse non è il momento di trovare l'amore, magari sei solo troppo giovane per qualcosa di più serio. Non credi?" disse interrompendo quel silenzio carico di rimpianti.

Aveva ragione. Stavo pretendendo troppo da me. Come un piccolo asinello stavo seguendo il branco.

"Sai che ti dico? Hai troppo ragione! Sto correndo dietro ad uno a cui non gliene frega niente di me . Sono io che lo voglio ai miei piedi. Quindi si cambia strategia. Torno al punto di partenza. Sarà lui ad innamorarsi. Hai qualche consiglio da darmi?" chiesi come un gattino incuriosito.

" Si. Lasciagli i suoi spazi! Sfottilo."

" Funzionerà?" chiesi speranzosa.

" Yup- mi prese la mano - ora pensa a divertirti! Hai dimenticato che la vita è fatta di piccoli piaceri come gli amici? Ti consiglio di passare più tempo possibile con le persone che riescono a donarti un sorriso. Diventa una stronza se senti che è la cosa giusta da fare per te. Queste sono le regole che mi detto io, per me."

"Grazie" mormorai lasciandomi abbracciare dalla ragazza che era lì per me quando più ne avevo bisogno.

"Figurati! Ricorda sempre che tutti sono bravi a giudicare la vita degli altri, infine, sono i primi a commettere gli errori nella propria. Non credo che tu abbia bisogno degli esempi, siamo totalmente circondati." Precisò mettendosi in piedi sul sofà in salotto.

" Sono contenta che tu abbia deciso di passare il tuo pomeriggio con me, senza di te a quest'ora sarei rimasta a pensare, magari anche a piangere" le confessai.

" Sai ultimamente mi sento così vulnerabile, come se chiunque fosse in grado di ferirmi -continuai-Come se io non valessi più niente. La cosa che non mi spiego è che, il tutto è successo in meno di due settimane. Cazzo come ho fatto a perdermi in così poco tempo? Ho avuto paura, non solo di rimanere sola, ma anche di perdere la fiducia delle persone a cui tengo."

"Non devi nemmeno pensare così, sii ottimista. Le persone vanno prese alla leggera! Perché non c'è tempo per essere troppo seri, ogni cosa sappila dosare, anche quando parli."

" Ah? questo me lo dice la persona che offende tutti quanti, in ogni momento della giornata? Sei poco credibile come ragazza" ridacchiai.

" Io dico la verità, poi cazzi tuoi se a te non va bene. Non credo che la falsità porti a qualcosa."

Parole sante le sue. Sarei mai riuscita a diventare così autonoma? Una persona che non ha paura del prossimo, senza peli sulla lingua, felice nel suo piccolo. Sì, un giorno sarei diventata così forte da non permettere a nessuno di mettermi i piedi in testa. Fiera di me, del mio passato delle mie scelte, una ragazza consapevole di un futuro migliore, dove ci sarà il dolore ma quest'ultimo avrà anche una fine, dove la speranza non sarebbe mai morta. Ottimista, consapevole delle proprie scelte.

"Ti vedo troppo matura, sinceramente, non credo che qualcuno mai mi avrebbe detto 'sii stronza se ritieni che sia giusto' tutti ti dicono solo cosa fare e non, ma mai ti dicono fai anche le cose più sbagliate, se senti che ti servono per andare avanti."



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