Passò velocemente una settimana e oramai il rapporto con i miei amici era tornato uguale a prima, come se non fosse successo nulla. Credevo al fatto che l'avessero fatto per non ferirmi o cose del genere, ma comunque mi ero sentito tradito dalle stesse persone che mi erano state vicine per tutto quel tempo. Con Ellen continuavo ad uscire tranquillamente ma non c'era stato il momento giusto per baciarla. Sarei voluto andare veramente molto lentamente con lei, anche perché i miei sentimenti non erano ancora chiari nemmeno a me stesso. Alla fine lavoravo ogni giorno senza fare turni per vari motivi: perché ricevevo più soldi e ciò mi avrebbe aiutato sia a pagare l'affitto diviso con gli altri e sia per il famoso viaggio che avremmo fatto tutti insieme; poi ne approfittavo per stare di più con Ellen (ma non l'avrei mai ammesso); e infine perché la gente in quel periodo era veramente aumentata ed Ellen non ce l'avrebbe mai fatta da sola in negozio, anche se diceva il contrario. Ci sarebbe servito un nuovo collega, infatti avevamo attaccato un foglio sulla vetrina della libreria sperando che qualcuno si presentasse ai colloqui (che naturalmente faceva il datore di lavoro). Gli altri si erano messi a lavorare tutti in bar diversi e solamente Louis e Kate lavoravano insieme nello stesso locale e poi Jeremy invece non avrebbe potuto trovare un lavoro adatto a causa della sua cecità ma sicuramente prima o poi avrebbe trovato anche lui la sua vocazione.
Quella domenica passai a prendere Ellen per le dieci e mezza di mattina per portarla a Brighton perché avrebbe avuto la finale di surf. Era molto e aggiungo molto agitata e infatti la sua espressione e il fatto che non parlasse molto lo provavano (calcolando che era una gran chiacchierona per la maggior parte del tempo). Diciamo che l'imbarazzo tra noi non era ancora scomparso del tutto, ma ci stavamo lavorando e poi era quello il bello del nostro "rapporto". Così in quel momento ci trovavamo in macchina nel più completo silenzio e c'era solo la musica in sottofondo che rendeva l'atmosfera rilassante, anche se un po' tesa. I ragazzi ci avrebbero raggiunto all'inizio della gara, ovvero per mezzogiorno e mezza. Non solo Ellen però era agitata perché anche io lo ero... ma più che altro ero spaventato, avevo una terribile paura che le potesse succedere qualcosa in mare. Che pessimismo, cristo.
Quando arrivammo parcheggiai la macchina dove mi aveva indicato Ellen e scesi subito per prendere la sua tavola da surf che avevamo bloccato sopra la macchina. Era veramente agitata e infatti si mordeva continuamente il labbro e a momenti l'avrebbe fatto sanguinare, ne ero sicuro. Così, dopo aver messo giù la tavola e poggiata all'auto per non farla cadere, mi avvicinai ad Ellen che stava camminando avanti e indietro nervosamente e la fermai per le spalle, costringendola a guardarmi negli occhi.
«Ehi, piccola, calmati.» ridacchiai vedendola così agitata.
Si morse nuovamente il labbro per poi passare all'interno guancia e a quel punto mi avvicinai maggiormente al suo viso, facendo combaciare le nostre labbra in un semplice bacio a stampo. Bastò quello e la sentii rilassarsi sotto la mia presa.
«Sei più rilassata, ora?» sussurrai sulle sue labbra, sorridendo compiaciuto.
Aprì la bocca per dire qualcosa ma poi la richiuse; solo qualche secondo dopo parlò.
«Forse se me ne dai un altro mi rilasso di più.» affermò innocentemente, facendomi ridere di gusto.
E allora non potei fare altro che accontentarla, baciandola – quella volta – con più trasporto e avvicinandola maggiormente a me.
«Dovrei andare, adesso.» sussurrò lei una volta che fece allontanare le nostre labbra e abbozzai un sorriso, annuendo.
Mi girai verso l'auto, prendendo io la tavola per lei dopo aver chiuso la macchina con un 'bip' del telecomandino. Ci avviammo insieme verso il suo stanzino che era abbastanza grande da tenere altre tavole di riserva e la roba che le serviva per cambiarsi.
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College 2 ||н.ѕ||
Fanfiction«Sono veramente impotente, amore mio, non posso fare nulla per salvarti.» -Sequel di 'College'- (potreste leggere senza aver mai aperto il primo libro, anche se ve lo consiglio)