21.

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Passò qualche settimana e ogni giorno uscivo con Ellen, ma ovviamente ancora non avevamo un rapporto ben definito. Presto mi sarei deciso a prendere una posizione nella sua vita, anche perché mi stava portando sempre più spesso dalla sorella all'ospedale e avevo creato una grande amicizia con lei e la madre. Riguardo Kai non ci parlavo mai, se non quando mi domandava qualcosa per il lavoro. Raccontai anche tutto ad Ellen e rimase molto stupita poiché, ovviamente, la figura di Kai non sembrava essere così minacciosa in quel momento, almeno non era minacciosa quanto lo era stata anni prima quando c'era ancora Brooklyn. Subito mi aveva chiesto se volessi mandarlo via dal negozio, ma le risposi che non ce n'era bisogno e che non ci avrebbe dato alcun fastidio. Speravo veramente che si fosse pentito.

Quando arrivò domenica invitai Ellen a cena visto che ci sarebbero stati tutti e che avremmo visto una specie di film. In quegli ultimi giorni avevamo parlato del viaggio che avremmo dovuto intraprendere ma non sapevamo dove andare e ovviamente avrei fatto venire con noi anche Ellen. I soldi bastavano oramai ma nessuno aveva qualche idea sul posto da raggiungere. Louis diceva Los Angeles e a me andava bene, visto che lì avremmo potuto passare del tempo anche al mare. Assolutamente verso fine agosto saremmo dovuti partire.

«Ehi, sei arrivata finalmente.» sorrisi ad Ellen, che si trovava sulla soglia della porta.

Lei annuì, ricambiando il sorriso e mi diede un bacio sulla guancia, per poi sorpassarmi e togliersi il giacchetto a causa del grande caldo che c'era in quella casa. Chiusi la porta dietro di me e la raggiunsi, prendendole il giacchetto per metterlo sull'attaccapanni e subito dopo la presi per mano, andando sul divano.

«Gli altri?» mi chiese lei, guardandosi attorno.

«Kate sta provando a cucinare e gli altri si stanno preparando. C'era la fila per la doccia.» dissi e lei scoppiò a ridere, facendo spuntare un sorriso anche a me.

«Questo è il brutto di avere un bagno solo.» affermai.

Accesi la televisione e poi le misi una mano sul fianco per avvicinarla maggiormente a me e poggiò la testa sul mio petto.

«Senti, Ellen-»

Cominciai a parlare ma Kate irruppe nel salone correndo e mettendosi davanti a noi, con la pentola in mano.

«Cos'hai combinato ora?» sbuffai, alzando gli occhi al cielo.

Kate sorrise innocentemente, mostrandomi l'uovo che aveva cucinato completamente carbonizzato.

«Potrebbe essersi bruciato.» disse, mordendosi il labbro.

«Dico una cosa ad Ellen e arrivo.» affermai, sospirando.

«Oh, ciao Ellen!» esclamò allora, sorridendo ampiamente alla ragazza accanto a me, la quale si alzò per abbracciarla.

Quelle due da qualche tempo avevano creato una specie di squadra contro di me.

«Potresti dirgliela dopo questa cosa, Harry?» sbuffò Kate, facendo gli occhi dolci.

I suoi occhi dolci non mi intenerirono nemmeno un po', ma comunque annuii, sospirando e alzandomi.

«Andiamo.» dissi.

Feci per cominciare a camminare verso la cucina, ma venni bloccato dalla mano di Kate. Mi girai allora verso di lei con le sopracciglia aggrottate, chiedendomi cosa volesse ancora.

«Andiamo? Non ti ci voglio in cucina. Mi porto via solo Ellen.» disse sorridendo innocentemente.

Passai lo sguardo da lei ad Ellen, la quale stava ridacchiando divertita. Incontrai il suo sguardo e scrollò le spalle, facendomi alzare gli occhi al cielo.

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