16.

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Era passato un quarto d'ora, ma di Valerio neanche l'ombra. OVVIO. NON SAREBBE ARRIVATO. Ero quasi tentata di andarmene, ma mezzo secondo dopo arrivarono due piatti di carbonara. CHE BUONAAA. Dissi al camerire che probabilmente si stava sbagliando. Lui negò e se ne andò. In quell'istante sentii un abbraccio da dietro. O era un altro mezzo stupratore, o era Valerio. Mi girai. "SERCHOOO" lo abbracciai anche io. Si sedette davanti a me. ODDIO DOVE ERANO LE TRECCINE?!?!? "Chimami Ser Travis!" Disse ammiccando. "Che sta succedendo?" "Siamo partiti con il piede sbagliato. Ho sbagliato e voglio rimediare. Il vecchio me è scomparso" "Insieme alle treccine" aggiunsi ridendo. "Dai so che morivi dalla voglia di toccarne una" annuii continuando a ridere senza riuscire a parlare. Tirò fuori dalla tasca un CD con scritto 3vis Mixtape e una delle sue treccine. "Hai l'esclusiva mondiale. Sono arrivato tardi perchè stavo finendo di registrarlo. Questo è Ser Travis." Mi alzai istintivamente e lo abbracciai, così senza un vero motivo. Ci trovammo a 2 cm di distanza, ci stavamo guardando negli occhi. "La carbonara diventa fredda" lo avevamo detto all'unisono. Come se entrambi volessimo baciarci, ma nessuno dei due volesse fare il primo passo. Mangiammo la carbonara ed era molto più buona di quelle a Milano. Continuava a fare battute e io a ridere. Cominciò a parlarmi di sè e a farmi domande di me. Finalmente conoscevo Valerio e Valerio conosceva Giulia. Quando arrivò il dolce se ne uscì con una domanda che non mi aspettavo. "cosa vuoi visitare?" "Beh... sono qua da un po' di tempo e non ho ancora visto una cosa che volevo vedere da tanto" risposi. "Ah... il colosseo, dai che ti porto" iniziai a ridere. Mi guardò male. "Io intendevo la casa di Totti" mi guardó ancora più storto. E si unì alla mia risata. "Guarda che sono seria, non sto scherzando! Tifo milan, ma la casa di Totti la voglio vedè!" Smise di ridere e fece una faccia tra il serio e lo stupito. Parlammo ancora un po', poi tirai fuori il portafogi. "Che cosa stai facendo?" "Emh... pago?!" Dissi ironica. "Ma piantala. Senti sono stato coglione con te, voglio farmi perdonare e pagarti il pranzo é il minimo. Preparati ad essere trattata come una principessa" Arrossii e lui pagò il conto. Uscimmo insieme. "Mi riporti a casa?" Gli chiesi abbracciando il suo braccio e appogiandogli la testa sulla spalla. "Pensavo volessi vedere la casa di Totti" risi e scossi la testa. "Sono stanca Ser, ti va se facciamo oggi pomeriggio?" Mi guardò negli occhi "Bella, è già pomeriggio!" Guardai l'orologio e risi "Allora facciamo così, stasera mi porti a fare un tour notturno di Roma e domani pomeriggio andiamo alla casa di Francesco" proposi. Sorrise e mi accompagnò alla sua macchina.

Accese la radio, ma decisi di prendere dalla borsa il CD che mi aveva regalato. Ascoltammo per tutto il tragitto 3vis Mixtape. Me ne uscivo con "Uhhh ma questo lo conoscoooo è Giorgio" oppure "Giulio?!?!" Dopo 3 o 4 canzoni si fermò nella via prima di quella dove abitavo.

Cominciava a salirmi il panico. "Che fai Valerio?" Gli chiesi cercando di mantenere la calma. "Non posso far vedere a Low che sei uscita con me. Mi odia per quello che ho quasi fatto, mi sono pentito, ma niente, non vuole che tu esca con me. Ti prego non dirgli niente". Annuii, ma non ero del tutto d'accordo. "Senti Ser, quella che deve perdonarti sono io e l'ho fatto. Low può dire quello che vuole, ma non mi interessa." Dicendo questo appoggiai la mano sulla sua. "Però per ora non dirgli niente" aggiunse lui preoccupato. Vederlo preoccupato preoccupava me, quindi decisi di promettere. Aprii la portiera per scendere, ma mi bloccò e mi fece girare verso di lui. Dentro di me speravo mi baciasse, ma tirò fuori il CD dall'auto e me lo porse. "Non dimenticartelo, è unico" strizzò l'occhio e lo abbracciai ringraziandolo. Mi strinse più forte, ma niente di più. Scesi dalla macchina e lo salutai con la mano. Entrai in casa sorridendo: LA GIORNATA MIGLIORE DI SEMPRE. E LA SERA SAREBBE STATA ANCHE MEGLIO. "Dove cazzo eri, bella?" Giulio. Non volevo dirgli una bugia, ma non volevo nemmeno rovinare Valerio. "Ero a fare un provino. E smettila di chiamarmi bella!" Corsi in camera mia sbattendo la porta.
Aprii la borsa e tirai fuori la treccina. Faceva un po' schifo avere i capelli di qualcuno in mano, ma era un pensiero dolce, e almeno avevo potuto toccare quei capelli. Decisi di nasconderla da qualche parte, ma non sapevo ancora dove. Sentii la porta aprirsi e la ficcai nella borsa. "Senti bella, scusa. Avevo solo paura che fossi con Valerio. Non avvicinarti a lui, e non credergli." Annuii e lo spinsi fuori dall porta. Mi lanciai sul letto con un sorriso stampato in faccia. Puntai la sveglia per le 19 e mi addormentai.

Chi sei veramente? ||SerchoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora