13.

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GIULIA P.O.V.
Goldie entrò dalla porta di camera mia con una cioccolata calda. Era quasi una settimana che non uscivo da camera mia. "Hey" disse con tono dolce e un grande sorriso sul viso, porgendomi la tazza. La presi e sorrisi. "Vieni a fare un giro?" Non volevo. Non avevo intenzione di uscire e rischiare di vedere Valerio. Ma era anche ora di uscire e prendere un po' d'aria. Annuii. Saltò di gioia. "Prima chiamo mia mamma e poi usciamo". Tornò in cucina chiudendo la porta di camera mia. Presi il cellulare, lo accesi e notai 75 chiamate perse e 340 messaggi su Whatsapp. Non le guardai nemmeno. Composi il numero di mia mamma e chiamai. La prima volta non rispose. La seconda neanche. Andai in bagno a lavarmi. Tonrai in camera e la chiamai ancora. Niente. Misi i pantalomi della tuta, una maglietta bianca e una felpa blu di 3 taglie più della mia. Ai piedi un paio di scarpe di ginnastica. La chiamai un'ultima volta. Rispose dopo 7 squilli. "Che c'è?" Chiese mentre rideva. Non era in casa da sola. "Come va mamma? Allora, quando arrivi?" Cercai di non avere la voce sconvolta per quello che era successo quella sera con Sercho. "Ah giusto giusto. Amore, non vengo più" rise ancora e attaccò. Ero sotto shock. Guardai le chiamate. Valerio, Giulio, Veggie e Matteo. Mi ero completamente dimenticata di lui. Aprii whatsapp e guardai la chat di Matt. "Tra due settimane ti raggiungo." L'aveva inviato ieri. Quindi avevo ancora tanto da aspettare. Risposi qualcosa di cortesia.

Alison mi prese sottobraccio e mi portò in un bar molto carino. Vidi Giulio al tavolo con un ragazzo girato di schiena. Notai subito le treccine. Valerio. Low mi salutò e abbassò subito la mano come se si fosse appena ricordato di quella sera. Sercho peró aveva notato il saluto. Si girò e in men che non si dica me lo ritrovai attaccato al collo. Farfugliò qualcosa che non capii perchè riaffiorarono le lacrime. Pochi secondi dopo si staccò. Ma a me sembravano ore. Vidi Giulio placcarlo e lui dimenarsi. "Non capisci un cazzo. Non voglio farle male. È stato solo un errore. Era la droga non io." Goldie mi portò lontano. Si scusò per tutto il tragitto e mi ritrovai in un centro commericale. "Ti compro qualcosa" affermò su di giri. Entrammo da Victoria's secret (LO SO CHE NON C'È A ROMA, MA LO AMO, QUINDI L'HO COSTRUITO IO MOMENTANEAMENTE) e comprai il completino di pizzo più bello di sempre. Mi trascinò in un negozio di vestiti e ne provammo una cinquantina a testa. Io optai per un minidress rosso, mentre lei uno nero di pizzo. "Stasera ti porto a una festa" annunciò una volta fuori dal negozio.

Tadaaan ci ho messo una vita, ma finalmente sono riuscita ad aggiornare.

Chi sei veramente? ||SerchoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora