Capitolo 6

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"Terra chiama Abby" la mano di Lindy mi passa davanti agli occhi.
"Dio scusami, che stavi dicendo?" Non riesco a concentrarmi, il cellulare ha suonato per tutta la mattina e so che non potrò evitare mio padre ancora a lungo.
"Mike parlava dei suoi amici. Non ti interesserebbe conoscerli?"
"Sì sì"
La conversazione continua senza più bisogno di un mio intervento così sconnetto nuovamente il cervello e pilucco un pó della fetta di pizza che sporge dal piatto.

"Allora Abby ti andrebbe di andare a questa festa in maschera con l'amico di Michael?"
Che cosa? Di cosa diavolo stanno parlando?
"Eh? Certo" rispondo prima di pensare al guaio in cui mi sto cacciando.
"Sarebbe bellissimo, magari è la volta giusta che mette la testa a posto!" sorride entusiasta Michael.
Ma chi?! Chi dovrebbe mettere la testa a posto?!
"Ti aiuterò a scegliere un costume" si offre la mia amica addentando il suo panino al salame per poi pulirsi la bocca con la mano. Di certo la femminilità non è una sua qualità, ma Michael la ama a prescindere e io dal canto mio mi sto già affezionando a lei.
"Okay" sfoggio uno dei miei sorrisi migliori. Se in questo modo accontenteró la mia nuova amica e il suo simpatico ragazzo ben venga. Ricambiano il sorriso e tornano ai loro piatti. Si assomigliano davvero molto.
Tra di noi si instaura un silenzio imbarazzante, o meglio, Michael e Lindy si comportano come una coppia, mentre io recito la scomoda parte del terzo incomodo scandagliando il bar in cerca di qualsiasi cosa mi distragga. Persino il ragazzo emo seduto al tavolo di fronte che si aggiusta il ciuffo ogni sette secondi esatti.
"Abigail Wilson non mi hai neanche mandato un messaggio" Sam mi corre incontro saltellando nei suoi fedeli tacchi a spillo, incurante degli sguardi che attira.
"Mi dispiace Sam" mi scuso lasciandomi abbracciare "Loro sono Michael e Lindy" li presento indicandoli.
La mia amica sorride e mi tira da parte in modo che non possano sentire.
"Non crederai mai chi ho visto per i corridoi Abby!"
Un ragazzo ne sono sicura.
"Sì sì ci credo. Come vanno le lezioni?" svio la conversazione il più educatamente possibile.
"Bene,il professore di informatica è così sexy" ghigna mordendosi il labbro. È insopportabile quando si comporta in modo così civettuolo. Ma è pur sempre una delle mie più care amiche.
"Ti sconsiglio vivamente di finire in una tresca col tuo professore Sam. Non è maturo" la ammonisco guardandola seria.
"Troppo tardi" alza le spalle "e poi Abby devi smetterla di preoccuparti per me, perché sinceramente io sto alla grande mentre qui quella che non sa vivere sei tu" abbaia prima di scuotere la chioma bionda e girare sui tacchi. Dio, l'ultima cosa che ci mancava era un litigio con Sam,ed io conoscendo il suo carattere burrascoso e irascibile avrei dovuto prevedere cosa sarebbe successo se avessi minacciato il suo umore,già nero quanto una nuvola carica di pioggia.
"Hey che è successo?" sobbalzo al sentire la voce di Lindy dietro di me che mi riporta ancora una volta alla realtà.
"Devo andare" farfuglio componendo un numero che non chiamo ormai da tempo.

"Abigail?"
Un pó mi è mancata la voce di mio padre, la voce di un uomo a cui è stato portato via tutto.
"Mi dispiace di averti deluso papà"
"Non mi hai deluso Abigail, avrei solo voluto che me ne avessi parlato così avremmo trovato una soluzione"
Ha ragione. So che ha ragione, ma tutto era offuscato e per me andar via era una necessità.
"Scusa"
"Stai bene?" sospira e riesco ad avvertire la tensione sciogliersi.
"Sì, la NYU è meravigliosa papà" sorrido entusiasta.
"Sono orgoglioso di te Abby, quando verrai a trovarmi qua a casa? Mi sento un pó solo"
Mi si stringe il cuore a quelle parole, al pensiero dell'uomo che mi ha cresciuta da solo.
"Penso che riuscirei a venire questo fine settimana"
"Va bene. A presto"
"Ciao papà" riattacco e sospiro. Ha sofferto fin troppo nella vita.

"Abby?" Lindy è dietro di me,ne sono certa e ne ho la conferma non appena mi volto.
"Scusa ma dovevo assolutamente sistemare una cosa" dico abbassando lo sguardo sul cellulare che ancora tengo nella mano.
"Okay. Andiamo?"
"Sì, andiamo a casa"

"Ti sta antipatico Michael?"
"Cosa? No!"
"Non hai ascoltato una parola di quello che ha detto" mi fa notare con sguardo dispiaciuto inserendo la chiave nella serratura per farla scattare.
"Oh lo so, avevo un paio di cose per la testa. Ma lui è okay, davvero" mi giustifico lasciandomi cadere a peso morto sul materasso.
"Ovvio che è okay, è il mio ragazzo" sorride sfacciatamente.
"Sì sì " ridacchio incrociando le gambe "Ora scusami ma devo ripassare" sfoglio il libro di economia appoggiato sui polpacci.
"Oh no, adesso provi il vestito per la festa in maschera" mi strappa il volume dalle mani e lo porta dietro alla schiena per nasconderlo.
"Se lo faccio,poi mi lasci studiare in santa pace?" sospiro roteando gli occhi.
Non la sento rispondere così la seguo con lo sguardo e la osservo rovistare nell'armadio deturpato e sfregiato da quelli che sembrano loghi e bigliettini.
"Trovato!" escalama esibendo un abito esorbitante color canarino con degli intarsi rossi. È regale,raffinato e vaporoso.
"È splendido"sussurro con aria sognante stringendo la stoffa liscia tra le mie dita. Essere una principessa era il mio sogno d'infanzia. Scontato, direbbe chiunque, ma non per me. La perfezione era stato da sempre il mio obbiettivo, eppure guardandomi adesso ero cosciente di essere lungi dall'esserlo.
Ognuno desidera essere chi non è, ed io certamente non ero una principessa né tantomeno perfetta.
"L'avevo indossato precedentemente per una recita scolastica, su provalo! " mi incita spingendomi verso il bagno. Mi perdo tra tessuto e ricami per qualche minuto prima di abbassare la maniglia in ottone e fare il mio ingresso.
"Wow" l'immagine familiare nello specchio sorride e per un momento mi sembra di esserla davvero, una principessa. I capelli biondi,mi ricadono naturali sulle spalle come il vestito che sfiora il pavimento e mi sento bella, come non mi era mai capitato.
Il riflesso della mia amica mi sorride sistemandosi i capelli blu.
"Stai benissimo" si complimenta lisciando la gonna.
"Grazie. Non vedo l'ora " tendo le labbra in un sorriso prima di scomparire nuovamente nel bagno, spezzando l'incantesimo che si era creato.

A NIGHTMARE IN N.Y.CDove le storie prendono vita. Scoprilo ora