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Leggete lo spazio autrice infondo, mi farebbe molto piacere, grazie!

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Sentii improvvisamente un gran mal di testa colpirmi in pieno, facendomi vedere tutto nero. Quando ebbi il coraggio e la forza di riaprire gli occhi non vidi altro che bianco. Non sapevo dove mi trovassi, sentivo solamente qualcuno fissarmi, ma girandomi in tutte le direzioni non vidi niente e nessuno. Che fossi morto? No, non era possibile morire improvvisamente durante il sonno. Forse era semplicemente un sogno o uno dei miei soliti incubi di rimanere solo. 

Cominciai veramente ad agitarmi quando, continuando a camminare nel completo vuoto, non vedevo ancora niente di incoraggiante. Contai quattro passi e proprio mentre stavo per fare il quinto sentii una mano toccarmi delicatamente la spalla. Girai lentamente e impaurito la testa verso di essa, cominciando a sentire il cuore battermi a mille nel petto, facendolo quasi bruciare. Appena vidi quella mano gli occhi cominciarono a pizzicarmi e le lacrime ormai sembravano non voler rimanere al loro posto. Rimasi così per qualche minuto, ad osservare le unghie ben curate e coperte da uno smalto bianco. Coraggiosamente e prendendo un gran respiro mi girai completamente, vedendo il viso della mia bellissima ragazza davanti a me. Sapevo che non era reale tutto ciò, sapevo che mi sarei presto risvegliato, ma decisi di godermi quella vista solo per un po', vedendola sorridere dolcemente. Dio, sembrava un angelo. Non avevo parole per descriverla ed era tutto così poco chiaro, forse anche a causa dei miei occhi offuscati dalle lacrime. Non diceva nulla, aspettando che fossi io a parlare, ma ero immobile, a guardarla negli occhi. Portai una mano sulla sua guancia ma quello che accadde mi fece perdere dei battiti. Non potevo toccarla. La mia mano era andata oltre il suo corpo, come se fosse stata un ologramma, trasparente. Provai ancora tre volte ad accarezzarle il viso o il braccio, ma il contatto non arrivò. Scossi la testa, disperato e singhiozzai, mormorando 'ti prego, ti prego, ti prego', ma non servì a nulla. Lei mi guardava dispiaciuta ma non aveva avuto ancora il coraggio di aprire bocca per rivolgermi qualche parola.

«Torna da me, ti prego, torna da me.» mormorai, tra le lacrime e portandomi entrambe le mani sul viso.

«Mi dispiace così tanto, Harry.»

La sua voce era ancora la sua voce e sentirla non mi fece altro che stare peggio, sentendo il respiro bloccarsi in gola.

«Perché hai dovuto farmi questo? Perché?» alzai lo sguardo verso il suo e lei si morse il labbro come faceva sempre, - mentre - probabilmente cercava le parole adatte, che non uscirono dalla sua bocca.

«Ti scongiuro, torna.» sussurrai. «Per me.»

«Non posso, Harry... non posso.» mormorò, accarezzandomi una guancia e socchiusi gli occhi, lasciandomi abbandonare completamente sotto il suo tocco.

Il mio nome detto da lei era così bello.

«Perché non posso toccarti ma tu sì?» le chiesi, puntando nuovamente i miei occhi nei suoi.

«Perché non esisto più, amore.» disse scuotendo la testa e aggrottando le sopracciglia. «Sono solo... polvere

«No, no, no...» ripetei, provando ancora una volta a portare le mani sul suo viso, ma non potevo.

«Mi dispiace così tanto, è tutta colpa mia.» sussurrai, piangendo ancora e lei scosse velocemente la testa.

«E' il destino, va bene? Doveva andare così e probabilmente se non ci avesse diviso questo, ci avrebbe diviso qualcos'altro.» disse, portando una mano ad accarezzarmi il braccio.

«Ora, ascoltami.» disse lentamente, sospirando. «Anche se non ricorderai tutto ciò appena ti sveglierai oppure ti ricorderai solo alcune cose ti devo dire una cosa veramente importante.»

Annuii alle sue parole, beandomi della vista delle sue labbra muoversi.

«Hai bisogno di andare avanti, okay? Con ciò non voglio che tu ti dimentichi di me, ma solo che... ricordi le cose belle e non quelle brutte. Ti prego, Harry, promettimi che non farai più idiozie e che cercherai di riaprire il tuo cuore ad un'altra ragazza. Verrai a conoscenza di verità importanti e altre cose che ti avvicineranno a lei. Non avere paura di donarle il tuo cuore come hai fatto con me, perché gli altri devono vedere quanto tu sia bello dentro, quanto hai ancora da dare e ricevere. Non chiuderti in te stesso, fallo per me.» disse, annuendo più volte e sorridendomi dolcemente.

«Ho bisogno di te, Brook.» sussurrai, singhiozzando leggermente e lei scosse la testa.

«Hai bisogno di ritrovare te stesso ora, Harry.» disse sorridendo e la osservai per qualche secondo.

«Mi manchi così tanto...» mormorai, guardandola negli occhi.

«Anche tu, ma ora devi andare.» disse avvicinandosi maggiormente a me.

«No, ti prego... voglio rimanere qui con te.» dissi velocemente, per paura che scomparisse d'improvviso.

«Non puoi, Harry, la tua vita è lì fuori e devi vivere ogni istante, capito? Io sto bene, ti amo, ma devi lasciarmi andare.»

Le sue parole mi diedero coraggio, ma prima che potessi dire qualsiasi cosa sentii il mio corpo venir scosso da un brivido e tornai a vedere nero.

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Ciao a tutti! Chiedo veramente scusa per il ritardo e perché il capitolo è corto, ma in molte mi avevate chiesto una cosa del genere per far rincontrare Harry e Brooklyn. Dire che ho versato qualche lacrima mentre lo scrivevo è poco, perché ho fatto un vero e proprio lago, ma comunque, spero vi sia piaciuto e vi prometto che aggiornerò presto con il prossimo. Non vi nego che ho pensato di eliminare questa storia perché ho letto molti commenti che mi hanno fatto rimanere male, ma proverò a continuarla anche con l'assenza di Brooklyn e cercando il più possibile di farvi affezionare a questa nuova protagonista che non dovreste insultare così tanto, visto che non ha fatto niente di male. Vi avverto che aggiornerò un po' più lentamente pervia della scuola, dei compiti, dello sport e delle altre miliardi di cose che devo fare. Vi ringrazio per esser rimaste e per continuare a leggere anche questo mio secondo libro e vi ricordo che ho pubblicato anche una nuova storia, sempre su Harry, intitolata 'Reve' che troverete sul mio profilo. Scusate per il poema e detto ciò, vi amo tanto!


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