57.

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CARLOTTE.

Odiavo ricevere ordini dagli altri, ma quando si trattava di Harry, certe volte, riuscivo a chiudere un occhio su ciò, ma non riuscivo a digerire il fatto che pretendesse che io mi mettessi a guardare una stupida partita di derby americano con tre coglioni affianco che pensavano di essere al fottuto stadio, purtroppo la televisione di Liam trasmetteva la sensazione di essere allo stadio, ma un po' di contegno.

Mentre Louis si lamentava di quanto facesse schifo la squadra per cui stava tifando, Niall mangiava e poi urlava parole incomprensibili con la bocca piena di cibo e Liam urlava esaltato per l'ennesimo punto segnato dalla squadra  per cui tifava, io cercavo di guardare tutto ciò mentre continuavo a mandare stupidi messaggi ad Harry il quale si stava arrabbiando perché io non stavo guardando la dannata partita, ma purtroppo non posso guardare la partita e messaggiare allo stesso tempo quindi deve farsene una ragione.

Sedevo sul divano in un modo strano; la testa poggiata sul bracciolo del divano nero di pelle di casa di Liam, e le gambe comodamente allungate sulle gambe di Liam e Louis, in modo che questi non potessero alzarsi durante la partita e, quindi, cominciare ad urlare per tutta la casa irritandomi più di quanto già non facessero.

Louis, per un momento, smise di brontolare e guardò, sorpreso, lo schermo fin troppo grande della televisione indicando una persona tra il pubblico e biasciando alcune esclamazioni del tipo non ci credo o non è veramente lui che catturarono la mia attenzione e mi portarono a guardare lo schermo della televisione.

Per quanto potessi aspettarmi l'apparizione tra il pubblico di Robin Williams risorto considerando il soggetto da cui erano uscite quelle parole, effettivamente rimasi sorpresa quando trovai Harry tra il pubblico reggere un cartellone, assieme alla sorella, con su scritto qualcosa che i cameraman non avevano ancora inquadrato per bene.

Aspettando la scelta dei cameraman di inquadrare quel che c'era scritto sull'enorme cartellone di Harry gli inviai un paio di messaggi cercando di capire cosa passava per la sua testa in quel momento, ma le urla da fangirl di Niall mi portarono a guardare, di nuovo, la televisione.

≪Quello è Harry e..oh mio Dio, non ci credo!≫ urlacchiò Louis seguito, poi, da Niall mentre la mia bocca toccava terra dalla sorpresa.

Harry continuava a mantenere ben alto quel cartellone con la scritta Carlotte, vuoi essere la mia fidanzata? in caratteri cubitali continuando a masticare la sua solita gomma, per l'occasione aveva raccolto i capelli in una coda e la cosa mi piaceva, preferivo gli raccogliesse al posto di tenerli sciolti e, quindi, ribelli.

≪Se vuoi tenere i capelli lunghi fatti la coda, sei più sexy.≫ avevo osato scherzare, ma lui, da allora, mi prese alla lettera.

In quel momento, nel momento in cui vidi Harry sorride un'esplosione di emozioni si fece spazio dentro di me. In quei giorni avevo ricevuto varie notizie non molto carine e, per la prima volta nella mia vita, avevo pensato a cose poco carine da fare al mio corpo dopo aver scoperto di aver sempre vissuto dentro ad una menzogna, ma con questo Harry non si era tirato indietro, era rimasto al mio fianco e, forse, stava progettando già da quei giorni questa sorpresa che fu ben gradita.

Sapevo benissimo la risposta che dovevo dare ad Harry, non ci dovevo nemmeno pensare su, ero sicura di quel che stavo per fare e non mi importava di quante fans sarebbero corse ad impallare i server di Twitter augurandomi la morte o di quante avrebbero scritto delle cose positive su di me. Non mi importava se, dal momento in cui avrei detto di sì, la mia vita sarebbe cambiata radicalmente perché, effettivamente, era quello che volevo. Non mi importava di nulla, volevo solamente stare con Harry.

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