Carlotte.
≪Pronto? Signorina Trascot?≫ potevo riconoscere la voce dell'investigatore Monroe chiamare il mio nome attraverso l'apparecchio, la mia ansia non era svanita per niente, anzi, era aumentata quando mi sorse spontanea una domanda: Cos'era successo da portare l'uomo a contattarmi?
Stavo quasi per rispondere quando Harry poggiò la sua mano sulla mia bocca segno inequivocabile che avrei dovuto rimanere in silenzio.
≪No, sono Harry. Carlotte sta..≫ mi guardò qualche secondo cercando di inventarsi una scusa credibile ed io gli morsi un dito, doveva togliere la sua mano dalla mia bocca se non voleva facessi saltare la sua stupida bugia.
≪dormendo.≫ chiunque poteva credere a ciò poiché passassi la maggior parte delle mie giornate a dormire o mangiare come una persona in fame chimica o, forse, come un maiale...
≪Oh, ciao Harry.≫ la sua voce sembrò quasi divertita come se parlasse con un suo amico e non avevo nessun dubbio potesse essere veramente così.
≪Non ho molto tempo da perdere, sai, devo uscire tra poco Monroe.≫ non capivo il motivo della sua fretta, forse sapeva quanto poteva essere noiosa una conversazione con quell'uomo o, forse, non aveva proprio voglia di rimanere a parlare con lui oltre al motivo per cui lui aveva chiamato.
≪Semplicemente siamo stati contattati dall'investigatore che si è occupato del caso di Carlotte. Il caso, attualmente, è aperto cercando di ricomporre i pezzi di quella notte. I genitori di Carlotte sono stati avvisati e chiedono di poter vedere la figlia.≫
Il mio cuore perse un battito mentre lo sguardo di chiunque in quella stanza era concentrato su di me, il mondo stava diventando meno crudele con me per potermi concedere questa possibilità?
≪Uh- Ehm, credo sarebbe carino farle incontrare i suoi genitori, ma come ti ho detto lei ora sta dormendo.≫ farfugliò muovendo le mani all'aria in gesti inutili non accorgendosi di ciò.
≪L'ho capito Harry, non dimentico le cose così facilmente.≫ ironizzò lui quasi ridacchiando, ma Harry non sembrò prendere la cosa per il verso giusto poiché aggrottò la fronte senza nemmeno preoccuparsi dello sguardo attento di Niall controllare ogni sua minima mossa.
≪Preferirei mantenere i contatti con te, Harry, mi fido di te e so che riporterai ogni novità a Carlotte senza alcun problema e, detto fra noi, non mi sembra carino contattare la tua fidanzata.≫ probabilmente se questa conversazione fosse avvenuta a quattrocchi quell'uomo, ora, ammiccherebbe verso la mia direzione.
≪La pensiamo allo stesso modo, vedo.≫ rispose Harry fin troppo duramente come se, fra lui e Monroe ci fosse stato qualche problema ai suoi tempi, ma cestinai l'opzione quando mi ricordai della loro notevole differenza di età.
≪Ohoh! L'ultima volta che avevo chiamato Carlotte 'la tua fidanzata' stavi quasi per tirarmi un pugno Harry, cos'è successo ora?≫ domandò ironicamente, la risposta l'aveva già ottenuta, ma nulla toglieva ai miei pensieri che potesse provare un certo stato di soddisfazione sentir dire determinate cose direttamente da Harry.
≪Se seguissi i gossip ne sapresti qualcosa, invece ti limiti a prestare attenzione al tuo vecchio catorcio e di importarti di ciò che accade nel mondo se non riguarda un tuo caso.≫ sputò Harry senza problemi, questa conversazione stava prendendo una brutta piega e la cosa non mi piaceva affatto.
≪Come siamo irascibili oggi, Harry. Ci sentiamo!≫ ridacchiò l'uomo prima di attaccare senza dare la possibilità ad Harry di salutarlo, una cosa molto maleducata, a parer mio.
Harry bloccò lo schermo del mio telefono per poi restituirmelo molto velocemente guardandomi come se non fosse successo nulla.
≪Sai Harry, mi chiedo ancora come tu faccia a conoscere l'investigatore Monroe e per quale motivo io sia inginocchiata sul pavimento quando dovrei star dormendo.≫ non avevo realmente intenzione di farlo arrabbiare, forse di stuzzicarlo un po' finché non sarebbe quasi arrivato al limite.
≪Sai nonostante i vent'anni di differenza, noi due eravamo amici. Suppongo sia evidente quanto non accetti la sua ironia o qualsiasi cosa e non è il momento per parlarti di questo.≫ avevo apprezzato l'inizio del suo discorso, ma quando lo vidi alzarsi dalla poltrona sbuffando sonoramente capii ci fosse qualcosa di tanto grosso sotto quanto il mio caso speciale.
Borbottò qualche insulto raggiungendo l'attaccapanni per mettere mano al suo cappotto, lo infilò velocemente per poi raggiungere la porta di casa.
≪Mi piacerebbe se tu rimanessi con me comunque.≫ ghignai, volevo farlo rimanere usando l'inganno, promettendogli del sesso se fosse risultato necessario, ma doveva rimanere al mio fianco aiutandomi a far chiarezza sui miei pensieri poco ordinati.
≪Credo sia meglio se faccio due passi e mi schiarisco le idee. Chiama Louis e chiedigli se si è calmato o- dannazione, qualsiasi cosa, non m'importa.≫ strinse la maniglia della porta gemendo per la frustrazione, stava rifiutando il mio aiuto ed era talmente evidente e non riuscivo a capire per quale motivo non voleva raccontarmi della sua bizzarra amicizia con quell'investigatore, infondo l'avrebbe fatto e non era carino rimandare questo genere di cose.
≪Ok, lo farò. Ti amo.≫ mi alzai in punta dei piedi stampando un bacio sulle sue labbra che lui ricambiò quasi incertamente.
≪Sì, anch'io.≫ farfugliò a pochi centimetri dalle mie labbra accarezzandomi una guancia dolcemente.
Guardò un'ultima volta i ragazzi seduti sul pavimento mentre calmavano il pianto disperato di Tracy e, poi, guardò me. Uscì frettolosamente dalla casa chiudendosi la porta alle spalle lasciandomi con una grossa domanda a cui non avrei ricevuto risposta.

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FIREPROOF
FanficSequel to Messages With Harry Styles. Dopo un anno e mezzo, un lungo e noioso anno, Carlotte sente la mancanza di Harry l'unico ragazzo che era riuscito a far battere, nuovamente, il suo piccolo cuoricino. Carlotte continuava a chiedere a Louis info...